lunedì 24 dicembre 2012

IL DOPO MONTI

Il 21 dicembre non è finito il mondo. Si è solo dimesso Monti: è stato affossato da Berlusconi, che è sceso o vorrebbe scendere in campo per la sesta volta. Dopo tredici mesi di Monti e dei suoi, così professorali e sobri, non mi pare vero che prima di lui ci siamo sorbiti il Berlusconi quinta versione. A dire il vero, io queste sue discese in campo non le ho contate; in tv hanno detto che questa sarebbe la sesta, ed io ci credo. L'anzianotto di Arcore aveva mandato allo sbaraglio Alfano: uno dei suoi tanti avvocati. Non aveva capito, e forse non lo ha capito neppure adesso, che gli avvocati non sono necessariamente bravi come politici. Se Berlusconi non si circondasse di bravi avvocati, sarebbe in galera da tempo. Ma è anche vero che i procuratori della repubblica che cercano di incastrarlo sono tutti più scarsi dei suoi avvocati. Alfano forse è bravo a fare l'avvocato, ma come politico lascia molto a desiderare. In primis, non ha le palle; ma se le avesse non potrebbe sempre dire "sì padrone". La debolezza di Berlusconi è appunto quella di circondarsi di "sì padrone". Gli adulatori di solito sono tali perché naturalmente privi di capacità specifiche. Non puoi metterli a fare i ministri. Non che l'opposizione a Berlusconi sia una gioiosa macchina da guerra (come disse Occhetto prima di essere dolorosamente sconfitto). Il punto è che affidare incarichi importanti a qualche ballerina, velina, spogliarellista, o a qualche adulatore di professione e poeta fallito, suscita le risate anche dei tristi sinistrorsi. Ma torniamo a Monti. Nel suo DNA ci sono le banche, e poteva andargli di sicuro peggio. Essendo professore universitario di livello eccelso, ci mette poco a formare un governo di gente indiscutibilmente brava a fare quello che fa. Questo ragionamento potrebbe bastare a fare il possibile perché succeda a se stesso. Berlusconi alla fine non è un problema, visto che perde più pezzi di quanti ne trovi. Mostra il suo nervosismo litigando finanche con il conduttore Giletti. Come si fa a litigare con Giletti? Si fa accusare in diretta che essere intervistato in RAI non è come andare dalla D'Urso. Che sia una giornalista anche lei? Non attenteranno al Monti bis neppure Vendola ed Ingroia: oggetti non identificati, e comunque poco consistenti. Monti dice che Vendola è un conservatore; direi che è vero. Vendola ha promesso le primarie di SEL, ma ha partecipato a quelle del PD. Che aveva da perdere? Intanto ha già formato una sua squadra di governo, con personaggi tristi ed incazzati, come solo la sinistra estrema riesce a produrre. Se non prende Bertinotti, è solo perché il Fausto confluirà negli arancioni di Ingroia. Grillo viceversa potrebbe infastidire chiunque vada al governo, giacché per l'Italia è meglio che non ci vada lui. Il grillismo è un buco nero, dove possono rifugiarsi tutti quelli che sono delusi dalla politica: una moltitudine crescente. Chi può rompere le uova nel paniere a Monti è il PD di Bersani. Quelli vogliono quagliare! Mettere le mani sulle leve del potere! Portare il fieno in cascina, finché non piove! Qualche tizio da mettere nei ministeri lo troverebbero anche loro. Politicanti di lungo corso, con pelo sullo stomaco. Qualche tecnico comprato a peso d'oro. Solo il PD potrebbe formare un governo alternativo a Monti, ma non è detto che questa ipotesi sia gettonabile da chi abbia a cuore la vecchia Italia.

martedì 27 novembre 2012

BIZANTINISMI IDIOTI

Non ci si stupisce mai abbastanza di quanto gli italiani riescano ad essere imbecilli, e felici di esserlo. Attuale è l'esempio dell'Ilva: un pezzo di magistratura appoggia la direzione aziendale, mentre un altro pezzo la mette in galera. Risultato: gli operai tutti a casa, e non solo quelli di Taranto. Possibile che in Italia nessuno pensi all'acciaio, o pigliano tutti mazzette per acquistarlo all'estero? Bizantinismi maledetti, prodotti da menti malate, che sembrano vivere in un'altra dimensione, fregandosene di quanti lavorano sul serio. Ma anche più in basso, molto più in basso, troviamo sindacalistuccoli che citano la legge, leccandosi, come se avessero appena mangiato una meringa con panna. Povere bestie, con la terza media presa con le 150 ore. I lavoraori sono in buone mani! Mi chiedo come sia accaduto che gli italiani, che avrebbero potuto meritarsi l'eredità dei romani, si siano invece rimbecilliti con quella bizantina. L'unica spiegazione che mi viene in mente è che sia accaduto attraverso la mediazione deteriore della chiesa cattolica, che ha diviso l'Italia per millequattrocento anni. La non marzialità del cattolicesimo si è ben sposata con l'amore per le stupidate dei ridicoli bizantini. Adesso ci troviamo un popolo tra i più ignoranti, che potrebbe anche acclamare il ritorno al governo di un pluri inquisito come Berlusconi. Siamo pieni di fastidiosi azzeccagarbugli, il cui solo scopo e di cercare di colorire con le loro inutili chiacchiere il nulla di fatto che producono. Avvocati che si danno alla politica, che fanno i pubblici amministratori, che fomentano i litigi tra i cretini, per intasare i bizantinissimi tribunali. Difficile che un ingegnere sia simpatico, ma almeno qualcosa di concreto lo combina, ogni tanto. Un avvocato invece studia il diritto, solo per realizzare il rovescio. Gli italiani, da bravi bizantini, adorano gli avvocati. Nel maggio del 2011 è stata siglata la convenzione di Istanbul, contro la violenza ai danni delle donne. Proprio perché siamo un popolo di ridicoli adoratori dei riti fasulli, noi l'abbiamo ratificata da pochissimo. Grazie, Fornero! Prima, tutti si dicevano d'accordo, a parole, perché i bizantini si saziano delle loro stesse chiacchiere, e dicono sì pensando no.

martedì 30 ottobre 2012

IL MENO PEGGIO

Le elezioni in Sicilia sono state vinte dal candidato del PD, sostenuto dall'UdC ma non da IdV, né da SEL. Batosta per Di Pietro, Vendola ed anche Fini. Qualcuno dell'IdV inizia a chiedere il conto al padre padrone. La Santanchè, una che non ha il coraggio di presentarsi con il suo cognome, aveva dichiarato poco prima del voto che il PdL è morto. Se non è morto, di sicuro sta poco bene. In Sicilia, Berlusconi era sempre riuscito ad accordarsi con la mafia, ma questa volta anche loro lo hanno mollato. O forse sta cambiando qualcosa; speriamo. Forse anche la mafia si è frammentata; in fondo sono italiani anche loro. Se Berlusconi avesse evitato le sue penose esternazioni, contro tutto e tutti, forse il candidato PD-UdC, Crocetta, non avrebbe vinto. Peraltro Crocetta non ha stravinto, ed avrà bisogno di aiuto per governare. Ci sarebbero i grillini, che hanno preso più del PD. Grillo appare più calmo; quasi gli avessero promesso qualcosa. Quando fa le dichiarazioni, il filmato è una sequenza di spezzoni: segno che la sua oratoria è al massimo solo quando urla, sputazza e straparla in piazza. Adesso i grillini potranno dimostrare di essere concreti. Sono dilettanti allo sbaraglio, con buona volontà, ma forse poco pelo sullo stomaco. Negli scontri politici, ti trovi di fronte dei veri topi di fogna; questo è il punto. I topi di fogna ti possono anche mordere, e trasmetterti qualche malattia. E se poi ti trovassi agonizzante in un letto d'ospedale, gli amici ti chiederebbero che ci sei andato a fare nelle fogne! Il PD e l'UdC hanno fatto la furbata di accantonare il terzo incomodo della strana maggioranza. Ora Alfano cercherà di tenere assieme i pezzi del giocattolone scassato del vecchio satiro di Arcore. Alfano è presentabile, come pochi altri nel suo partito. Se si vuole salvare, dovrà fare di più che rilasciare dichiarazioni pro Monti. Dovrà fare internare Berlusconi, che alla sua tarda età non ha ancora capito che il codice penale esiste, anche se lui, che è laureato in giurisprudenza, ne ignora l'esistenza. Chi ruba è un ladro; pare lo abbia detto anche Mao. Chi truffa è un truffatore. Chi froda il fisco, fa un sacco di soldi, almeno finché non lo beccano. Poi, come Al Capone, rischia di trascorrere i suoi ultimi anni nelle patrie galere (negli Stati Uniti), o ai domiciliari (in Italia).

