martedì 31 marzo 2009

DIRIGENTI made in ITALY

Tutta colpa dei manager? O, come Jessica Rabbit, sono stati "disegnati così"? I grandi capi di General Motors e Peugeot sono stati defenestrati, ma noi siamo in Italia, e pochi pagano davvero per i danni prodotti alla collettività. Miopi nelle strategie, ed alla continua ricerca di bonus, i manager hanno guidato il pulmino aziendale andando a sbattere contro il muro della recessione. Ma, negli enti pubblici, il buco di bilancio è prevedibile, se non addirittura auspicabile. Gli appalti ed i sub-appalti non funzionano, se non come collettori di tangenti. Tanto poi paga Pantalone. Una minoranza di imprese sceglie un manager in base alle performance, ma gli altri decidono in base alle relazioni personali. Non qualcuno che abbia dimostrato di valere, ma un compagno di scuola, di partito o di merende. Confrontando i manager italiani con i colleghi di 12 Paesi esteri, scopriamo che per età sono simili, ma l'Italia si rivela più misogina. Solo il 4% dei manager è straniero. Ma dove, quasi letteralmente, casca l'asino è sulla scolarità del manager italiano. La metà non possiede laurea. E quando ce l'ha, è lontana dalla lode. Struttura familistica, ometto scelto nel cortile di casa, con basso livello culturale: ecco Parmalat, il più grosso crac made in Italy degli ultimi anni. Non che i partiti riescano a fare di meglio, nelle loro designazioni. I manager scelti per il curriculum ed i risultati lavorano di più, sono più soddisfatti, spingono l'impresa più avanti. Ma c'è chi sostiene che tanto il servizio sanitario sarà sempre in perdita. Forse perché ci sono dei “vecchi” che si ostinano a mettersi in lista per i trapianti. COSA DIAVOLO FA, esattamente, un manager? Lavora in media 48 ore alla settimana. Metà del tempo lo spende in "riunioni". Solo il 14% alla scrivania, e non è detto che sopra ci sia un computer. Il 12% in viaggi. Nel restante 25% telefona, partecipa a conferenze, pranzi di lavoro, eventi speciali. Incontra “consulenti esterni” all'azienda. Perché un manager passa più tempo con un faccendiere, un politico, un banchiere che con il direttore marketing o i suoi collaboratori in azienda? Se la determinazione delle posizioni non è legata ai titoli né ai risultati, i manager dedicano più tempo a coltivare “contatti” che a far funzionare le aziende di cui hanno la responsabilità. Ecco che il circolo vizioso si chiude. Segnali di un'inversione di tendenza? Nessuno. Hai una laurea con il massimo dei voti, hai un carattere indipendente, tendi a dire quel che pensi, se ritieni che sia per il bene comune? Sei magari perfino donna? Non pensare di fare il manager in Italia! Al limite vai all'estero, alla London School of Economics a fare un'impietosa ricerca sui manager italiani.

domenica 29 marzo 2009

BERLUSCONI ED I SUOI BAMBOCCIONI

Li abbiamo visti al congresso costituente del Partito della Libertà: tanti bei bamboccioni e bamboccione dai venti ai venticinque anni, bellini ed educati. Berlusconi sta già pensando alla prossima generazione del suo partito. Sembrano tutti laureati con il massimo dei voti, o forse sono solo addestrati a sembrarlo. Sono molto differenti dai loro quasi coetanei dell'Onda. Cosa diavolo è l'Onda? Trattasi del movimento studentesco ultima versione, che, appena trovato un nome, si è già spezzato. Un vecchio vizio della sinistra estrema. Gli studentacci scendono in piazza, per protestare contro i programmi, i professori, l'università, la Gelmini ed altro che viene loro in mente giorno per giorno. I bamboccioni di Berlusconi sembrano totalmente privi di umorismo: si prendono molto sul serio. Se diventeranno la classe dirigente del futuro, speriamo che non commettano gli errori dei loro predecessori. Speriamo che i bamboccioni in questione non confondano la res publica con la res nullius. Di predatori ne abbiamo abbastanza, ed anche la pubblica amministrazione ne farebbe volentieri a meno. Auspichiamo che gestiscano gli acquisti degli enti pubblici con economicità e non secondo tangenti. Comunque sapere che ci siano dei giovani convinti di una linea politica, qualunque essa sia, sarebbe un miglioramento non da poco.

