giovedì 30 settembre 2010

COMUNISTI CON I SOLDI DEGLI ALTRI

Berlusconi ha ottenuto la fiducia dalla Camera, sul suo programma di governo. I finiani gongolano, perché senza di loro non avrebbe varcato e superato ampiamente la soglia necessaria a schiacciare gli avversari. Il giorno dopo, Berlusconi ha ottenuto la fiducia anche al Senato, dove però i finiani non sono stati altrettanto decisivi. Deduzione: i finiani servono, ma, se Berlusconi continua con la sua campagna acquisti, tra un po' potrà farne a meno. Fini ormai ha superato il suo Rubicone, e martedì prossimo fonderà il suo partitino. Ne aveva uno decisamente più grande, AN, ma si è svenduto per un piatto di lenticchie. Non è arrabbiato solo con Berlusconi, ma anche con se stesso. Forse, se Fini si dimetterà da presidente della Camera, i giornali di Berlusconi lasceranno calare un velo pietoso sulla casa di Montecarlo: quella che Fini ha presumibilmente regalato a suo cognato. Pseudo-cognato a dire il vero. Quella casa era di AN, non di Fini. Dovesse accertarsi il regalino, Fini ne uscirebbe con le ossa rotte. Meglio lasciare la presidenza della Camera, e fare, possibilmente in maniera dimessa, il segretariuccio del partitino, che promette futuro, libertà, ma non posti di lavoro. Berlusconi ha ottenuto una maggioranza di consensi forse mai vista prima, ma quelli del PD asseriscono che sia finito! Chissà che film hanno visto? Per come stanno le cose della politica, Berlusconi e Bossi, e nessun altro, decideranno se andare alle elezioni nei prossimi tre anni. A nulla serviranno le chiacchiere del PD e di Di Pietro. Berlusconi è molto ben visto all'estero, e negli USA si chiedono perché dovrebbe dimettersi, come chiede tutti i giorni Bersani. E poi, chi è Bersani, si domandano gli americani? Il PD è in caduta libera di consensi, e, come se non bastasse, è preda di spinte centrifughe. La gente ha capito che Bersani, D'Alema, Fassino, Veltroni e tutti quelli che si aggiravano per le botteghe oscure, sono sempre stati comunisti con i soldi degli altri. Ci hanno svenduti ai clandestini ed agli zingari, ma probabilmente nelle loro tasche le mazzette sono fioccate più fitte che la neve d'inverno. Hanno anche sempre fatto il gioco della FIAT, che ora ci ripaga chiudendo gli stabilimenti in Italia. Bersani doveva continuare a fare il tecnico; non è un politico, non avendo sufficiente pelo sullo stomaco. Gente che incassa ventimila euro mensili (deputati e senatori) non può parlare di classe operaia, ed infatti i post comunisti non lo fanno più. Ma la classe operaia c'è ancora, e non le resta che votare Lega, almeno al nord. Al sud, la classe operaia si sta estinguendo a causa dello scontro tra Marchionne e la CGIL. Anche il sindacato ex comunista predica bene e razzola male: cosa hanno fatto per elevare il valore qualitativo del lavoro degli operai? Se i sindacati, ed in primis la CGIL, avessero insistito molto di più per formare gli operai, ora la FIAT ci penserebbe due volte prima di affidare la Panda ai serbi. Si vede che i comunisti con i soldi degli altri hanno sempre fatto chiacchiere sullo "sbagliato" del prossimo, e mai sul proprio. I comunisti di una volta volevano "fare sintesi", perché già allora chiacchieravano troppo. Però quelli mantenevano la falce ed il martello nel simbolo del partito. I vari D'Alema girano da anni in "barca", alla faccia nostra.

domenica 26 settembre 2010

VELTRONI E LE SUE CHIACCHIERE

Intervistato da una giornalista esperta, quale è Lucia Annunziata, Veltroni ha incontrato difficoltà non da poco a spiegare cosa diavolo stia combinando nel PD. Veltroni afferma di volere unire, ma, a quanto pare, la sua mozione di minoranza è arrivata quasi al 50% dei consensi. E siamo sicuri che gli altri di quel partito pieno di troppe anime stiano con Bersani? Finanche la Bindi ha riunito la sua corrente, che da loro si chiama “area”. L'Annunziata voleva sapere se Veltroni si alleerebbe con Fini. Molti morti si rivolterebbero nella tomba, se gli ex comunisti si alleassero con gli ex fascisti. A dire il vero, qualche morto si sta già rivoltando, giacché in Sicilia il PD è in giunta regionale proprio con i finiani. La giornalista, che essendo di sinistra soffre quando la sinistra fa questi numeri, ha faticato non poco per fare ammettere a Ventroni che sì, lo farebbe. Si alleerebbe con il fascistello Fini, che adesso è quanto mai inguaiato per via della casa di Montecarlo. Notare che Veltroni non ha detto espressamente: “con Fini farei fronte comune”. Non è nella mentalità di Veltroni stare chiaramente da una parte o dall'altra. Diciamo che anche Veltroni è prima di tutto “contro”: contro Berlusconi ovviamente. Forse il Walter pensa che tutti si siano dimenticati del suo passato politico, ed in effetti per ricordarsi di lui bisogna andare su wikipedia. Insomma: non è un verginello della politica. Dice che bisogna riformare il PD, ma senza cambiare la classe dirigente. Allora cosa diavolo vuole fare? Lancia la pietra e nasconde la mano. Vuole fare la frittata senza rompere le uova. Odia Bersani, ma finge di amarlo. Non ha idee, ma solo slogan, come se non scrivesse articoli, ma solo titoli ad effetto. Gli piacciono certe parole, che forse trova aprendo a caso il dizionario. Poi gode come un riccio, come se avesse scoperto l'acqua calda. Dopo l'intervista a Veltroni, penso che quelli che erano perplessi lo saranno ancora di più, Annunziata compresa.