lunedì 15 ottobre 2012

UNA VECCHIA SCEMA

Se gli italiani non fossero geneticamente impreparati alla democrazia, non si scoprirebbero ladri disinvolti nelle istituzioni di metà delle Regioni. Rubano perché i politicanti italiani sono fatti così: credono o sanno di avere a che fare con dei cretini, da imbonire con promesse esagerate che non verranno mantenute. Abbiamo i delinquenti che meritiamo, perché li abbiamo eletti noi. Questo "noi" è il punto fastidioso. Una minoranza pensa prima di votare; la massa bue invece regala il voto, senza considerare che è una cambiale in bianco. Ma la massa bue è sintetizzata nella classica scemotta ultrasessantenne, che è informatissima sulle vicende dei "divi". La vecchia cretina, che tiene nelle mani le sorti della politica italiana, è forse arrivata alla terza media, a fatica. Forse si è fermata prima, semplicemente perché in quella testa di cazzo non ci entrava più nulla. Ora: come facciamo a spiegarle che l'emergenza industriale è talmente grave, che dovremmo tornare tutti a zappare nell'orto? Credo che la vecchia cretina rispetti la figura integerrima di Formigoni, che un tempo raccontò, vantandosene, di essere votato alla castità ed al celibato. Io diffido dei finti preti, più di quanto diffidi di quelli veri. Non mi interessa se a Formigoni piaccia la passerina, il poparuolo, oppure se la spassi con il suo dobermann. Non ci azzecca con la politica se il cosiddetto "celeste" ha deciso di farselo marcire in mezzo alle gambe. Direi però che al tipo piace troppo il lusso, per potersi spacciare per un monaco, o no? Se non lo hanno mai visto con una donna, forse gli piacciono i maschietti, o no? Ma torniamo alla vecchia scema, che simboleggia il nostro elettorato. A lei piace anche Berlusconi, perché sorride rassicurante. Sorride, a costo di slogarsi la mandibola. Non ci sono dubbi che sia un puttaniere, ma la vecchia scema si ricorda quando lei era giovane, e le capitava di farsi qualche sveltina nella 500, o magari durante la gita organizzata dai preti. La rimbambita ha una morale sbandierata, più che altro perché il fisico non la supporta più da decenni. Altrimenti anche a lei piacerebbe il bunga bunga. Che gliene frega se Formigoni si è fregato il trono della Lombardia, da quasi venti anni? Che ne sa lei delle cliniche private, mantenute con gli euri pubblici? E Fiorito? Un simpatico ragazzone di campagna, che si è comprato la BMW perché non ci stava nella Smart, e si è comprato il fuoristrada perché a Roma nevica in continuazione, e le strade sono un disastro. Avrebbe potuto farle aggiustare quelle maledette strade, ma aveva altro da fare, con tutti quei bonifici!

mercoledì 26 settembre 2012

LADRI, POLITICANTI E POLITICANTI LADRI

Il ladro è un tizio che ti entra in casa, allo scopo di rubare oro, argento, euri e tutto ciò che sia possibile trafugare. Il ladro sa benissimo di rischiare non solo la galera, ma anche di prendersi una pallottola in fronte. I ladri acrobati rischiano altresì che si stacchi la tubatura alla quale sono attaccati. Il ladro commette un reato contro la proprietà; quasi mai contro la persona. Eccezioni: la marmaglia extracomunitaria e neocomunitaria, che si aggira liberamente nell'ex bel paese, non distingue tra furto e rapina. Per cui detti delinquenti d'importazione turturano ed ammazzano i residenti, perché si vede che al loro paese si fa così. Peraltro dal loro paese sono scappati, perché là i poliziotti prima sparano e poi ti intimano di fermarti. Il politicante italiano non brilla per la sua onestà. Ma non generalizziamo: forse qualche onesto è rimasto. Di certo una minoranza, che si trova a disagio nella casta di questi ladri istituzionali. Il politicante non ti entra in casa, scalando il muro come un uomo ragno della mutua. Il politicante, di tutte le tinte e fazioni, non si sporca le mani e neppure la cravatta. Legifera, questo è quello che fa! A proprio vantaggio sempre e velocissimamente, a tutela della collettività molto lentamente, e con scarsi risultati. Questi sono gli euri legali; ci sono poi quelli illegali, che il mariuolo si schiaffa nelle capacissime tasche. Forse è questo il motivo per cui i politicanti portano sempre la giacca: per via delle tasche! Gli euri illegali sono i rimborsi forfettari ai partiti, ai gruppi ed ai singoli. Ci vanno anche a fare la spesa all'Auchan con quei rimborsi forfettari. Ci pagano le fidanzate e pure le ex. Guardandoli in faccia, ci vanno di sicuro anche a puttane. Per un presidente di Regione che si dimette, ce ne sono almeno quattro o cinque, che resistono saldi come i nostri fanti della grande guerra. La differenza è che quelli erano uomini con i coglioni, che combattevano per la patria; questi sono nani e ballerine, molto spesso ignoranti come capre. Ignoranti e sfrontati. Si vedano Lusi e Fiorito. Chi li conosceva prima che li indagassero? Chi li aveva messi dove stavano? Bugiardi matricolati; una cosa vera però l'hanno detta: non rubavamo da soli. Nella regione Lazio, i radicali avevano votato contro l'aumento spropositato dei rimborsi ai partiti; però li hanno arraffati pure loro! Anche il centro sinistra incassava, alla faccia del "popolo" che pigliano costantemente e da sempre per il culo. Nella regione Lazio c'era pure la foto di Vasto: tutti i duri e i puri, politicanti di professione, perché rubare negli appartamenti rende molto meno.

venerdì 31 agosto 2012

INTERCETTAZIONI ED ALTRI VIZI

Hanno fatto bene o hanno fatto male ad intercettare Napolitano e Mancino, che parlavano male di quei rompicoglioni della procura? Come mai, se ad intercettare gli esimi personaggi è stata la procura medesima, dette intercettazioni sono finite sul giornale? Vuol dire che in procura c'è una talpa, o che la procura medesima trasmette i dati intercettati ai media? A tutti i media, o solo a qualcuno? Che ci siano giornali simpatici e giornali antipatici, anche per la procura? In tutto ciò, in questa specie di teatrino italiota, si perdono di vista altri aspetti di ciò che si annida dentro e dietro il Quirinale. Napolitano non mi sta antipatico, ma ha 2181 dipendenti, cioè più del doppio dell'imperatore del Giappone, più di cinque volte quelli di Obama! Il re di Spagna ha 543 dipendenti, la regina Elisabetta solo 300! Il presidente tedesco costa molto meno di un decimo del nostro! E vergognarsi, no? Napolitano garantisce ai minatori del Sulcis che ha a cuore la loro situazione. Vuole evitare che continuino a tagliuzzarsi le braccine ed a farsi inalazioni di anidride carbonica. Napolitano ha il pianto facile, eccetto forse quanto ne diceva di tutti i colori, per telefono, di questo e di quel personaggio politico ed aspirante tale. Napolitano piange anche quando legge la lista della spesa, perché è un napoletano, e loro sono molto passionali. Tirano anche delle coltellate niente male, ragion per cui bisogna mantenere la distanza di sicurezza. Ma tornando alle cose concrete, che se ne fa uno che presiede solo se stesso di quasi trecento corazzieri? Potrebbero giocare a basket, e sarebbero più utili all'umanità che stare fermi, per farsi ammirare nella loro statura, e farsi cagare in testa dai piccioni dispettosi. Anche il presidente tedesco conta poco, ma costa molto meno del nostro. E loro, i tedeschi, hanno stipendi doppi rispetto ai nostri. Abbiamo mandato via il re, per prenderci uno che ci costa quattro o cinque volte tanto? Tanto vale riprenderci il babbione di sangue blu, o magari il figlio, divo della tv. Lui, Napolitano, si accontenta di uno stipendio che è solo dieci volte quello di un operaio. Forse ha anche qualche pensione, che cumula senza problemi con lo stipendio, ma in fondo a Roma la vita è cara.

giovedì 23 agosto 2012

CARI POLITECNICI

Come tutti gli italiani, o quasi, ho un'alta considerazione per gli ingegneri. L'ingegnere lo vedi già da piccolo, perché, alla domanda: "cosa vuoi fare da grande", risponde 1-"l'astronauta", 2-"il pilota di cacciabombardieri", ma anche 3-"l'ingegnere". Gli altri bambini, più sprovveduti, rispondono: 1-"l'astronauta" oppure 2-"il calciatore". Qualcuno risponde: "il medico", aggiungendo "perché prende tanti soldi". Questi sono bambini svegli! Il futuro ingegnere studia tantissimo, fin da piccolo. Poi, da grande, lavora tantissimo, giusto perché si era abituato a faticare. L'ingegnere fa tutti i turni che ci sono da fare, e lavora pure nel week end. Diffidate viceversa dei bambini che vogliono fare gli attori, i letterati e, specialmente, i politici. Quasi nessun bambino vuole fare il sindacalista: ci capiti dentro, come quando inciampi in una buca. Ma torniamo agli ingegneri. Sappiamo che il Politecnico di Torino è una delle poche università italiane considerate all'estero. Ne deduciamo che sia una fucina di menti ferventi. Di ragazzotti con un tablet in una mano ed una chiave inglese nell'altra. E meno male che hanno solo due mani! Ora però cari ragazzi mi dovete spiegare come mai l'auto con la ventola sul muso non l'avete inventata voi! Ci ha pensato, manco a dirlo, un cinese! Un tale di nome Tang Zhenping, che ha realizzato un'auto elettrica mossa da un'elica. Tang ha 55 anni e fa il meccanico a Tongzhou (Beijing). Il maledetto non è un ingegnere, ve ne rendete conto!! Beccatevi di seguito il link; così potrete controllare con i vostri occhi! http://roma.repubblica.it/multimedia/home/31862783/1/1 Tutto ciò per invogliare i nostri politecnici a sfornare prototipi delle cose più strane. Realizzare velivoli ultraleggeri, biciclette di alluminio riciclato, treni ad energia solare, sistemi operativi alternativi ad Apple, Windows e Google. Un popolo come quello italiano deve essere stupito, altrimenti si addormenta del tutto.