venerdì 27 marzo 2009

LA TRISTEZZA DEI CATTO-COMUNISTI

Berlusconi è riuscito a fondare il suo nuovo partito, assorbendo ed assimilando Alleanza Nazionale in Forza Italia. Si è detto: meglio un partito unico che due partiti alleati, che necessitino di coordinamento tra due direzioni e segreterie separate. Berlusconi ha trovato una giusta collocazione a Fini ed a tutti gli altri colonnelli, capitani e tenenti, e questo è stato il vero colpaccio. Notare che Berlusconi iniziò quasi per sfida e per gioco, creando praticamente da zero un partito-azienda. Prese tutti i suoi venditori di polizze e di pentole, e li travestì da funzionari ed attivisti di partito. Funzionò, perché siamo in Italia; ce l'avrebbe peraltro fatta anche in Messico ed in qualche altra nazione del terzo mondo. La Lega ha, a differenza di Alleanza Nazionale, una sua connotazione etnica, e ci tiene a mantenerla. Comunque Bossi rimarrà probabilmente nel centro-destra, anche perché il centro-sinistra è un fantasma, e gli altri oppositori sono poca cosa. Bossi ha avuto una paresi, ma il cervello gli funziona ancora discretamente. Una paresi così servirebbe anche a Fanceschini: potrebbe migliorare. Berlusconi gongola, perché il gufare dei nemici gli ha portato bene come al solito. Franceschini ed i suoi quattro spettri non sanno più cosa dire, e quel che dicono è sempre sbagliato. Se stessero zitti, e facessero finta di non esserci, probabilmente acquisirebbero dei consensi. Il centro-sinistra compatisce Alleanza Nazionale per la sua perdita d'identità. Quindi gli ex comunisti criticano l'annichilimento degli ex fascisti, e quasi li compiangono perché hanno messo via i busti del duce? Non dovrebbero essere contenti che anche i fascisti siano divenuti ex come i comunisti? Mal comune mezzo gaudio. Berlusconi ha stravinto perché è tenace, cura la sua immagine, ed è ottimista. Si potrebbe obiettare che con un reddito come il suo sia obbligatorio essere ottimisti. Berlusconi definisce "sinistra" l'accozzaglia di Franceschini, ma non credo che nessuno dei catto-comunisti in questione si senta "sinistra". Sono mediamente borghesi di mezza età, e pure più vecchi, che non sanno più che pesci pigliare. Una volta sostenevano che la loro parte politica detenesse una superiore cultura ed una superiore moralità. La seconda cosa, cioè la moralità, contraddistingueva i primi comunisti ed i primi socialisti, quelli genuinamente "proletari"; non quei parassiti che sono arrivati dopo. La cultura di sinistra è invece sempre stata solo una scusa per vendere libri alle feste dell'Unità. Poi hanno smesso di festeggiare, non avendone più motivo. Berlusconi della cultura se ne frega, avendo cresciuto una certa gioventù a forza di menate televisive, tipo Grande Fratello. Berlusconi è votato dalle casalinghe, che telefonano per rispondere ai quiz televisivi, e non ne imbroccano uno, neppure coll'aiutino. L'uomo di Arcore se ne frega della moralità, ma è in buona compagnia: tutti se ne fregano assieme a lui. Il Partito della Libertà potrebbe rimanere al governo per decenni, data l'assoluta latitanza delle opposizioni, referendari e dipietristi a parte. La storia narrerà probabilmente di un regno ininterrotto di Berlusconi, che mollerà l'osso se e quando deciderà di farlo. Forse farà il presidente della repubblica, o forse fonderà in una le cariche di presidente del consiglio e di capo dello Stato. I posteri penseranno a lui come a qualcuno che ha sommato ed assemblato partiti e cariche istituzionali. E i catto-comunisti? Si sono appena presi un'altra scornata a proposito del testamento biologico. Credono che all'italiano medio piaccia la loro insistenza sul suicidio assistito e sull'eutanasia? Siamo un popolo di cattolici, sebbene non praticanti; ma è insito nel cattolicesimo il non essere particolarmente rigidi nell'osservare una dottrina. Se i cattolici non fossero sempre stati "elastici", non ci sarebbero i protestanti. Se il cattolicesimo non fosse elastico, cosa ci starebbero a fare i preti? Per ottenere consensi politici in Italia, bisogna parlare bene del papa, o almeno non parlarne male. Se lui dice che i preservativi sono una brutta cosa, perché polemizzare? Che il PD si sia dato alla produzione ed al commercio dei profilattici? Le pari opportunità sono sempre state un terreno di caccia della sinistra. Allora come mai la normativa sullo stalking è stata voluta e concretizzata dalla Carfagna? Il centro-sinistra non è neppure riuscito a legiferare sulle coppie di fatto, che rappresentano un elettorato politicamente trasversale. Quando si fanno solo chiacchiere, la gente prima o poi se ne accorge. 

