venerdì 27 febbraio 2009

Assenza di TENSIONE IDEALE (Harry Potter ci salverà?)

Siamo forse l'unico popolo che sia stato preda di ben tre ideologie di massa: comunismo, cattolicesimo politico e fascismo. Abbiamo avuto e subito spinte estremiste di destra e di sinistra, ma il regime che è durato di più è stato quello democristiano. Dopo la seconda guerra mondiale, De Gasperi tagliò fuori i comunisti dalla gestione politica. Loro, per reazione, iniziarono a coltivare atteggiamenti anti-sistema, che non hanno mai definitivamente abbandonato. Infiltrarono nella pubblica amministrazione e nella magistratura i loro uomini, laureati a forza di 18 politici, producendo danni difficili da rimuovere. Tutto questo “essere contro” ha condotto in piazza moltitudini per decenni, per protestare contro qualsiasi cosa, specie la politica imperialista USA. I comunisti continuavano però a negare che i “compagni” di Tito avessero massacrato moltissimi italiani. L'Unione Sovietica era il loro stato guida, anche se ogni tanto mandava i suoi carri armati a fare un giro nei cortili altrui. Si scioperava per la libertà, ma si inneggiava ad assassini di massa, quali Stalin e Mao, sterminatori della forza di Hitler. Solo che Hitler aveva perso la guerra, Stalin e Mao l'avevano vinta. Tutti e tre, rossi o neri che fossero, avevano fatto deportare ed uccidere i loro oppositori, in misura incalcolabile. Poi si vede che, a forza di prendere in giro la gente, qualcosa si è spezzato, ed ora la gente crede a poco o niente. Quarantenni si comportano come se vivessero su un'isola pressoché deserta. Difficile convincerli che l'unione fa la forza. Il credo dei loro padri, qualunque fosse, è evaporato. Quasi nulla si è trasmesso con l'esempio, o forse è stato proprio quello a stroncare il futuro. Manca qualsiasi tensione ideale: questo è un popolo degli ipermercati e dei telefonini. Non siamo né di destra, né di sinistra. Non siamo più classe operaia, sebbene ci tocchi contrarre mutui assassini, per comprare un appartamentino. Il capitalismo ha riso in faccia a tutti quei gridatori con bandiere e striscioni, e ci ha resi individualisti oltre ogni logica. Accettazione di ogni amoralità dei gestori della cosa pubblica. “Fanno tutti schifo”: questo è il trionfo del qualunquismo. Molti adolescenti si sono già fumati il cervello, con alcol e droghe. Praticamente impossibile interessarli alla politica o al sindacato. La speranza del popolo italiano risiede tuttavia nei giovanissimi lettori di Harry Potter, che osservano perplessi i loro genitori quarantenni, e li soppesano per quel che sono.

il MICRO NIDO: UN VERO AFFARE!!

Come da tradizione molinettiana, le più stravaganti delibere e determine vengono partorite uno o due giorni prima di Natale, o di Ferragosto.
Questa determinazione del direttore del Patrimonio, risalente al 24 dicembre 2008, concerne un comodato, praticamente gratuito, con il quale l'AOU affida il micro nido alla società cooperativa ASS.I.S.T.E.
Stiamo parlando di 644 mq di spazi dedicati. Il contratto si protrarrà fino al 31 agosto 2011. Nel pacchetto di ben quaranta euro annui, con i quali non si affitterebbe neppure uno spogliatoio, sono compresi “beni d'arredo e tecnici funzionali all'espletamento delle attività”, del valore di 160 mila euro, (il cui elenco non è stato allegato alla determinazione). Con quali soldi sono stati acquistati questi particolari “beni d'arredo?”. L'azienda ospedaliera si accollerà anche i costi di approvvigionamento, e la fornitura delle varie forme di utenze energetiche! Quindi se i bambini battono i denti per il freddo, la colpa è della ditta di mamma o papà, che, per arrivare a tanto, sborsano quasi 500 euro mensili! Sarebbe stato molto più giusto che ASS.I.S.T.E. facesse pagare un prezzo veramente “politico” ai figli dei dipendenti. Un vero regalo di Natale (alla cooperativa ASS.I.S.T.E.)!

sabato 21 febbraio 2009

Che il PD lo abbia inventato Berlusconi?