lunedì 20 agosto 2012

MONTI E LA CRISI

Ieri, al meeting di Comunione e Liberazione, Monti è stato applaudito numerose volte, durante il suo intervento. Al netto degli applausi, non ha quindi parlato troppo. Di sicuro, dal punto di vista qualitativo, ha detto cose interessanti. Speriamo vivamente che abbia ragione, quando annuncia che stiamo uscendo dalla crisi. Che il suo governo abbia fatto molto è un dato di fatto. Ovviamente non si possono accontentare allo stesso modo tutte le innumerevoli fazioni che costituiscono questo popolo variegato. Ad esempio, la penseranno sempre in maniera diversa i supporter dei quartieri di Siena e gli abitanti dei paesotti confinanti, che sono rivali secolari per motivi dimenticati, ma tuttora validi. Ha incitato i media a non chiamare più "furbi" gli evasori fiscali, neppure come battuta. Monti sa infatti che il popolo italiano sovente non distingue le battute da quelle affermazioni che vorrebbero comunicare certezze e prescrizioni. Nei giorni scorsi, i tg ci hanno informato che le mafie evadono le tasse; forse perché non hanno la partita IVA. Evadono altresì ditte piccole e grosse, dato che possono farlo, e l'onestà non è un requisito per un'imprenditoria di successo. Pare che Monti abbia fatto bene a mandare Passera e Clini a Taranto, per dare garanzie sulla non chiusura dell'ILVA. Il Manifesto ha riferito che peraltro la produzione non si è interrotta, qualunque cosa abbia detto o scritto il GIP. La magistratura è un po' in fibrillazione, dato che il governo interverrà sulle intercettazioni. Ingroia continua a farsi campagna elettorale, e non è ancora sceso ufficialmente in politica. Dopo Di Pietro e De Magistris, ci manca giusto il terzo ex PM! Dovremmo copiare gli americani, che il PM lo eleggono politicamente, perché sanno che è uno che mira a diventare governatore. Monti è andato dai ciellini a parlare bene di De Gasperi. E chi ne parla male? Forse neppure Di Pietro e Grillo, che buttar merda lo fanno di mestiere. Le generazione dimenticata è quella dei quarantenni, figli dei sessantenni, che vissero e produssero il boom economico. Questi bamboccioni ormai invecchiati invece non sono né carne, né pesce, e continuano ad atteggiarsi a ragazzini, di quelli che pubblicano le foto su Facebook. Si vede che gli attuali sessantenni sono stati più bravi a lavorare, che ad allevare ed educare i figli.

mercoledì 25 luglio 2012

ACCOMODATI ED ACCOMODANTI

Si parla finalmente di rinnovi contrattuali, ma solo per i metalmeccanici e senza la FIOM. Landini ovviamente protesta, definendo illegittimo che il sindacato di categoria più grande, il suo, sia stato estromesso dalle trattative. Si potrebbe peraltro eccepire che la FIOM si sia impegnata non poco per farsi estromettere. Ringhiare e sbavare non è sempre la migliore tra le soluzioni. Lo dimostrano i fratellastri di CISL e UIL che attorno al tavolo del rinnovo contrattuale ci sono seduti; e chi li sposta? Loro, CISL e UIL, sono più accomodanti della CGIL, qualunque cosa voglia dire "accomodanti". Nel nuovo corso della FIAT, c'è un Marchionne che ha ricevuto il mandato di sbaraccare tutto, perché alla proprietà non interessa costruire auto, ammesso che la FIAT assembli prodotti che meritino la definizione di "automobile". I tempi cambiano, ed anche le aspettative degli utenti; invece le FIAT continuano a rimanere le stesse scatole malfatte, anzi peggiori di quelle che le hanno precedute. Vogliamo confrontare una 127 dei primi anni '80 con una 500 attuale? Lasciamo perdere il discorso sui catalizzatori e sulla benzina verde: ci hanno mangiato sinistra, centro e destra, sostituendo un veleno con un altro. Le case automobilistiche che vogliono rimanere sul mercato innovano continuamente i modelli. La FIAT al massimo allunga la 500, ma non la costruisce in Italia. Aveva promesso di farlo? Avevamo capito male. Landini sa che un sindacato con centinaia di migliaia di iscritti rende milioni di euro al mese, in tessere. Perdere tutto quel ben di Dio, esentasse: quella sì che sarebbe una sconfitta per la CGIL! Landini non è tanto giovane da non ricordare come il suo sindacato, assieme agli altri, abbia sempre appoggiato la FIAT, che mai ha tollerato la concorrenza in Italia delle altre case automobilistiche. Da noi c'è sempre stato un monopolio, che è la negazione della libertà del mercato. Accade solo nel settore automobilistico, dove, grazie ai sindacati ed ai politicanti, la FIAT ha ottenuto gratis la Lancia e l'Alfa Romeo. Forse anche l'Autobianchi, peraltro fatta defungere perché in FIAT hanno sempre odiato l'A112! L'accordo simil-mafioso tra politici di tutti i colori, locali e centrali, sindacalisti e FIAT funzionava ai tempi di Agnelli, che amava le auto. Gli piaceva addirittura la 131! Poi sono arrivati gli agnellini, venuti quasi tutti male, qualcuno anche sniffatore ed altro. Gli agnellini hanno già tutti i soldi del mondo. Che gli frega di trattare con degli straccioni italiani, a loro che hanno la residenza nei paradisi fiscali? Ecco perché hanno creato Marchionne, moderna versione del mostro di Frankenstein. Senza pelliccia, ma con il maglione blu. Consiglio a Landini: basta parlare di "sioperi" (così dice l'uomo che si chiama come un trattore). Vada a parlare con i tedeschi, chiedendo umilmente che vengano a costruire almeno la Polo a Mirafiori. O magari una Skoda!

lunedì 16 luglio 2012

STUPIDI, MA FESTAIOLI.

Forse l'unico vantaggio dell'età è la memoria, prima che sopraggiunge la demenza senile. Mi sono chiesto se questo popolo italiano sia sempre stato così sciocco e poco meritevole di attenzione e fiducia. Mi sono risposto di no. Negli anni '70, le auto in circolazione in Italia erano quasi tutte FIAT. La Volkswagen era il Maggiolino, la Mercedes era una macchina da ricchi, e la BMW la guidavano i papponi. I ragazzi andavano a scuola, preparandosi ad un futuro in fabbrica, e la fabbrica era quasi sempre sinonimo di FIAT. Ecco, diciamo che la qualità di questo popolo è degenerata assieme alla FIAT. L'Italia era piena di dipendenti FIAT, indotto compreso, e di FIAT-dipendenti. Non vorrei dare eccessiva importanza al '68, ma di certo quei bamboccioni universitari, che Pasolini prendeva in giro, hanno fatto più danno che utile. Il '68 è servito come trampolino di lancio ad una classe politica di sciocchi radical chic, che adesso pensano che tra i problemi dell'Italia ci siano al primo posto i diritti delle coppie gay. Mettono sullo stesso piano le coppie di fatto etero con quelle degli invertiti. Siamo alla pazzia completa, e quei pirlotti delle coppie di fatto etero neppure danno segno di incazzarsi per l'insano accostamento. Quando la FIAT era in auge, ha ordinato ai suoi galoppini politici e sindacali, nonché ai giornalisti servi, di impedire in tutti i modi che una casa automobilistica straniera impiantasse stabilimenti in Italia. Adesso, se la Volkswagen venisse da noi a salvarci, come ha fatto con la Skoda e la Seat, dovremmo fare festa. Dagli anni settanta, ha avuto luogo un rimbambimento totale degli italiani, che ci ha condotti alla recessione. Abbiamo una classe politica di cialtroni, e neppure i preti sono quelli di una volta. Sono molto più culattoni. Dopo la seconda guerra mondiale, l'IRI ha rilanciato l'industria nazionale; poi è arrivato Prodi, e l'IRI è andata a puttane. L'Olivetti costruiva macchine per scrivere, ed aveva iniziato a fare computer. Per inciso, il primo pc era Olivetti, progettato da un cinese. Arrivato De Benedetti, l'Olivetti è andata a puttane. Così adesso siamo costretti a comprare Samsung dai sud coreani, Nokia dai finlandesi, Apple dagli americani. Ci manca pure il software, e ci rimbecilliamo con Facebook, Twitter, Google, eBay. Esportiamo solo Eataly, ma si tratta di produzioni di nicchia. Noi abbiamo bisogno di lavorare. I nostri giovani hanno quarant'anni, e si sballano la notte, anche in settimana, tanto non lavorano. Seguiamo le orme dei greci e degli spagnoli, non quelle dei tedeschi. Facciamo le smorfie, quando parla la Merkel, come se potessimo fare i difficili con le pezze al culo che ci ritroviamo. Stupide mammine sessantenni sono mediamente contente di avere avviato i loro figli alla disoccupazione, perché l'importante è divertirsi.

martedì 12 giugno 2012

LA FORNERO FURIOSA

Giovanni Centrella, segretario generale dell'UGL, commentando le dichiarazioni del ministro del Lavoro, afferma che la Fornero si è più volte sconfessata, già a partire dall’articolo 18. Su tale argomento è stato proprio il governo ad agire con furore ideologico, accusando la controparte sindacale del medesimo atteggiamento. La Fornero ha sposato teorie tanto apprezzate dai mercati finanziari, senza contare che è proprio il “mercato”, cioè la libera speculazione ad avere innescato ed alimentato la crisi perdurante. La liquidità passa dalla BCE alle banche, che continuano a fare i loro giochetti in borsa, invece di sostenere le famiglie e le piccole imprese. Consentire i licenziamenti per motivi economici: questa la trovata della ministra, che, ricca di famiglia e di stipendio, nei nostri panni non ci si mette proprio. La Fornero ha attaccato a testa bassa finanche l'INPS, per i dati sugli esodati, che sarebbero cinque o sei volte quelli che risultano al governo. Trattasi di allarme sociale reale, non di ideologia! Questi professori saccenti risultano sempre meno simpatici al popolo italiano, come del resto la gran parte dei cosiddetti “tecnici” o “manager”, che i partiti continuano a propinarci. Arrivano come salvatori della patria, ma l'unica cosa che salvano è il loro capiente portafoglio. Purtroppo tutti parlano di lavoro in senso astratto, ma non di produzioni specifiche, eccetto quando le stesse collassano per effetto, ad esempio, degli eventi sismici. La Fornero furiosa si sconfessa anche quando sostiene che la sua riforma sia a favore dei giovani, giacché, date le premesse, non riusciranno ad uscire dall’incertezza e dalla precarietà. Non tutti i giovani hanno una mamma come lei alle spalle. Il tanto decantato apprendistato è uno strumento varato dal precedente governo e, molto probabilmente, quest'anno avrebbe già iniziato a funzionare da solo anche senza la riforma.