lunedì 23 marzo 2009

CENTOMILA EURO DI POSIZIONI ORGANIZZATIVE ALL'OSRU

Come mai l'Università paga nove posizioni organizzative a personale
ospedaliero (e si tratta prevalentemente di PO da 8500 euro)? Se ci tiene così tanto a loro, perché non li assume? Perché questi signori sono pagati sia dal SSN, sia dall’Università? Leggendo i bandi (deliberati da Galanzino), ci sarebbero ben 72mila euro fuori fondo. Sborsati dall'Università, o è l'ennesima bufala? Cosa ne pensano i colleghi ed i sindacalisti dell’Università? Nei 23 bandi, di recente emissione, sono previste 67 PO nessuna delle quali operativa in ambito sanitario. Metà dei 400mila euro sottratti agli incentivi
saranno devoluti a posizioni organizzative all'OSRU, al SITRA, al Personale ed al Legale! E QUESTO DOVREBBE ESSERE UN OSPEDALE! Nel SITRA ci sono sette "dirigenti" di serie A e di serie C. C'è chi percepisce, oltre allo stipendio, 8500 e chi 4350 euro annui, tutti per limitarsi a sovrascrivere ciò che fanno i RID. A proposito dei quali, come mai le loro PO non sono previste dai bandi? Ed i RAD (gli amministrativi)? Hanno già ottenuto le loro quote "fuori fondo"? Risulta a questa sconcertante amministrazione che i fondi devono essere
contrattati ogni anno? Come la mettiamo con i sindacalisti che sono
anche PO? Non è conflitto di interesse? O funziona solo nel caso di
Berlusconi e della sua parte politica? Invitiamo il Collegio Sindacale
(revisori dei conti) a fare quello per cui sono pagati. Idem per la procura
della Corte dei Conti, che è stata informata dei fatti. I 23 bandi appena
deliberati non riassumono il quadro completo, che potrebbe superare i
500mila euro! I soliti colleghi “distratti” si sveglieranno di botto
quando si accorgeranno della mancata erogazione del loro saldo
incentivi? Meno male che Galanzino aveva, all’atto del suo insediamento,
promesso “discontinuità”! Immaginiamo che consulti un dizionario tutto
suo, oppure trova opportuno, in un periodo di vacche magre, aumentare
di numero e di sostanza le posizioni organizzative. Alla faccia del
compagno! Quando i nodi arriveranno al pettine, la legge Brunetta sarà
legge anche alle Molinette (e l’azienda dovrà riprendersi i soldi
che ha restituito), come faremo con il saldo incentivi? Infine una
riflessione su una serie di sindacati aziendali, la maggioranza assoluta di
una RSU che non si riunisce mai, che lasciano campo libero ad esborsi
sempre in incremento. Si direbbe che basti conoscere qualcuno, per
ottenere un posticino tra le posizioni organizzative. Poi, una volta
entrati, manca qualsiasi controllo: il paradiso degli autoreferenziati.
OSRU
Laurea infermieristica-1
8500
OSRU
Laurea infermieristica-2
8500
OSRU
Laurea infermieristica-3
8500
OSRU
Laboratorio biomedico
8500
OSRU
Progetti di ricerca
8500
OSRU
Radiologia
8500
OSRU
Formazione permanente
7000
OSRU
Valutazione
7000
OSRU
Logopedia
7000
OSRU
Fisioterapia
7000
OSRU
Dietistica
7000
OSRU
Organizzazione
7000
OSRU
Qualità
7000
SITRA
Responsabilità gestionale
8500
SITRA
Responsabilità gestionale
8500
SITRA
Responsabilità gestionale
8500
SITRA
Responsabilità gestionale
8500
SITRA
Responsabilità gestionale
4350
SITRA
Responsabilità gestionale
4350
SITRA
Responsabilità gestionale
4350
PERSONALE
Giuridico
8500
PERSONALE
Relazioni Sindacali
7000
PERSONALE
Contabilità
7000
PERSONALE
Quiescenza
4350
PERSONALE
Assenze
4350
Legale
Contenzioso
8500
Legale
Contenzioso
8500
Legale
Contenzioso
7000
Legale
Rogatoria
4350
Torino 23mar09

