giovedì 26 dicembre 2013

LA VITTORIA FINALE DEI DEMOCRISTIANI

Dopo il collasso dell'apparentemente invincibile Democrazia Cristiana, i comunisti si illusero di avere sbaragliato i loro nemici storici. Invece i democristiani divennero altro e sopravvissero. Crearono partiti di centrosinistra e di centrodestra, per appoggiarsi ed aggrapparsi ai post-comunisti ed agli amici della biscia. Berlusconi stava scendendo in politica per migliorare il suo già corposo business, creato in gran parte grazie ad una certa politica (Craxi). La Margherita si schierò con gli ex comunisti, giacché anche il PCI nel frattempo aveva cambiato nome, ma non mentalità. Oggi il segretario del PD è un ex democristiano, ed anche il premier Letta è una specie di pretino. Affetto da gerontocrazia, l'ex PCI non ha mai voluto produrre nuove leve credibili, ed ora subisce l'offensiva ed il discutibile fascino del rottamatore fiorentino. L'avversario di Renzi alle primarie del PD era Cuperlo: un grigio uomo d'apparato, che è stato sconfitto più facilmente del previsto. Renzi lo ha poi cooptato alla presidenza del partito, purché se ne stia zitto e buono. I comunisti hanno sempre provato invidia per i preti, o per meglio dire nei confronti della Chiesa. Un'organizzazione monolitica e durevole, nonostante i messaggi discordanti che ha dato nel corso dei secoli: crociate, inquisizione, smodato amore per il potere e per i soldi. I comunisti, nonostante si siano sempre creduti colti, non sono mai stati in grado di attaccare i preti sul loro terreno. Per farlo, avrebbero dovuto leggere le opere di Nietzsche, che, per sentito dire, ispirò il nazismo. Per il sentito dire di altri ignoranti. In Italia, in politica, non vince il migliore, ma quello che si aggrappa meglio alle poltrone. Il nostro è un paese affetto da un formidabile bizantinismo, che è antitetico allo spirito scientifico. Garattini, che è uno scienziato, si chiede sconsolato come sia possibile dare retta ad un laureato in lettere, che sostiene di avere inventato una cura prodigiosa. Solo un popolo che confonde la fede coll'inerzia può bersi certe baggianate. La nostra classe politica è infarcita di avvocati, che per formazione sono lontanissimi dal pensiero scientifico. Infatti per loro il giusto e lo sbagliato, il diritto ed il rovescio, sono commisurati alla parcella che riescono ad estorcere. Incaricare gli avvocati di scrivere le leggi significa non avere capito come stanno le cose, giacché gli avvocati sono bravi nella misura in cui convertono il diritto in rovescio. Renzi è un laureato in giurisprudenza, ma è più che altro un democristiano, usurpatore di quel che resta del partitone della sinistra. Meno male che i comunisti italiani non sono riusciti a fare la rivoluzione; altrimenti avremmo fatto la fine della Corea del Nord, che come termine di paragone è ancora peggio della Cina, della Russia e pure di Cuba. I democristiani Letta e Renzi si guardano in cagnesco, ma non si aggrediscono direttamente, dato che il democristiano è un animale da agguati. Che fine hanno fatto i post-comunisti? Ne sopravvive qualcuno in CGIL: gente come Landini, che sembra quasi ingenuo nelle sue uscite da sessantottino. Un Capitan America dei poveri, ibernato per decenni e scongelato da poco, che si trovi all'improvviso in un mondo peggiore, e non in uno migliore. La FIAT sta chiudendo e Lapo fa lo stilista, ma Capitan Landini si guarda attorno alla ricerca del suo nemico numero uno, il Teschio Rosso, che nel suo caso dovrebbe chiamarsi il Teschio Nero, o no?