venerdì 18 maggio 2012

Quattro meravigliose RAD

Ci è capitato di assistere ad una riunione di ben quattro RAD, stravaccate in una accettazione amministrativa delle Molinette, in posizione fin troppo visibile al pubblico. Convinte di dare l'impressione di alta professionalità, ma agli sportelli le impiegate erano solo due, e la gente probabilmente ha pensato che le quattro cime in questione fossero delle banali fagnane. Cosa stavano deliberando quelle quattro posizioni organizzative? Di spostare tre impiegate di una ventina di metri, smontando almeno due banconi, un divisorio ed una porta che non è mai stata chiusa (soldi buttati), che loro avevano precedentemente concepito in seguito ad una crisi di nervi. Mi dicono che forse sarebbe il caso che anche le RAD fossero identificabili come dipendenti, indossando eventualmente un camice in dotazione alle impiegate, nonostante si sentano dirigenti. Una di loro, nei giorni scorsi, si è seduta accanto ad una collega (una semplice "impiegata"), per osservarla mentre lavorava. Non crediamo che sia questo il compito delle RAD (Responsabili Amministrative Dipartimento). Potrebbero ad esempio provvedere affinché l'utenza acceda alle sale d'attesa prima dell'orario di apertura, per evitare che sosti sul marciapiede, anche quando piove. Attualmente sostano fuori anche gli utenti portatori di handicap motorio. L'amministrazione deve essere senza pietà e specialmente stupida. Cerchiamo però di capire come, queste signore, siano riuscite a diventare RAD. I primi segretari di dipartimento sono stati scelti personalmente dai primari, in base alla "simpatia" che detti primari provavano nei loro confronti. Poi sono state indette selezioni per assegnare i posti da RAD, aperte solo ai segretari di dipartimento. Che caso! Selezioni per nulla pubbliche. Adesso queste creature dell'amministrazione si aggirano negli uffici, complicando gli affari semplici. Vorremmo capire come mai, dato che ci sono i computer, per espletare le pratiche occorre il doppio del tempo di quando si lavorava con la penna ed il calamaio.

UNA PROFEZIA CHE SI AUTOADEMPIE

Al mattino, c'è chi si alza per andare a lavorare, e chi si alza per distruggere il lavoro altrui. I primi si recano in fabbrica, ma rischiano di non trovarla più, se i secondi durante la notte sono riusciti a spostarla all'estero. I primi hanno studiato come si usano le macchine utensili, per poi scoprire che quelle macchine erano già vecchie allora, figuriamoci adesso. I secondi sono stati cresciuti dalle mammine cretine nel mito della giacca e cravatta. Girano con borse 24 ore, iPhone ed iPad, comprati a rate. Da grandi vorrebbero diventare degli squali della finanza. Per adesso si accontentano di provare a vendere case, polizze e pentole. Fanno il tifo per Moody's, Fitch, Standard & Poor's. Le agenzie di rating sono le armi di distruzione di massa della finanza. Valutano il debito di chiunque, senza chiedere neppur il permesso. Un po' come se qualcuno venisse a casa nostra a vedere cosa abbiamo negli armadi. Fitch ha deciso che la Grecia vale CCC, dicendo che la colpa è dei greci, che continuano a ripetere di voler tornare alla dracma. Se uno non riesce a pagare i debiti in euro, figuriamoci in dracme! Se i greci torneranno alla dracma, consiglio vivamente di non pagare alcun debito estero: chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato. Perché cadere in depressione se un cretino dall'altra parte dell'Atlantico decide che nessuno dovrebbe prestarci un centesimo? Come vivevano i greci antichi? C'era gente che non lavorava, ma pontificava tutto il giorno. Li hanno chiamati filosofi, e ce li ricordiamo ancora oggi, ma solo per nome. Si mettevano addosso una specie di mantello, e via a passeggiare. Elemosinavano pane e formaggio di capra, e poi a dormire sotto gli alberi. Tanto faceva caldo da quelle parti, e non è che adesso in Grecia faccia freddo. Si lavavano sotto la pioggia, oppure facevano il bagno in mare. Fossi nei greci, me ne fregherei degli incravattati; coltiverei l'orto, alleverei capre, mangerei pomodori e formaggio, riducendo il colesterolo in eccesso. Le agenzie di rating dirigono il gioco solo se le si sta a sentire. Altrimenti sono solo dei tromboni stonati. Il mondo è un villaggio globale, nel senso che ogni chiacchiera diventa profezia che si autoadempie. Nei villaggi si dice che quella è una troia, e tutti ci credono. Può essere vero o no. Quel che conta è che la gente scema se la beva. La finanza è solo speculazione; è più dannosa che utile. Le banche, quando nacque il Monte dei Paschi di Siena, prestavano soldi agli artigiani, e ne ottenevano profitto. Gli artigiani avevano liquidità per acquistare le materie prime, e l'economia girava. Poi, a distanza di secoli, scopriamo che il Monte dei Paschi di Siena è probabilmente la peggior banca italiana, oltre ad essere la più antica. Si sono lanciati nella finanza creativa, ed hanno fatto cazzate a raffica.

martedì 1 maggio 2012

Mentalità

I greci minacciano scioperi contro tutto e tutti, ma in definitiva contro se stessi. Non hanno capito quanto sono pezzenti, neppure ora che i loro drogati non possono più permettersi l’eroina, e si fanno di acido delle batterie. Voteranno per i demagoghi di destra e di sinistra, che promettono il ritorno alla dracma, come se così potessero ovviare alla mancanza di produzione industriale. Forse il clima assolato rende veramente stupidi. I greci hanno avuto la loro occasione di essere grandi, nelle arti e nelle scienze, ma è successo tutto prima dei romani e di Cristo. Ora hanno solo le pezze al culo e nessun Monti che li tiri in piedi a bastonate. Vedo i greci e penso agli italiani ed alle loro mentalità da perdenti. Insistere sui beni culturali, quando è chiaro che chiunque saprebbe farli fruttare meglio di noi. Abbiamo ancora tantissimo abbandono scolastico, forse perché mediamente gli insegnanti pubblici sono dei cani. Ma senza istruzione si combina poco o nulla. Ormai non funziona neppure più la pesca. Quindi tutti questi ignoranti per vocazione dove li mettiamo. Persino nell’esercito e nella polizia cercano almeno dei diplomati. L’istruzione è fondamentale; altrimenti come potrebbe una Samsung, figlia della piccola Corea del sud, insidiare il primato della americana Apple? Per inciso: avevamo un’informatica nazionale, e l’abbiamo dismessa proprio quando ci sarebbe servita. I sud coreani sono relativamente pochi, ma istruiti, e ci vendono le loro auto. Noi le nostre le vendiamo solo ai brasiliani, ma loro le Fiat le costruiscono in Brasile, e meglio di noi. Mentalità italiana diffusa: bisogna essere furbi, non necessariamente intelligenti, men che meno onesti. Abbiamo imprenditori che girano col culo sul macchinone, comprato con le farfalle. Se Equitalia li stana, chiudono o si ammazzano. I nostri politici dovevano proporre un taglio ai soldi che ci rubano. Hanno fatto solo chiacchiere. Adesso Monti ha incaricato Amato di pensarci lui, e lo farà gratis. Alfano sostiene che l’Imu dovrebbe durare un anno; Monti chiarisce che sono stati cretini a togliere l’Ici. Monti non dice “cretini” ma il senso è quello. La benzina costa uno sproposito, ma conosco tanti che in famiglia hanno due auto, e non sono ricchi. Ci sono voluti decenni a radicare questa mentalità nei cervellini, ed ora è difficile rieducarli, spiegando loro che ci si può muovere anche senza auto!

domenica 29 aprile 2012

I DEMAGOGHI

I demagoghi ci saranno sempre, cioè finché esisterà un popolo stupido che non capisce quando lo prendono per il culo. Tutti i demagoghi sono opportunisti. Se non lo fossero, non parlerebbero bene della "gente", cioè del popolo bue, cioè di chi ha eletto Berlusconi, D'Alema, Bossi e anche Di Pietro. L'italiano medio non è solo ignorante più di un tedesco, un inglese ed un francese, ma è anche convinto di essere furbo. Se Grillo arriverà in parlamento, evidenzierà la sua pochezza. Credo sappia quanto poco vale alla prova dei fatti, per cui non è detto che si candidi a deputato o senatore. Uno come Grillo vorrebbe essere eletto dittatore, come Gheddafi. Lo preferivo come comico che come demagogo. La demagogia è la degenerazione della democrazia, ma la democrazia non è un punto di partenza, bensì d'arrivo. Non ci può essere democrazia con un popolo ottuso, che vota questo o quello perché "parla bene" o perché "è simpatico". Possiamo fare tutti i ragionamenti del mondo, ma ci saranno sempre delle cretine da telenovela che voteranno Berlusconi. Non importa se è un puttaniere; le vecchie cretine che lo hanno votato non si mettono nei panni delle madri delle ragazze del bunga bunga, o forse il loro cervello è talmente andato a male che affiderebbero le loro figlie e le loro nipoti al vecchio satiro. Cosa c'è di nuovo nella politica italiana: 1.i ciclisti che rivendicano le piste ciclabili e 2.gli antivivisezionisti che liberano i cagnolini destinati alla tortura. Casini si ricicla, Alfano vuole riciclare tutta la banda dei venditori di pentole. Bersani siede sulla riva del fiume, aspettando che i cadaveri dei suoi nemici passino come fanno i morti galleggianti.