giovedì 19 marzo 2009

Esposto alla c.a.Collegio Sindacale

Oggetto: Esposto alla c.a.Collegio Sindacale e, p.c.
sezione.controllo.piemonte@corteconti.it

ALLA C.A. COLLEGIO SINDACALE AOU S.GIOVANNI

L’art.4 del CCNL del comparto del personale del SSN, parte normativa
2002-2005 e parte economica 2002-2003 (tempi e procedure per la
stipulazione ed il rinnovo del contratto collettivo integrativo)
stabilisce che l’individuazione e l’utilizzo delle risorse siano
determinati in sede di contrattazione integrativa con cadenza annuale.
In aperta violazione di questa norma, l’amministrazione dell’AOU
S.GIOVANNI BATTISTA ha deliberato il 5 marzo 2009 (deliberazione
96/104/36/2009) n.23 bandi di avvisi interni per l'assegnazione di
posizioni organizzative, senza preventivo accordo sindacale che stabilisca
l'entità dei fondi spendibili. I verbali delle contrattazioni dovrebbero riportare le dichiarazioni dell'amministrazione a proposito della “storicizzazione” dei fondi. Premesso che “storicizzazione” non vuol dire quel che pensano loro, il CCNL afferma il concetto diametralmente opposto. Ciò danneggia, a nostro parere, tutti gli altri dipendenti non destinatari di posizione organizzativa.
Inoltre vorremmo capire come sia possibile per questa amministrazione violare impunemente
le norme contrattuali, che dovrebbero vincolarla a comportamenti molto meno discrezionali.
distinti saluti
dott.MARCO ROCCATI
segretario regionale UN.SI.AU. (Unione Sindacati Autonomi Nazionale)

