martedì 14 febbraio 2012

GUARINIELLO ED IL NUMERO 16

Il 16 aprile 2011, la corte d'assise di Torino ha condannato Harald Espenhahn, amministratore delegato della Thyssen-Krupp, a 16 anni e mezzo per omicidio volontario con dolo eventuale per i sette morti del rogo. Ad Espenhahn non è quindi servita la solidarietà espressa da sedicenti “padroni” confindustriali, che lo avevano vergognosamente applaudito. Per loro è un eroe! Rendiamoci conto con che elementi abbiamo a che fare. Ieri, 13 febbraio 2012, il tribunale di Torino, a conclusione del processo contro l'Eternit, ha comminato sedici anni di reclusione al barone belga Louis De Cartier ed al magnate svizzero Stephan Schmidheiny, colpevoli di disastro doloso e omissione di cautele. Il procuratore Guariniello, ovviamente felice per i colpi messi a segno, ipotizza di indagare i suddetti barone belga e magnate svizzero per omicidio. Diversi i reati, quasi identiche le condanne; i due casi segnano una svolta epocale nella giurisprudenza. Sanzionato il cinismo imprenditoriale ed il disprezzo per la vita, e l'integrità dei lavoratori e dei cittadini. Nel processo Eternit, la procura ha evidenziato una strage di fatto, ai danni dei cittadini di Casale Monferrato, ma non solo. Anni di prigione inflitti ai vertici di potenti multinazionali che sembravano intoccabili. L'impressione è che nulla in questo settore sia più come prima, che ci sia un "prima" e un "dopo" i casi Thyssen e Eternit. Guariniello, per battere il ferro ancora caldo, ha chiesto l'attivazione di una procura nazionale, che indaghi sui reati connessi al lavoro, tipo Thyssen ed Eternit. Il pm ha infatti ricordato come, in gran parte di Italia, questi processi non si facciano. Il procuratore capo Caselli ha fatto altresì notare che, se i magistrati dovessero rispondere civilmente in prima persona, detti processi probabilmente non si celebrerebbero neppure a Torino. Vuole questo la casta politica per vendicarsi della magistratura che scopre i loro altarini? Guariniello renderebbe disponibile la preparazione sua e del suo pool, per fare in Italia quello che sono riusciti a fare a Torino. Si è rivolto al ministro della salute. Il governo recepirà il messaggio, o sprecherà un'occasione storica per dimostrare che la legalità può esistere anche in Italia?

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