martedì 24 aprile 2012

SINDACALISTI ED INTELLETTUALI

Mi viene il dubbio che un sindacalista non possa essere un intellettuale, per il semplice fatto che a forza di parlare con gente che muggisce e raglia, finisce per muggire e ragliare lui stesso. Con tutta la buona volontà, farsi coinvolgere in dispute con persone sovente frustrate dal lavoro e dalla vita ci pone al loro stesso livello. Perdere troppo tempo a comunicare con piccole testoline impedisce di elevarsi. Poi, all’improvviso, ci rendiamo conto, inorridendo, di interloquire con soggetti che traggono tutta la loro “cultura” dalla tv. Abbiamo di fronte una persona che segue attentamente le vicende del Grande Fratello o dell’Isola, o roba simile! Subentra conseguentemente in noi una pochezza, che ci fa fare figure miserande quando dobbiamo interfacciarci con gente di livello culturale medio e alto. Il sindacato deve necessariamente prevedere almeno due livelli: quelli che comunicano con il popolo, e quelli che studiano le strategie. I primi cercano il business delle tessere, i secondi ottengono i risultati. I primi usano la pancia, i secondi il cervello. Il popolo bue si offende facilmente e polemizza per amore della polemica. Quando invece parli con professionisti laureati, devi arrivare al punto, perché non hanno tempo da perdere. Non ti danno ragione, ma ti lasciano perdere, classificandoti come un borgataro ignorante. Credo che l’intellettuale vero, non quelli fabbricati per la tv, sia uno che non chiacchiera, ma attribuisce peso alle parole che dice. Il sindacalista è un piccolo politico, che lotta per mantenere un seguito di poche centinaia di capre. Se le capre crescono di numero, il loro belare insulso fa venire mal di testa a chiunque. Al vertice del sindacato ci sono però quelli che hanno capito che il business si fa con la bassa forza, e mandano i loro tirapiedi a fare il lavoro sporco, ma produttivo. Purtroppo per loro, neppure i sindacalisti di vertice riescono a diventare intellettuali, forse per via dei comizi, nei quali la comunicazione avviene a livello di pancia.

venerdì 20 aprile 2012

A QUELLI CHE SI AMMAZZANO

Signori cari, pensate che me ne possa fregare qualcosa se decidete di appendervi per il collo, nel garage o in cantina? Sembra che il vostro messaggio sia che la vita non vi merita. La verità è che voi non meritate la vita, e fate bene ad ammazzarvi. Mi dispiace solo che vadano sprecati i vostri organi interni. Fate così: prima di saltare dalla seggiolina, telefonate al 118! Trovatemi in natura un animale che, offeso nella sua vanità, si uccide, per far sì che gli altri soffrano di stomaco! Mi commuovo quando sento di un dodicenne che viene investito sulle strisce pedonali, da una zoccola che magari stava telefonando e truccandosi allo stesso tempo. Girano le palle quando un calciatore di 25 anni muore, perché ha una patologia cardiaca, che nessuno ha riscontrato prima; e il medico sociale della squadra decide di non usare il defibrillatore. Come se non bastasse, un coglione di vigile urbano ha piazzato l'auto sul passo carraio, dal quale doveva entrare l'ambulanza. Imprenditori che si tolgono la vita: venti o trenta a trimestre, in una nazione di sessanta milioni di persone. Credo che i suicidi siano sempre stati più di uno ogni 500mila abitanti l'anno, quindi non ci rompessero le palle questi giornalisti frignoni. Imprenditori della mutua, che non capiscono quando è ora di cambiare mestiere. Evasori fiscali, che non ci stanno più, adesso che devono pagare le tasse. Cinque milioni di nullafacenti, anche ventenni, privi di titolo di studio. Pesi morti per la collettività. Questi secondo me ad ammazzarsi non ci pensano proprio. Vuoi lavorare? Vai a mungere le vacche o a fare il pastore, o a spostare i mobili. I fabbri dobbiamo importarli dalla Romania, perché gli italiani vogliono andare a lavorare con l'Audi A6, come il trota! Per fare l'imprenditore ci vogliono i coglioni. Chi si ammazza i coglioni non li ha di certo. Non pensano ai familiari, che rischiano di subire traumi a vederli appesi come prosciutti, o in fiamme come stupidi monaci buddisti?

giovedì 12 aprile 2012

METTIAMOCI NEI PANNI DEI LADRONI

Facile puntare il dito contro politici e sindacalisti, accusandoli di fregarsi una quantità esagerata di soldi. Loro quei soldi se li vedono arrivare direttamente sul conto corrente. Non devono neppure organizzare agguati banditeschi, come sicuramente facevano i loro antenati. Poi, se la magistratura ne incastra uno, quello organizza una scampagnata oceanica, dove i cretini presenti fingono di credere che sia tutto un complotto. Urla, canti, vino, grappa, salsicce fritte, trigliceridi che si mangiano il cervello. Il capo ladrone chiede scusa, finge di dimettersi, ma, uscito dalla porta, torna dalla finestra. Il tizio che lo deve sostituire è un suo vecchio compare di merende, ma non è ancora stato beccato con le mani nella marmellata. A quello che subentra non conviene parlare troppo male di quello che fa finta di andarsene; per cui lo copre di baci, tanto che viene da pensare di trovarsi ad un raduno gay. Però ci vuole un capro espiatorio, perché al popolo bue piacciono i sacrifici umani. Meglio ancora se si riesce a trovare una strega, da bruciare assieme alla sua scopa. La povera bestia si lamenta di essersi sempre comportata bene, ma si sa che le streghe mentono, e si accoppiano pure con il diavolo! I partiti corrono ai ripari, chiudendo la stalla dopo che sono scappati i buoi. C’è chi dice di affidare i bilanci alla Corte dei Conti, trattandosi di soldi pubblici: rimborsi elettorali, tessere, donazioni. C’è chi invece preferisce affidare la revisione dei bilanci a revisori “esterni”, che rischiano di essere complici delle appropriazioni indebite. Di tagliare l’afflusso dei milioni, manco a parlarne. La politica ha dei costi, dicono. Ogni tanto qualcuno ci paga le multe del figlio, la benzina, le cure odontoiatriche, gli alberghi e pure le zoccole, ma, arrestato il tesoriere, tornano tutti puri e duri. Il nuovo tesoriere starà attento a non attaccare gli scontrini in bacheca. Un grande sindacato, che vanti milioni di iscritti, si porta a casa decine di milioni ogni mese, ma anche loro “hanno delle spese”. Quali spese, vorrebbero sapere i fessi che pagano. Pubblicare i bilanci su Internet? Siamo pazzi?

martedì 10 aprile 2012

SAREBBERO QUELLI I POLITICI DEL NORD?

Adesso che ci hanno lasciato, o quasi, possiamo riflettere su ciò che hanno rappresentato per il nord Bossi e Berlusconi. Se questo è il meglio che il nord è stato in grado di dare alla politica italiana, andiamo a fare spese in Terronia. Il Silvio, imprenditore televisivo, grazie a Craxi, è un pluri-indagato da numerose procure. L'altro, l'Umberto, ha creato un feudo dove era il capo assoluto. Ambedue hanno fatto il bello ed il cattivo tempo, con i loro seguaci e leccapiedi. Peggio dei vari padrini di Corleone e zone collegate. Berlusconi si è circondato di nani e ballerine, sempre pronti a muovere la lingue e ad alzarsi le gonne. Fingevano di credere che la sua prostata fosse quella di una volta, e dai con il bunga bunga! Ci hanno riso dietro in tutto il mondo con questo bunga bunga. Siamo stati commissariati anche per questo: avevamo superato la quota di ridicolo assegnata dagli accordi internazionali. Il Bossi, mezzo morto dopo essere finito sotto una soubrette, aveva creato il Cerchio Magico, che di magico aveva nulla. Ha cooptato una Rosi Mauro, che, in veste di vicepresidente del Senato, dava per buone le votazioni senza neppure guardare le mani alzate. Il figlio Renzo, un genio, lo aveva fatto eleggere consigliere lombardo. Si è detto: "un cretino più, un cretino meno...". Dodicimilacinquecento euro al mese, dieci volte un operaio. Spese a parte, grazie all'autista bancomat. Questi Be e Bo, pagliacci della politica legaiolo-forzaitaliota, sono stati accantonati da un altro lombardo, creato appositamente in laboratorio, per essere diametralmente differente. Non è vero che non racconti barzellette: bisogna fare attenzione, e pensarci un po'.

sabato 7 aprile 2012

Pecunia non olet

In Italia abbiamo sempre avuto partiti e colori. I rossi, i neri, i bianchi. Il colore verde non fece altrettanto successo quando rappresentava gli ecologisti, giacché lo stupido popolo italiano è privo di coscienza ambientale. Poi arrivò la Lega, che si appropriò del verde. La Lega inventò la Padania, che, pur essendo per definizione una pianura, non disdegna le montagne. I popoli del nord Italia producono più PIL dei loro meridionali. Questa la constatazione alla base del federalismo e del secessionismo. Il primo, se attuato, costringerebbe tutti gli italiani a lavorare; il secondo è più che altro uno slogan da osteria. La Lega ha sempre accusato Roma di essere ladrona, almeno fino a quando la Lega medesima è entrata in forze nel parlamento italiano. Poi ha iniziato a condividere con i partiti “italiani” i milioni del finanziamento pubblico, che, uscito dalla porta, era rientrato dalla finestra. Pecunia non olet, dicevano romani più antichi e quotati di quelli attuali. Bossi, fin dall'inizio arruffapopolo della masnada dei guerrieri da festa campestre, ha tuttavia perseverato nei rituali dell'acqua delle sorgenti del Po, sebbene i leghisti prediligano il vino e la grappa. Quando recentemente i poteri forti commissariarono la politica italiana, Berlusconi capì prima di Bossi che la ricreazione era finita. Bossi si è viceversa ostinato a fare il duro ed il puro finché lo hanno beccato con le mani nel sacco. Costretto a fare qualcosa di eclatante, si è dimesso, ma i giornali sono pieni delle puttanate del tesoriere, degli amici e dei figli. Soldi del partito, estorti a tutti noi, usati per comprare diplomi e lauree. Per noleggiare Porsche, per ristrutturare case. Anche questi moralizzatori sono pertanto andati in vacca. Il tesoriere della Margherita ne ha fatte di cotte e di crude, ma Rutelli non sapeva (dice lui), pur essendo segretario. Anche il tesoriere della Lega ne ha fatte di cotte e di crude, ma Bossi sapeva: lo dicono in parecchi. La differenza tra Margherita e Lega è che la prima si era già sciolta prima che arrivasse la procura. La Lega rischia seriamente di non sopravvivere alle sue stesse forze centrifughe.