lunedì 16 marzo 2009

RISPUNTA PRODI

Della serie "a volte ritornano", ecco riapparire Prodi, che si tuffa sul Partito Democratico, come se fosse terra di conquista, o come un avvoltoio su un cadavere. Prodi ha subito attaccato Veltroni, dandogli la colpa di tutto lo sfacelo dei catto comunisti, a partire dalle elezioni nazionali, proseguendo con tutte le altre. Veltroni non doveva spezzare il fronte anti-Berlusconi. Meno male che è tornato Prodi, perché noi non ci eravamo accorti della strategia autolesionista del centro sinistra. Prodi, un giovane della politica, intenderebbe rilanciare l'Ulivo! Alla sinistra mancava solo il revival del Ulivo, così potrà chiudere del tutto. Franceschini e Prodi si sentono frequentemente, e questo non depone a favore della sinistra. In Italia si vince solo per la debolezza dell'avversario, non per la propria forza. Mancano vere idee, per cui qualsiasi ideuzza si impone come fosse una trovata geniale. In Italia la regola del gioco è remare contro, come se pranzo e cena fossero comunque garantiti. Durante la crisi economica (e ci siamo) pranzo e cena non sono sicuri, e qualsiasi modifica allo status quo suscita la speranza di un popolo più catto che comunista. Cosa dovrebbero fare i post comunisti per uscire dalla depressione? Guardare, ad esempio, lo sceneggiato su Di Vittorio. Si evince che i comunisti sono nati come servi dei sovietici, e persino i socialisti erano più a sinistra di loro. I democristiani non si sono mai fidati dei comunisti, ed i comunisti non si sono mai fidati dei democristiani, ma tutti e due amavano le ideologie totalizzanti. I democristiani hanno sempre avuto la chiesa alle spalle. I comunisti, dopo essere rimasti orfani dell'Unione Sovietica, si sono rifugiati sotto l'ombrello di qualcun altro. Ecco l'accordo contro natura che ha partorito L'Ulivo e poi il PD. Berlusconi non avuto alcun merito, eccetto rimanere se stesso attraverso i decenni e forse i secoli! Ha persino sfascistizzato Alleanza Nazionale, ed ora Fini parla come un social democratico. La gente è perplessa, perché si rende conto che il PdL non è proprio il partito degli operai e dei contadini, ma allora per chi votare? Voler votare per il PD significa auspicare che non si sfasci almeno nel breve periodo. La sinistra italiana ha iniziato a morire quando i vampiri esangui delle botteghe oscure si sono imposti sui sindacalisti di una volta, tipo Di Vittorio. La CGIL era a sinistra del PCI, ma quelli erano altri tempi. Poi Di Vittorio è morto di crepacuore, e sono arrivati gli zombies di partito, che hanno svenduto i lavoratori.

sabato 14 marzo 2009

SPECULATORI E DIFFUSORI DI CULTURA.

La crisi economica è un dato di fatto, ed ora anche Berlusconi è costretto ad ammettere che esista. Essere fiduciosi serve, ma occorre contestualmente fare ripartire l'economia. Non basta sorridere e promettere, sperando che i problemi si risolvano da soli. Tanto più che la speculazione è prodotta dagli speculatori, e gli speculatori sono persone fisiche, non fantasmi destinati a scomparire al sorgere del sole. Un suggerimento: fare come gli americani, che hanno beccato un super speculatore, che ha mandato in malora tantissime persone. Gli commineranno centocinquanta anni di galera, ma ne basterebbero venti o trenta. Farà la fine di Al Capone, che è finito dentro non per gli omicidi eseguiti o commissionati, bensì per evasione fiscale. Gli americani sono fatti così: tengono in casa mitragliatori e granate, esportano democrazia e film, e non sopportano gli evasori fiscali. Possibile che da noi non ci siano evasori fiscali e speculatori di borsa da mettere in galera? Miglioriamo la qualità della popolazione carceraria! Spediamo in carcere dottori commercialisti ed avvocati! Se il dittatore del premio Grinzane Cavour avrà quel che merita, contribuirà a migliorare la qualità culturale della locale popolazione. Dopo molti anni di indisturbata gestione del denaro destinato alla "cultura", Giuliano Soria è stato beccato, grazie ad una segnalazione del maggiordomo, che lui insidiava sessualmente. Il Giuliano era aiutato dal fratellino, che, essendo un dirigente della regione Piemonte, gli mandava fior di soldini dei contribuenti. Lo hanno beccato dopo che, per anni, aveva ristrutturato un castello, ed aveva acquistato un appartamentino di cinquecento metri quadri, fronte Mole Antonelliana. Meno male che se ne è accorto il maggiordomo! Difficile attribuire una connotazione politica a Soria: rubava da talmente tanto tempo, che lo ha fatto quando c'era il centro destra, continuando con il centro sinistra. Si vede che la "cultura" è proprio trasversale, come dovrebbe essere. 

venerdì 13 marzo 2009

QUANTO CI COSTI!!

