venerdì 29 novembre 2013

POST BERLUSCONI

Essere ministro e doversi dimettere al comando del capobastone non è ragionevole. Neppure se il capobastone si chiama Berlusconi. Una mossa azzeccata quella dei cinque ministri: Alfano, De Girolamo, Lorenzin, Lupi e Quagliariello, che gli hanno detto no. Così, invece di collassare il Governo, si è squagliato il PdL. I fedelissimi al bisciomane sono andati da Napolitano per chiedergli di mandare a casa Letta. Non hanno però tenuto conto che nel frattempo Berlusconi è decaduto da senatore, e che gli alfaniani hanno votato la legge di stabilità. Gli amici della biscia otterranno quindi un voto di fiducia a Letta, che sancirà una volta per tutte la fine delle larghe intese. Adesso le chiamano chiare intese, ed iniziano con il parziale ritorno dell'IMU, dato che lo Stato rimborserà ai Comuni il 4 per mille. La differenza ce la metteranno i cittadini. Spuntano nuove accuse per il Cavaliere Nero, che adesso è incarcerabile come tutti i cittadini non protetti dall'ombrello parlamentare. L'esempio dei cinque ministri sembra destinato ad essere seguito anche dai sottosegretari. Qualcuno con la scusa di essere un tecnico. Forse è un caso che anche Galliani abbia minacciato di andarsene, dando la colpa a Barbara Berlusconi e non al papy Silvio. Uno con 54 procedimenti penali sulla groppa potrebbe essere un perseguitato, ma in un paese fascista o comunista. Berlusconi invece ne ha fatte di cotte e di crude, e sarebbe un insulto alla giustizia se non venisse sanzionato. La sua tarda età gli evita la galera, ma non gli arresti domiciliari (dorati) o l'affidamento ai servizi sociali. Difficile credere che uno spocchioso come Berlusconi vada a pulire i cessi, per fare bella figura il don Mazzi di turno. Alfano inizia bene dicendo che in Italia abbiamo risorse limitate; quindi basta immigrati straccioni. Su questa strada il PD non potrà seguirlo, per non perdere i voti di troppi frignoni radical chic, che sono comunisti di nome, ma in comune non mettono alcunché. Se avremo una destra seria, come nei Paesi ricchi e seri, ci riprenderemo; altrimenti con la sinistra filo-democristiana che ci ritroviamo, non ci sarà alcun taglio alla spesa pubblica parassitaria. Chi sentirà la mancanza di Berlusconi? Forse solo la Santanchè e Bondi, che sono meno riciclabili della plastica.