venerdì 23 marzo 2012

NON SOLO ARTICOLO 18

La premessa di questo ragionamento è che il licenziamento non si può escludere, né per legge, né mediante concertazione sindacale. C'è sempre stato e sempre ci sarà, magari chiamandolo con nomi diversi. Se impedisci ad una ditta di ridurre l'organico, l'imprenditore può decidere di chiudere. In questo modo licenzia tutti, e trasferisce le sue attività all'estero (Serbia, Cina). Se la ditta non accetta il reintegro del lavoratore, ricorre in appello contro la decisione del giudice del lavoro, come ha fatto la FIAT, e tirano avanti per anni. Una grossa ditta se vuole sbatterti fuori, prima o poi ci riesce, anche a costo di elargire agli avvocati decine di migliaia di euro. Se la ditta è piccola, smonta i macchinari nel week end, e chi si è visto si è visto. Nello specifico, Marchionne dell'articolo 18 se ne fregava già prima delle modifiche al mercato del lavoro, volute dalla Fornero. Invece di licenziare alcuni lavoratori di termini Imerese, ha chiuso lo stabilimento, distruggendo in un colpo solo tutto l'indotto. La CGIL ha sempre scaricato su altri il problema della distruzione dei posti di lavoro, senza risolvere alcunché. Con i vecchi “ammortizzatori sociali”, gli ex lavoratori gravano sulla collettività, senza avere alcuna certezza di reintegro nel tessuto produttivo. Questo è semmai il punto dolente, che deve essere affrontato dal ministro dello sviluppo economico: lo Stato deve sostituirsi all'imprenditore che chiude. Tornare alle partecipazioni statali. Non è possibile che in Italia non si possano produrre calze senza l'imprimatur della Golden Lady. Come non è plausibile che in Italia dire automobili significhi dire FIAT. Definendo la distinzione tra licenziamento per motivi economici e gli altri licenziamenti, non si impedisce al lavoratore di rivolgersi al giudice del lavoro nel caso di licenziamenti disciplinari e discriminatori. Nella riforma Monti-Fornero, il contratto a tempo indeterminato viene visto come contratto ''dominante''. Questo vuol dire che Monti ha rivisto le sue posizioni sul “posto fisso”. Dovremmo esserne contenti. È previsto il rafforzamento dell'apprendistato per l'ingresso nel mercato del lavoro. Un passo avanti rispetto ai contratti di formazione, ai quali la FIAT faceva ricorso spietato, con l'avallo dei “duri e puri” della FIOM. Saranno penalizzati i contratti a termine: alle ditte costeranno di più. No alle cosiddette dimissioni in bianco, come nel caso di donne licenziate perché incinte! Entrata in vigore del sussidio di disoccupazione (aspi) a regime nel 2017. Questa copertura dovrebbe riguardare anche i lavoratori scoperti dallo statuto dei lavoratori (ditte con meno di 15 addetti). Quelli sono sempre stati snobbati dal sindacato ideologico, perché rendono poco e sono fonte di troppe rogne. Riassumendo: 1.per i licenziamenti discriminatori, sarà sancito il reintegro, 2.per i licenziamenti per motivi economici sarà previsto un indennizzo fino a 27 mensilità, 3.per i licenziamenti disciplinari, si potrà continuare a fare ricorso ricorso al giudice.

domenica 18 marzo 2012

UN POPOLO STUPIDO

Cosa caratterizza un popolo stupido? Per prima cosa la convinzione diffusa che si possa fare a meno della scuola. Quindi l'obbligo scolastico diventa un'invenzione di chi sta al potere. I non meglio identificati "loro", che cospirano per costringere "noi" a lavorare, dopo averci imposto di studiare. L'abbandono scolastico dimostra però che il popolo quando decide di rimanere ignorante ci riesce. Una delle poche cose in cui il popolo eccelle: essere bue. Tanto poi bisogna lavorare, giusto? Peccato che chi ha studiato abbia una marcia in più, e forse anche più d'una. Essere istruiti consente di vedere il mondo con sguardo più attento, avendo cognizioni che mancano a chi abbia concluso a fatica il ciclo delle scuole dell'obbligo. Saper parlare e scrivere distinguerà per tutta la vita l'istruito dall'ignorante. Semmai dovessero essere colleghi, il loro capo tratterà con maggiore deferenza l'istruito. All'ignorante per vocazione occorre spiegare tutto, con termini facili. Non tutti hanno voglia e tempo di calarsi nei panni di un ignorante. Per inciso: tutti siamo ignoranti, ma quelli che lo sono veramente sottovalutano la gravità del loro stato. Un popolo stupido non è solo ignorante: è peggio. Utilizza il potere del voto contro se stesso, eleggendo dei caproni rassicuranti, ma, il più delle volte, incapaci e ladri. La cosa migliore che possa capitare ad un popolo stupido è di essere commissariato; cioè privato della guida del capo democraticamente eletto. Chi comanda veramente rileva, ad un certo punto, la necessità di abbandonare la facciata della democrazia. Bisogna salvare il salvabile. Offendere l'illusione del popolo di contare qualcosa è il male minore. L'1% che comanda sul restante 99% non ha solo la fortuna di discendere quasi sempre da famiglie ricche. Chi detiene il potere vero sul popolo bue ha una testolina che funziona. Che inizia e conclude ragionamenti sensati. Ha metodo di studio e di lavoro. Di solito, uno stupidotto ha genitori stupidotti come lui, e parenti cretini. È destinato a tirare la cinghia e la carretta per tutta la vita. Se arriva alla pensione, si annoia, perché in tutta la vita non è stato in grado di sviluppare alcun interesse che sia veramente suo.

lunedì 12 marzo 2012

Elezioni RSU

Nonostante l'intensità della disputa, e la partecipazione non eccelsa degli
associati, il riconteggio delle schede elettorali, avvenuto giovedì scorso, ci ha assegnato un seggio. Ringraziamo quelli che sono andati a votare per noi. Ci mancherebbe tuttavia che ringraziassimo anche quelli che ai seggi non si sono fatti vedere! Due o tre iscritti ne avevano motivo e giustificazione; gli altri no: avevano semplicemente altro da fare. Se quelli della CGIL si comportassero così, di seggi ne avrebbero cinque in meno! Ringraziamo altresì il nostro rappresentate nella commissione elettorale, perché si è messo in ferie durante le votazioni e gli scrutini. Senza di lui, la commissione elettorale ha funzionato bene. Meglio così. Il sindacato ci aveva fornito dei vecchi "santini", risalenti al 2007! Ed anche delle utilissime etichette autoadesive, da appiccicarci sopra. Gli altri concorrenti hanno dato sfoggio di ricchi gadget. Noi no, ma non è stata una scelta nostra. I rifornimenti non sono proprio arrivati. I nostri candidati hanno fatto il minimo sindacale, sperando di ispirare simpatia e seguito per il solo fatto di esistere. Una tra i dodici candidati ha viceversa agganciato delle non iscritte, che con il loro voto ci hanno permesso di rimanere nella RSU. Sperando che non cambi il quorum un'altra volta, siamo in campo fino al prossimo rinnovo. La prossima sfida sarà quella di fondere questa RSU con quelle del S.Anna, Regina Margherita e CTO. Dato che la FSI è firmataria di contratto, non saremmo comunque stati esclusi dalla contrattazione, ma così è meglio. La CGIL si è ripresa i voti del 2004, la CISL ha perso un seggio, la UIL ne ha persi tre. Sospetto che ci sia stata una migrazione pilotata di circa 180 voti verso la FIALS, che di seggi adesso ne ha appunto tre. Il Nursing Up è cresciuto, ma non si è imposto come unico sindacato infermieristico. Lavorano bene, ma in trattativa c'è solo un membro della RSU. Che serve averne nove o dieci? Quest'anno abbiamo anche avuto una lista di disturbo, che ha ottenuto un seggio, pur non essendo presente in azienda. Forse però detta lista ha danneggiato e non agevolato chi ne ha favorito la presentazione.