DA QUATTRO A QUATTORDICI MILIARDI!!
L'amministrazione ci ha comunicato, praticamente di sfuggita, che il reparto di Salizzoni (degenza, blocco operatorio, terapia intensiva) dovrà essere nuovamente ristrutturato. Allora abbiamo chiesto se per caso (e per sbaglio) qualcuno in azienda fosse stato incaricato di seguire i lavori delle ditte. Ci pareva infatti strano che le strutture “eccellenti” in questione richiedessero un nuovo esborso di denaro pubblico. Risposta: i soliti sguardi persi nel vuoto! Lo abbiamo spiegato a Galanzino: o ci risponde in contrattazione, o lo fa per iscritto! Ricostruendo le varie fasi della telenovela iniziata ai tempi di Odasso: risulta una spesa iniziale prevista di 2.169.119 euro alla CO.VE.CO.. Segue, in ordine di grandezza, la spesa per arredi ed attrezzature, per 2.428.068 euro (contributo S.Paolo). Euro 1.554.277 sono stati spesi per la per 1^ perizia suppletiva e di variante (Consorzio Ravennate, contributo CRT). Euro 970.285 euro, previsti inizialmente per la costruzione di un eliporto (sul multipiano), sono stati stornati da Monchiero. Totale parziale dichiarato: 7.121.749 euro. Ci sono poi alcune “briciole” da spiegare: a-566.422 euro, sub appalto Orion, b-200.638 euro, per porte, pareti, refrigeratore, c-95.266 euro ai direttori dei lavori Desideri e Toscano. Ad un certo punto, è stata annullata la deliberazione che prevedeva una spesa di circa 160 mila, e ne approvava una nuova, per l'ammontare di 250 mila circa, per un refrigeratore + un gruppo termico. Inoltre, tutte le volte che pubblichiamo i bandi di gara sborsiamo tremila euro! Se avessimo avuto ancora gli operai di una volta, avremmo potuto ristrutturare risparmiando sulla manodopera. Potevamo usufruire dei nostri progettisti, che sulla carta sono tali e tanti (ma qualcuno effettivamente c'è ancora). Idem per la direzione ed il controllo dei lavori. Chi ha eseguito il collaudo tecnico-amministrativo? Ci riferiamo ad un reparto nel quale i pavimenti si sono fracassati dopo quattro o cinque anni. Nessuno lavorerebbe così male a casa propria, e, se una ditta strapagata producesse un tale danno, la citeremmo in giudizio. "Res publica" non è sinonimo di "res nullius".