domenica 12 settembre 2010

PIÙ LEGHISTA DI BOSSI

Brunetta ha stupito i più affermando che il resto dell'Italia starebbe meglio senza Napoli, Caserta e la Calabria. Il ministro parlava ovviamente dati alla mano: non tutta la Campania, ma appunto Napoli e Caserta, assieme alla Calabria, producono un buco nel bilancio pubblico che Brunetta definisce cancro. Un cancro etico innanzitutto, perché è la mentalità di quei popoli che innesca tutto lo sfacelo. La propensione ad anteporre i clan allo Stato: questo è il punto. Ritenere che l'Italia debba mantenerli e tollerarli, mentre violano tutte le leggi, e fanno il possibile per non contribuire in alcun modo al bene collettivo. Anzi remano contro. Brunetta ad essere precisi ha detto che l'Italia sarebbe la prima nazione d'Europa, senza quei meridionali. Bossi avrebbe detto “i meridionali”; Brunetta è stato più preciso, salvando il resto della Campania, la Puglia e la Sicilia. Come mai ha salvato la Sicilia? Risulta che sia l'unica regione italiana che non solo non versa contributi per la sanità, ma ne riceve. Tutto ciò è formalizzato, quindi i siciliani furono furbi fin dall'inizio, dopo la seconda guerra mondiale, a strappare una contrattazione privilegiata a Roma. Non credo che la Sicilia ci costi più o meno della Calabria. I suoi bilanci fanno ugualmente schifo, ma si nasconde dietro un “parlamento”, perché, unica tra le regioni italiane, ha un parlamento con tanto di parlamentari, che sono pagati come quelli romani! Tornando a Napoli e Caserta, dovrebbero essere commissariate, città e province. Quei popoli non sono in grado, non ci arrivano e non vogliono vivere come persone civili, secondo i parametri dell'Europa del 2010. in questi giorni, in Campania hanno ammazzato per strada un sindaco ambientalista, e lo hanno fatto pubblicamente. Non servono le fiaccolate e simili menate da sinistrorsi stanchi e sfiduciati della vita. Bisogna occupare militarmente Campania, Calabria e (perché no) la Sicilia, e non fare girare per le strade sindaci e magistrati. Si costruisca un forte blindato, dove alloggiare governo locale, magistrati e famiglie. Un forte Apache a difesa delle istituzioni, contro nemici molto più insidiosi dei nativi d'America. Non ho dimenticato la Puglia, e credo che neppure Brunetta l'abbia inserita d'ufficio tra le regioni civili. Anche in Puglia ci sono organizzazioni per delinquere, perché certa gente non concepisce altre modalità associative. Come è possibile che dei cretini possano aver costruito sul letto di un torrente? Dopo il disastro di Sarno, in questi giorni il torrente Dragone ha ricordato ai cretini che l'acqua, quando deve scendere a valle, lo fa e basta. Altra manifestazione di stupidità locale: i soliti ottusi personaggi che scendono nelle cisterne per carburanti, incuranti del gas che in esse ristagna. Essere violatori della legge in maniera connaturata può condurre alle patrie galere; ignorare le leggi della fisica conduce al decesso sicuro. Cosa serve gridare come gli idioti, per evidenziare il proprio dolore per la perdita delle persone care? Mi ricordano gli arabi: la medesima incapacità di apprendere dall'esperienza. La medesima convinzione di essere furbi. L'identica condizione di pesi morti. Il napoletano in sé, quando viene a lavorare al nord, di solito si integra, paga le tasse e manda i figli a scuola. Il napoletano a Napoli risente dell'ambiente degradato, sotto tutti i punti di vista. Le cosiddette “autorità” napoletane sono lo specchio di quel modo di essere: fottere innanzitutto, in tutti i modi possibili. Hanno intervistato un “filosofo” napoletano, sulle parole di Brunetta, ed ovviamente non era d'accordo. Forse a Napoli ci sono troppi filosofi come lui, che preferiscono volgere lo sguardo altrove; tanto loro non vivono nei quartieri poveri, bensì sulla collina, fronte mare. Non mandano i figli nelle scuole “sgarrupate”. Fanno parte di quella élite parassitaria che, assieme alla camorra, ruba quel poco che c'è ancora da rubare a Napoli, Caserta e province. Una riflessione sugli evidenti accordi tra partiti ed organizzazioni per delinquere: come mai da quelle parti i sindaci vengono sovente eletti con maggioranze “bulgare”. Chi, da quelle parti, ha la capacità ed il potere di aggregare tutti quei voti?