lunedì 24 dicembre 2012

IL DOPO MONTI

Il 21 dicembre non è finito il mondo. Si è solo dimesso Monti: è stato affossato da Berlusconi, che è sceso o vorrebbe scendere in campo per la sesta volta. Dopo tredici mesi di Monti e dei suoi, così professorali e sobri, non mi pare vero che prima di lui ci siamo sorbiti il Berlusconi quinta versione. A dire il vero, io queste sue discese in campo non le ho contate; in tv hanno detto che questa sarebbe la sesta, ed io ci credo. L'anzianotto di Arcore aveva mandato allo sbaraglio Alfano: uno dei suoi tanti avvocati. Non aveva capito, e forse non lo ha capito neppure adesso, che gli avvocati non sono necessariamente bravi come politici. Se Berlusconi non si circondasse di bravi avvocati, sarebbe in galera da tempo. Ma è anche vero che i procuratori della repubblica che cercano di incastrarlo sono tutti più scarsi dei suoi avvocati. Alfano forse è bravo a fare l'avvocato, ma come politico lascia molto a desiderare. In primis, non ha le palle; ma se le avesse non potrebbe sempre dire "sì padrone". La debolezza di Berlusconi è appunto quella di circondarsi di "sì padrone". Gli adulatori di solito sono tali perché naturalmente privi di capacità specifiche. Non puoi metterli a fare i ministri. Non che l'opposizione a Berlusconi sia una gioiosa macchina da guerra (come disse Occhetto prima di essere dolorosamente sconfitto). Il punto è che affidare incarichi importanti a qualche ballerina, velina, spogliarellista, o a qualche adulatore di professione e poeta fallito, suscita le risate anche dei tristi sinistrorsi. Ma torniamo a Monti. Nel suo DNA ci sono le banche, e poteva andargli di sicuro peggio. Essendo professore universitario di livello eccelso, ci mette poco a formare un governo di gente indiscutibilmente brava a fare quello che fa. Questo ragionamento potrebbe bastare a fare il possibile perché succeda a se stesso. Berlusconi alla fine non è un problema, visto che perde più pezzi di quanti ne trovi. Mostra il suo nervosismo litigando finanche con il conduttore Giletti. Come si fa a litigare con Giletti? Si fa accusare in diretta che essere intervistato in RAI non è come andare dalla D'Urso. Che sia una giornalista anche lei? Non attenteranno al Monti bis neppure Vendola ed Ingroia: oggetti non identificati, e comunque poco consistenti. Monti dice che Vendola è un conservatore; direi che è vero. Vendola ha promesso le primarie di SEL, ma ha partecipato a quelle del PD. Che aveva da perdere? Intanto ha già formato una sua squadra di governo, con personaggi tristi ed incazzati, come solo la sinistra estrema riesce a produrre. Se non prende Bertinotti, è solo perché il Fausto confluirà negli arancioni di Ingroia. Grillo viceversa potrebbe infastidire chiunque vada al governo, giacché per l'Italia è meglio che non ci vada lui. Il grillismo è un buco nero, dove possono rifugiarsi tutti quelli che sono delusi dalla politica: una moltitudine crescente. Chi può rompere le uova nel paniere a Monti è il PD di Bersani. Quelli vogliono quagliare! Mettere le mani sulle leve del potere! Portare il fieno in cascina, finché non piove! Qualche tizio da mettere nei ministeri lo troverebbero anche loro. Politicanti di lungo corso, con pelo sullo stomaco. Qualche tecnico comprato a peso d'oro. Solo il PD potrebbe formare un governo alternativo a Monti, ma non è detto che questa ipotesi sia gettonabile da chi abbia a cuore la vecchia Italia.