domenica 4 marzo 2012

GLI ALFA E GLI ALTRI

Nonostante le vanterie, la specie umana è solo un grossissimo branco di animali, frazionati in sottobranchi. Come accade in tutte le specie animali, anche tra noi ci sono gli alfa, i beta, i gamma e via dicendo. Anzi: gli umani hanno molte più lettere dell'alfabeto, mentre ai lupi di solito bastano alfa e beta. A noi piacciono le ammucchiate di milioni di individui, che si danno reciprocamente fastidio. Quando le città erano fortificate, aveva senso il fronte comune; adesso no. Le fabbriche sarebbe meglio costruirle vicino all'autostrada ed alla ferrovia; non in mezzo alle case ed al traffico cittadino. Gli uffici si possono collocare ovunque, tanto non producono, ma passano solo la carta. Le nazioni moderne aggregano milioni se non addirittura miliardi di soggetti. Visto l'enorme allargamento del branco primigenio, gli alfa ed i beta non bastano più. Abbiamo molteplici livelli di potere. Vogliamo capi che ci dicano cosa fare, fosse anche la guerra. Nessun altro mammifero fa la guerra; battaglie semmai. Questo fa di noi gli esseri più evoluti del pianeta? Non credo proprio. A meno che si facciano le guerre per sfoltire i branchi. Non sarebbe più facile controllare le nascite? Ci sono paesi che costruiscono la bomba atomica, però a quei popoli manca di che nutrirsi. Cosa fanno allora quei popoli? Insorgono contro i loro alfa? Quasi mai; preferiscono adorarli, in nome del concetto definito "nazione". Maledette pecore; anzi, peggio, giacché le pecore non hanno le nazioni. La democrazia è una grande burla. Significa "potere del popolo", o qualcosa di simile. Come se uomini e donne di rango molto inferiore al gamma potessero far altro che mangiare, cagare, dormire, lavorare e fottere. Il popolo non ha mai avuto, né mai avrà potere sul proprio destino, perché non è strutturato per pensare in prospettiva più ampia del clan, e non oltre il breve periodo. Al popolo, definito giustamente bue, manca la capacità di concentrazione. Sceglie di non studiare, convinto di sapere ciò che gli serve sapere. Nessun alfa commette un simile errore; neppure i beta ed i gamma. Fa comodo, a chi comanda veramente, illudere il popolo con le elezioni. Però poi, quando chi comanda veramente si accorge della pochezza dei politici eletti (solitamente di rango gamma, o inferiore), commissaria tutta la baracca. I simpatici al popolo vengono allontanati dal potere, onde evitare che affondino la nazione intera. Arrivano i tecnici, che nessuno ha eletto, e che nessuno eleggerebbe perché non sono simpatici. Però hanno studiato e sanno usare il cervello, a differenza del popolo assurdo e bue.

martedì 14 febbraio 2012

GUARINIELLO ED IL NUMERO 16

Il 16 aprile 2011, la corte d'assise di Torino ha condannato Harald Espenhahn, amministratore delegato della Thyssen-Krupp, a 16 anni e mezzo per omicidio volontario con dolo eventuale per i sette morti del rogo. Ad Espenhahn non è quindi servita la solidarietà espressa da sedicenti “padroni” confindustriali, che lo avevano vergognosamente applaudito. Per loro è un eroe! Rendiamoci conto con che elementi abbiamo a che fare. Ieri, 13 febbraio 2012, il tribunale di Torino, a conclusione del processo contro l'Eternit, ha comminato sedici anni di reclusione al barone belga Louis De Cartier ed al magnate svizzero Stephan Schmidheiny, colpevoli di disastro doloso e omissione di cautele. Il procuratore Guariniello, ovviamente felice per i colpi messi a segno, ipotizza di indagare i suddetti barone belga e magnate svizzero per omicidio. Diversi i reati, quasi identiche le condanne; i due casi segnano una svolta epocale nella giurisprudenza. Sanzionato il cinismo imprenditoriale ed il disprezzo per la vita, e l'integrità dei lavoratori e dei cittadini. Nel processo Eternit, la procura ha evidenziato una strage di fatto, ai danni dei cittadini di Casale Monferrato, ma non solo. Anni di prigione inflitti ai vertici di potenti multinazionali che sembravano intoccabili. L'impressione è che nulla in questo settore sia più come prima, che ci sia un "prima" e un "dopo" i casi Thyssen e Eternit. Guariniello, per battere il ferro ancora caldo, ha chiesto l'attivazione di una procura nazionale, che indaghi sui reati connessi al lavoro, tipo Thyssen ed Eternit. Il pm ha infatti ricordato come, in gran parte di Italia, questi processi non si facciano. Il procuratore capo Caselli ha fatto altresì notare che, se i magistrati dovessero rispondere civilmente in prima persona, detti processi probabilmente non si celebrerebbero neppure a Torino. Vuole questo la casta politica per vendicarsi della magistratura che scopre i loro altarini? Guariniello renderebbe disponibile la preparazione sua e del suo pool, per fare in Italia quello che sono riusciti a fare a Torino. Si è rivolto al ministro della salute. Il governo recepirà il messaggio, o sprecherà un'occasione storica per dimostrare che la legalità può esistere anche in Italia?

venerdì 10 febbraio 2012

MALATI IMMAGINARI

Lavorando in ospedale noto tutti i giorni un massiccio afflusso di utenti, e mi chiedo se siano veramente affetti da qualche patologia. Quelli che stanno veramente male si riconoscono a occhio, mentre la marea vociante e tumultuosa che invade l'ospedale mi sembra fin troppo in salute. Sembra una folla da stadio o da centro commerciale. Questi però non fanno la coda per i saldi, bensì per prenotare una o più visite specialistiche. Neppure i ticket li dissuadono: sono convinti che la "mutua" debba essere sfruttata, e loro la sfruttano. I tempi d'attesa biblici servono solo ad indurre la folla vociante a lamentarsi del governo; poi però rimangono in ospedale anche mezza giornata, pur di raggiungere l'agognato obiettivo: la prenotazione. A distanza di mesi, tornano per la visita, e si beccano un'altra coda per l'accettazione. Altri mugugni, ma gli italici ammalati sono forti come rocce, e non mollano il posto in coda. A monte di questa trafila tipo ufficio postale ci sono i medici di oggi, che a differenza di quelli di una volta, non sono in grado di diagnosticare alcunché senza avere prescritto esami di sangue, ecografie e quant'altro l'ospedale offra ai malati immaginari. Si potrebbe eccepire che tutti sono capaci di fare i medici così; i medici controbattono di voler essere sicuri, prima di affermare che il loro assistito stia effettivamente bene. A questo punto però l'assistito dovrebbe pagare un altro ticket, perché ha rotto le palle a tutti, pur stando abbastanza bene. Ci lamentiamo dei costi della sanità, poi continuiamo a farci del male con i pellegrinaggi di quanti vogliono conferma di essere in buona salute. Le lunghissime liste d'attesa servono a favorire l'attività privata dei medici, ed anche quella cosa né carne, né pesce che è l'attività libero-professionale intra-moenia. Gli specialisti lavorano tantissimo, incassando botte di centinaia di euri, in ospedale e pure fuori. Crisi o meno, i piagnoni italiani non lesinano sulla spesa sanitaria. Poi magari fumano, bevono, vanno a puttane, mangiano come maiali, non fanno un passo senza avere la macchina sotto il culo. Un popolo molto poco marziale, da qualunque punto di vista lo si osservi.

giovedì 2 febbraio 2012

LUIGI LUSI, IL TESORIERE

Chi si ricorda della Margherita? Trattavasi di un pezzo di DC, poi confluito nel PD. Adesso scoppia uno scandalo post-democristiano, che fa fare brutta figura anche agli ex comunisti. Luigi Lusi, senatore, ex tesoriere della Margherita, ha fatto infatti sparire la bellezza di 13 milioni, e, con una formidabile faccia da culo, propone di restituirne cinque. Gli altri li ha spesi: chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato! Motivo dello sgrafignamento: aveva bisogno di soldi. Lo dice uno della casta, che arraffa una ventina di migliaia di euro al mese, non un operaio licenziato, che di euro ne prendeva mille. Questa sì che è una faccia da culo! Non sazio della figura di merda, ne ha fatta una seconda con la magistratura, proponendo alla Procura di patteggiare un anni (ovviamente con la condizionale). Un venditore di tappeti mangiati dalle tarme, uno spacciatore di polizze fasulle, un rapinatore di vecchiette pensionate che escono dalla posta! Espulso dal gruppo PD del Senato, perché lui non voleva andarsene. Con i soldi, che dovevano servire per le campagne elettorali del partito, si è comprato, tra le altre cose un alloggio (lussuoso) a Roma, ed una villa a Genzano. Ha investito altresì altri non meglio specificati soldi in Canada. Quei tredici milioni glieli abbiamo dati noi, grazie al finanziamento pubblico: una vergogna oltre la vergogna. Adesso i partiti si interrogano sul ruolo dei tesorieri ed anche (ma un po' meno) sul finanziamento pubblico. Perché i partiti non si accontentano di una quota dell'otto o del cinque percento sull'IRPEF? Perché nessuno, o quasi, darebbe loro volontariamente più di un centesimo! Sempre ieri, si è scoperto che un altro parlamentare, del PdL, ha rivenduto un immobile, da lui acquistato di certo con molte agevolazioni, guadagnando diciotto milioni, che è addirittura più di quanto Lusi abbia rubato come tesoriere. No comment.

sabato 21 gennaio 2012

DECRETI SMUOVI ITALIA

Il decreto sulle liberalizzazioni serve più che altro a superare l'impressione diffusa che in Italia nulla possa cambiare. Quelli che hanno studiato la storia a scuola sanno che è caduto anche l'impero romano; quindi tutte le cose umane, anche quelle che paiono insormontabili, sono transitorie. Con le liberalizzazioni, i giovani potranno aprire imprese a responsabilità limitata, con il capitale di un euro, e senza andare dal notaio. Ci saranno cinquemila nuove farmacie, che si sommano alle diciottomila già esistenti. Cinquecento notai in più, e non erano mai o quasi mai stati toccati. La Severino, a titolo di parziale risarcimento, ha però detto che i notai garantiscono la legalità. Le licenze dei taxi saranno assegnate da un'apposita autority; quindi potrebbero anche piantarla di rompere le palle. Il beaty contest è stato rinviato e forse abbandonato. Questo fa incazzare Berlusconi, che avrebbe ottenuto gratis metà delle frequenze tv disponibili. Dice che il popolo dovrà richiamarlo, pensando che così potrà riprendere a farsi gli affarazzi suoi. Lo spread con i bund tedeschi scende a 432; questa dovrebbe essere un’altra buona notizia. Berlusconi, uscendo dal tribunale, parla di legalità. Simpatico, no! Adesso non può più addurre alcun legittimo impedimento. Il suo amico Papa è stato sbattuto fuori dall’ANM (associazione magistrati). In tv hanno detto che è stato sbattuto fuori dal CSM. Non privatizzata l'acqua, almeno per ora. Chi ha firmato per il referendum è contento. A sinistra, Bersani dice che Monti lavora bene, ma... La Bindi invece lo appoggia senza dubbi ed eccezioni, come fa Casini. I giornali della destra cercano viceversa di suscitare l'ira del ceto medio. Cosa si aspettano? Che i medici e gli avvocati lancino molotov contro i poliziotti ed i carabinieri?