domenica 8 marzo 2009

MANICHEI SENZA SAPERLO

Manichei senza sapere cosa sia il manicheismo: questa è la categoria umana nella quale inserisco i cigiellini. Insistono a definire rigidamente ciò che sia giusto o sbagliato. Ovviamente è giusto solo ciò che fanno loro, e sbagliato tutto il resto. Nel terzo secolo, in Persia, il manicheismo poteva avere un senso; da allora sono cambiate alcune cose, ma come spiegarlo a certa gente? Adesso i cigiellini si sono ancora più rintanati ed isolati, giacché i cugini di CISL e UIL stanno assecondando alcune politiche del governo. La CGIL continua ad osteggiare il centro destra più di quanto faccia lo stesso PD. La vecchia cinghia di trasmissione tra PCI e CGIL cigola, anche perché il PCI non esiste più da un bel pezzo. Il PCI si è trasformato, oppure si è dissolto. Ora il PD è una specie di Democrazia Cristiana vagamente di sinistra. Franceschini propone l'assegno di disoccupazione per tutti: una bella idea se non fossimo in piena crisi economica. Rischiamo di andare in pensione sempre più tardi, e questi vogliono mantenere una torma di disoccupati, che, non per pensar male, sarebbero tentati di rimanere tali. Per usare una metafora, i disoccupati hanno bisogno di canne da pesca, non di pesci. Crediamo che la maggior parte dei disoccupati voglia lavorare, ma non ne trovi. Naturalmente ci sono sempre i furbetti, e a quelli dobbiamo tagliare le gambe sul nascere. La CGIL non riesce proprio ad elaborare una politica industriale. Poco male: non ci riesce neppure la FIAT, ma, finché otterrà aiuti di Stato, pur continuando a costruire auto all'estero, se ne fregherà delle politiche industriali. Portare gente in piazza è poco più che folcloristico, specie se si tratta di pensionati e disoccupati. I lavoratori in piazza scenderanno sempre meno, per paura di non trovare più il posto di lavoro al loro rientro in fabbrica. Forse i cigiellini non si sono accorti che le fabbriche chiudono a velocità supersonica. Invece di pontificare sul giusto e sullo sbagliato, suggeriscano produzioni vendibili. I profeti del giusto e dello sbagliato dovrebbero aver capito che l'auto non è più un prodotto in via di espansione. Anche in America la gente fa aggiustare le vecchie quattroruote. Gli Stati Uniti si avviano ad emulare Cuba, dove quasi tutte le auto hanno un'età stimabile in decenni. Se ci vedremo costretti ad innalzare il limite d'età per la pensione di vecchiaia, la colpa è anche delle baby pensioni, che si ottenevano dopo venti o venticinque anni. Chi rivendica il merito per quelle menate assurde? La CGIL non è nata ieri, quindi si prenda le sue responsabilità, assieme a CISL e UIL, per aver minato il sistema pensionistico con quelle assurde bombe a tempo. Ed ora cosa dovremmo fare con i baby pensionati (ormai non più tanto baby)? Dovremmo costringerli a prendere una zappa in mano alla loro tarda età? La visione manichea di stare sempre nel giusto scricchiola parecchio quando qualcuno ti ricorda le cose sbagliate che hai fatto!

martedì 3 marzo 2009

IL DISCUTIBILE FASCINO DEL PIAGNONE

Il piagnone è quello strano personaggio che
trova difetti in tutto e tutti, canta, parla, straparla, declama poesie d'amore
e di morte, però ha le tasche piene di bei soldini. Il cassintegrato, che
avrebbe tutti i motivi per essere piagnone, non può permetterselo, dato che se
perdi tempo a frignare non arrivi alla fine del mese. Il cassintegrato, che
alla fine del mese non ci arriverebbe comunque, deve dissentire in modo ancor
più deciso dalla dubbia fascinazione dal languore gastro-intestinale suscitato
dalle parole e dalle opere dei piagnoni. Baglioni ha fatto un sacco di soldi,
inducendo al pianto mamme e figlie. Mentre gli altri cantautori
facevano gli “impegnati”, Baglioni cantava di amori il più delle volte già
finiti. Veltroni, noto più che altro per le “notti bianche” romane, ci ha fatto
piangere fin troppo, cosicché finanche i languidi del PD lo hanno defenestrato.
I piagnoni più diffusi sono i salottieri del centro sinistra, che si incontrano
in case per nulla popolari (diciamo pure ville) e strimpellano con le loro
chitarre canzoni tristi: roba da aspiranti suicidi. Come potevano simili
cretini resistere all'impeto del sempre sorridente uomo di Arcore? Chi
preferirebbe farsi governare da un frignone? Forse il berlusconismo non esiste,
ma di sicuro il suo contrario sì. Gente invidiosa del successo e della
ricrescita dei capelli del Silvio nazionale. Parlano male degli atteggiamenti
festaioli del premier, come se per regnare fosse necessario asciugarsi di
continuo le lacrime. Frignoni che hanno avuto in passato un certo successo sono
i radicali: tutta gente economicamente benestante, che non ha mai fatto neppure
uno sciopero della merenda per il potere d’acquisto degli operai.