Dopo la fallimentare gestione Veltroni, che seguiva la fallimentare gestione Prodi, è arrivato Franceschini, e tutti dicono: e chi è questo? Lui è subito partito a testa bassa, attaccando Berlusconi; Franceschini non ha evidentemente capito che parlar male di Berlusconi gli reca vantaggio. Casini invece lo ha capito, ed ha invitato i suoi a non fare anti-Berlusconismo. Casini non ha fatto lo spiegone a Franceschini, ma non è detto che Franceschini avrebbe capito. Considerando che il PD ha ridotto al lumicino gli ex comunisti e la sinistra democristiana, viene da pensare che sia stato inventato da Berlusconi. Un piano diabolico, congegnato dal tremendo uomo di Arcore. Un giorno Berlusconi si disse: come posso far fuori per implosione quei piagnoni dei diessini? Ed allora dal suo cervello vulcanico scaturì l'idea del Partito Democratico. Grazie ai suoi poteri mentali, Berlusconi trasferì la sua idea nel cervello di Prodi, che si convinse di averla prodotta in proprio. Doveva presentarsi come una genialata: mettere assieme pezzi del passato, per creare una forza veramente nuova. Purtroppo per Prodi e Veltroni, non fu sufficiente sommare i post-comunisti ai democristiani di sinistra, oltre a qualche altro cespuglietto. Iniziarono tutti a chiacchierare assieme, e non si capirono fin dall'inizio. Il nome "Partito Democratico" doveva funzionare, facendo leva su quel "democratico" che rinviava alla "Democrazia Cristiana". Non andò così. Si vede che oggi essere democratici è scontato o non interessa proprio. Sarebbe come dire "antifascista": il più antifascista di tutti è Fini, ex segretario dell'ormai ex Alleanza Nazionale. Tutti sono antifascisti, o del fascismo non gliene frega più niente ad alcuno. "Me ne frego" diceva Mussolini, ed ora facciamo tutti come lui. Per governare occorrono idee, giuste o sbagliate che siano. Se sono giuste, ci sarà sempre qualcuno che le definisce sbagliate. Quindi tanto vale puntare da subito su quelle sbagliate. Un governo deve produrre montagne di decreti legge, cosicché la gente dica: "questi sì che fanno qualcosa, non come quelli di prima". Se il presidente della repubblica si lagna, peggio per lui. Inutile parlare di sicurezza, se poi i giudici toghe rosse fanno uscire mariuoli e stupratori. Ora ci sono le ronde, volute dalla Lega, ed anche i preti si lagnano. Tutti in Italia parlano di tutto; i preti prima di chiunque altro. Sembra un talk show di Canale 5. Perché il PD non ha pensato alle ronde? Eppure alla gente non dispiace avere qualcuno, oltre ai soliti spacciatori, che circola per i parchi cittadini, di notte. Il PD mai avrebbe proposto le ronde, perché avevano paura che bastonassero i loro amichetti dell'est. Quelli che Prodi si è affrettato a trasformare in cittadini comunitari. Stiamo parlando di popoli le cui leggende sono infarcite di vampiri e licantropi; come potrebbero essere civili? Di sicuro, troppi di quelli che sono venuti in Italia sono dei maledetti salvaggi. Il vecchio Dracula, il loro compaesano più illustre, li avrebbe impalati tutti!