lunedì 16 gennaio 2012

Il NOSTRO TITANIC

Cento anni dopo l'affondamento del Titanic, un capitano italiano, che aveva probabilmente preso la patente al Cepu o alla Scuola Radio Elettra, è riuscito ad affondare una nave, di tonnellaggio doppio: la Costa Concordia. Noi che adesso la vediamo in tv, appoggiata su un fianco, in un fondale di venti metri, non ci rendiamo conto di quanto fosse bella. Consiglio di scovare le foto su Wikipedia. Pesante come una portaerei e poco più corta, la Costa Concordia dimostrava che gli italiani riescono a costruire delle belle navi, ed a farle andare veloci, senza ricorrere ai motori nucleari delle navi da guerra americane. Varata dalla Fincantieri, presumibilmente aveva il difetto di essere sprovvista di un doppio scafo. Se così fosse stato, le cabine non si sarebbero allagate, e tutta quella gente non sarebbe annegata in un fondale dove i sub si immergono in apnea. Possibile che una nave simile fosse sprovvista di ecoscandaglio? Quell'apparecchietto che ti avvisa quando stai per incagliarti? Neppure un sonar? Forse l'impianto elettrico non era un gran che, se è vero che quando hanno mollato l'ancora si sono spente le luci. Ovviamente, se il cretino al timone non si fosse messo in testa di guidare una barchetta o un hovercraft, la nave non avrebbe imbarcato acqua. Riassumendo: 1.i nostri cantieri sarebbero in grado di costruire portaerei vere, e non finte come la Cavour, 2.sebbene dette navi navighino nel mare nostrum dei romani, sarebbe il caso di progettarle con un doppio scafo, 3.Fincantieri non deve chiudere, solo perché un cretino non ha tenuto conto del pescaggio della nave colossale che indegnamente guidava, 4.viene da pensare che anche la Costa assuma incapaci, purché adeguatamente raccomandati, 5.l'Italia non aveva alcun bisogno di fare altre figure di merda. In seguito all'affondamento del Titanic, morirono in millecinquecento circa; ma l'iceberg era più grosso e molto più visibile della secca dell'isola del Giglio. Quello della Costa Concordia è un affondamento all'italiana, con omissioni, fuga del capitano, passeggeri abbandonati, e fortunatamente soccorsi dagli isolani. In questi casi, sarebbe bello se intervenissero in soccorso le forze armate; con quello che ci costano, sarebbe il caso che facessero qualcosa di costruttivo. Visto che la nave non è affondata, morti non ce dovevano proprio essere. Invece ci sono pure i dispersi.

sabato 14 gennaio 2012

IL GIUDIZIO DEGLI DEI?

Quando le agenzie di rating declassano intere nazioni, affermando che quei titoli di Stato sono spazzatura, c'è qualcuno che prova a fare il gradasso, poi però tutti ci credono. Standard and Poor's ha deciso che siamo da BBB+, e nessuno dubita che sia la verità. Non a caso, in Italia sono più le aziende che chiudono di quelle che aprono. Eravamo già degli sfigati, con una sola A, ed adesso ci troviamo a fare compagnia al Perù. In Europa, la Grecia continua a stare peggio di noi, ma è una soddisfazione da poco. Anche l'Ungheria, che non ha adottato l'euro, ma ne subisce gli effetti buoni e cattivi, sta andando in malora. Ma che ci frega dell'Ungheria? Dovremmo fare funzionare al meglio l'agricoltura; male che vada quel che non si esporta si mangia. Lo Stato proprio non riesce a fare l'imprenditore, ed i cittadini non riescono ad organizzarsi in cooperative, neppure i compagnucci. La Francia e l'Austria sono state declassate da AAA a AA: questa sì che è una notizia, che scuote anche la Merkel. Forse, per avere un appoggio in Europa, i tedeschi dovranno accettare di garantire dei titoli comunitari. Si può capire che i tedeschi non abbiano tutta questa fretta di tuffarsi da grande altezza in una tinozza d'acqua. Il governo Monti lavora meglio dei governi di centro destra e centro sinistra che lo hanno preceduto, ma forse i professori non capiscono cosa significhi vivere con mille euro al mese. Loro mille euro li prendono al giorno, come minimo. La Fornero piange pensando ai tagli alle nostre pensioni, mica alla sua. Un consiglio per Passera: va bene lo sviluppo economico, ma il suo ministero farebbe bene ad impedire che le attività produttive ancora vive si estinguano miseramente.

domenica 8 gennaio 2012

BEFERA E LA SUA BEFANA

Attilio Befera, direttore dell'agenzia delle entrate dal 2008, afferma che gli italiani devono tornare a comportarsi in maniera legale. Allude evidentemente all'evasione fiscale. Lui ha mandato i suoi ispettori a Cortina e Portofino, ma pare anche in altri posti frequentati da ricchi. Ha rovinato le vacanze di fine anno e dell'Epifania a più di un proprietario di super-auto e barca milionaria. L'agenzia delle entrate sta finalmente adoperando l'approccio deduttivo: se guidi un SUV, lo hai comprato e lo puoi mantenere. Controllando le dichiarazioni dei redditi dei furbetti, gli ispettori delle entrate ed i militari della guardia di finanza si sono messi di buon umore. Perché loro, se li lasciano lavorare, vogliono emulare le gesta degli intoccabili di Eliot Ness, che misero in galera Al Capone. L'ex PSI Cicchitto, esponente di spicco del PdL, è insorto contro questa crociata da comunisti. Gli ex comunisti del PD invece hanno applaudito, sperando ovviamente di essere al sicuro dagli emissari di Befera, che, da quando c'è Monti al governo, evidentemente si possono muovere. Prima no. Chissà come mai? Si è anche permesso una battuta, che suona più o meno così: "potevo mica mandare ispettori e finanzieri a controllare gli stabilimenti balneari chiusi?". Molta gente mugugna; segno che ha qualcosa da nascondere. Difficile che un lavoratore dipendente evada dalla tassazione alla fonte. Però l'IVA è un'altra cosa, ed anche gli immobili sono presumibilmente un cespite da studiare con cura. Specie nelle parti d'Italia dove il catasto è una vera mafia. Se Monti riformerà il catasto, come ha promesso, ne vedremo delle belle. Ricordiamoci però che gli italiani sono bravi a puntare il dito contro gli altri, ma non accettano che qualcuno faccia altrettanto. Ecco perché siamo più africani che europei. Più tribali che civilizzati. Furbetti del quartierino, con orticelli da qualche parte, sempre alla ricerca di un aiutino.

giovedì 5 gennaio 2012

L'F35 ed il SU35

Prodotto dalla Lockheed Martin, dalla Northrop Grumman e dalla BAE Systems, l'F35 è un caccia multiruolo stealth. La marina militare italiana lo comprerebbe, nella versione a decollo ed atterraggio verticali, perché la nostra Cavour (lunga 244 metri) non è una vera portaerei, e da essa non possono decollare dei caccia normali. Come mai la casta militare italiana non riesce a fare costruire almeno una portaerei vera? Sarà anche per questo motivo che Fincantieri è andata in malora. La USS Nimitz, ad esempio, è lunga più di 331 metri; sembra che in Italia non si riesca neppure più a copiare. Non siamo più furbi; rassegnamoci. Il ponte di volo deve essere così lungo, altrimenti gli aerei finiscono in mare! Tutto chiaro, anche a quelle menti eccelse che si fanno crescere, a nostre spese, stellette e losanghe sulle spalle e sui polsi? L'F35 dovrebbe sostituire gli Harrier sulla Cavour, altrimenti la mezza portaerei verrà declassata a portaelicotteri. L'F35 costa 182,5 milioni di dollari, e le nostre aziende non risultano neppure tra i costruttori. Finiti i bei tempi del Tornado, che costruivamo assieme a tedeschi e britannici. L'F35 ha un solo motore, capace di una spinta di 180 kN. velocità massima 1,7 mach. Il suo concorrente, il SU35 russo, che costa un terzo dell'F35, dispone di due motori, con spinta complessiva di 284 kN. Velocità 2,25 Mach, cioè 2389 km/h. Come se non bastasse la supremazia sul piano della potenza pura, il caccia russo SU35 ha un cannone da 30mm, mentre l'F35 ne ha uno da 25. Disponendo di una superficie alare di 62 metri quadri, il SU35 trasporta missili, bombe e razzi. Pare sia in grado di lanciare missili anche all'indietro! Con una superficie alare di meno di 43 metri quadri, l'F35 invece può montare solo due missili aria-aria; quindi, in un combattimento aereo contro il SU35, sarebbe a dir poco svantaggiato. Gli statunitensi, che ce lo vorrebbero vendere, evidenziano difetti dell'F35, che riguarderebbero finanche la tanto decantata invisibilità stealth, ed il software. Infine si è visto come gli aerei a decollo verticale non siano dei caccia in senso stretto. Semmai dei piccoli e costosissimi bombardieri.