lunedì 23 giugno 2014

CRESCILI IGNORANTI ET IMPERA

C'è chi, dopo la seconda guerra mondiale, ha puntato sulla ricostruzione e sulla scuola. C'è chi ha sottovalutato l'importanza di un'istruzione diffusa. Oppure forse questo qualcuno si è detto: "meglio avere a che fare con degli ignoranti". Noi che ci troviamo nel sud dell'Europa e rischiamo di finire nel sud del Mondo, ci stupiamo che i finlandesi siano passati dalla produzione massiccia di carta a quella altrettanto massiccia di telefonini. Se ci stupiamo della loro versatilità, meritiamo la tripla B, mentre loro hanno un'indiscussa tripla A. Quando Nokia ha incontrato difficoltà, è arrivata Microsoft a rilevarla, ma non a disintegrarla. Avevamo l'Olivetti, che adesso è un fantasma. Americani, FIAT e democristiani l'hanno uccisa, mentre i fessi comunisti stavano alla finestra delle loro Botteghe Oscure a parlarsi addosso delle rivoluzioni altrui. Noi abbiamo tante bellezze architettoniche, ma anche infiniti bla bla sulle bellezze medesime. Così, per visionare in maniera decente i manufatti di Pompei, bisogna andare in America, dove sanno gestire anche i musei. Basterebbe copiare da loro o dai francesi, ma per farlo ci vuole umiltà, metodo e studio; cose che ci sfuggono. I sud coreani invadono il mondo con prodotti tecnologici, ma sanno costruire qualsiasi cosa. Il segreto: la cultura di base. Da quelle parti i giovani non vanno a scuola per perdere tempo, e gli insegnanti non li promuovono per dovere d'ufficio. Da noi sì. Cretini che arrivati alla terza media si sono sentiti in possesso di tutta la conoscenza necessaria: povere bestie penose. Ancora adesso a scuola non si insegna cosa sia l'IRPEF e neppure il codice penale. Sarebbe il caso di farlo, giacché si tratta di regole del gioco fondamentali nella società civile. I sessantottini, promossi con esami di gruppo e punteggio minimo, non credevano nell'istruzione. Anche a causa loro gli operai che perdono il lavoro non sanno come riciclarsi. Nelle nostre facoltà universitarie non si insegna a scrivere, con rare eccezioni (Lettere presumibilmente). Per cui o si impara alle superiori, o non si impara più. L'ignoranza del popolo bue è alla base di tutte le disfunzioni sociali e politiche. Chi elegge certi delinquenti? Noi ovviamente. A fronte di una persona assennata, che riflette sul voto che deve attribuire, ce ne sono cento che fanno fatica a tenere la matita in mano. La casalinga ignorantissima, che vive di tv e ricette di cucina, vota questo e quello perché sono "belli" e "simpatici". Le povere donne non sanno che il governante deve farsi temere e non necessariamente amare? Mai sentito parlare di Machiavelli? Sessantenni che si offendono quando devono pagare le tasse sui canoni d'affitto riscossi. Dovrebbero sapere che per fare gli evasori ci si deve rivolgere ai commercialisti.