giovedì 19 febbraio 2009

NON FATE QUEL CHE HANNO FATTO A ME

Dopo la batosta elettorale sarda, all'interno del PD sono volate letteralmente le mazzate, e tutti hanno chiesto la testa di Veltroni. Difficile che un politico italiano molli l'osso, quindi lo hanno costretto a forza a scollarsi da quella sedia. Avevano bisogno di uno che facesse il capro espiatorio, e che, come tale, si prendesse le colpe di tutti quei post-comunisti e post-democristiani incapaci di una linea politica decente. Non era l'unico incompetente, ma è saltato solo lui; peraltro non ne sentiremo la mancanza. Prima di andarsene, Veltroni ha tirato un pacco al suo vice, lasciandogli una poltrona a dir poco bollente. La sua frase di commiato è stata vagamente biblica: "non fate (al prossimo segretario del PD) ciò che hanno fatto a me". Un'uscita da pretino, non c'è che dire! Ora quelli del PD litigano su qualsiasi cosa, ancora più di prima. Il loro elettorato non è più solo perplesso, ma anche depresso. L'ex sinistra non ha ancora capito di non dover parlar male di Berlusconi, perché, tutte le volte che lo fanno, lui acquisisce consensi. L'elettore medio italiano non è un intellettualoide della mutua, con gli occhialini tondi, e venti giornali sotto braccio. L'elettore medio italiano è una casalinga tra i sessanta ed i settanta, che telefona per rispondere ai quiz televisivi, e chiede un aiutino. L'elettrice media italiana non capisce perché abbiano fatto morire Eluana, e non capisce neppure questo perseverare nell'essere contro qualsiasi iniziativa di chi ha regolarmente vinto le elezioni. Il centro-sinistra non ha alcuna cultura di governo; erano impreparati a governare anche quando Prodi tornò alla presidenza del consiglio. La destra ha ministri più competenti, che piacciano o no. Il centro-sinistra ha solo ombre. 

SE NON PUOI CONVINCERLI, CONFONDILI!

Battuta attribuita al presidente USA Truman (quello che ha fatto bombardare Hiroshima e Nagasaki), e ripresa recentemente dalla Polverini, a proposito della dissociazione della CGIL dall'accordo siglato da CISL, UIL ed UGL. La CGIL dice che i prossimi contratti penalizzeranno il nostro potere d'acquisto, ma pare essersi dimenticata di aver siglato, con Prodi, contratti nei quali ci scippavano tredici mesi di salario! Potremmo disquisire sui 30 euro in meno, ma in quell'occasione abbiamo perso quaranta volte tanto. Più pesi e più misure; lo sciopero di venerdì 13 era uno sciopero politico. Hanno condotto in piazza decine di migliaia di persone (loro dicono molti di più), a sostegno della mancanza di idee di Veltroni e dei suoi peones. Tre giorni dopo hanno perso le elezioni in Sardegna (e Veltroni si è dimesso). Scioperare contro la crisi è come farlo contro la guerra, la fame, la malattia e la morte (quest'ultima ha recentemente addirittura trovato dei fans nel PD!). In effetti la crisi potrebbe essere il quinto cavaliere dell'Apocalisse, ma arriva in groppa ad un asino, ed è lenta anche ad andarsene. Confondere i metalmeccanici
significa far credere loro che la crisi occupazionale possa essere sconfitta da un po' di gente che percuote tamburi, e suona pifferi, in una piazza romana. Perché la CGIL non si azzarda a suggerire a Marchionne di tornare a produrre in Italia auto decenti ad un prezzo decente? La CGIL ha portato in piazza anche il pubblico impiego; naturalmente contro Brunetta. Ma lui va avanti come un treno, e punta i "fannulloni". Speriamo che si occupi anche degli incompetenti, a partire dall'alto. Ricordiamo che la legge Brunetta è migliorativa, per quanto riguarda la
mutua, rispetto ai nostri accordi aziendali. La triplice a livello nazionale si è sfasciata quasi completamente. Da noi alle Molinette no: continuano ad occupare l'amministrazione, una settimana sì ed una no. Dopo di che, come se si fossero messi d'accordo prima, Galanzino compare e concede tutto, anche quel che non può concedere. Da noi la triplice ha, da sempre, confuso più che convinto, ma, dato l'alto numero di tessere, ha successo. La gente facilmente confondibile produce indirettamente danni assimilabili al fumo passivo. Dovrebbero piantarla di bersele tutte (farsi furbi)!

martedì 17 febbraio 2009

STUPRI DI S.VALENTINO

Non è il titolo di un filmaccio di serie C, ma la realtà delle nostre città, assediate da marmaglia scappata o scacciata dai paesi d'origine. Nel week end del 14 e 15 febbraio, sono state violentate bambine e ragazze, a Roma, Frosinone, Milano ed anche nella tollerante Bologna. Gli stupri non sono sempre posti in essere da stranieri, ma quelli in esame rientrano in questa tipologia. Uno di detti delinquenti era un tunisino, recidivo per violenza sessuale, già espulso a chiacchiere, ma libero di fare in Italia i comodacci suoi. Il governo dovrà necessariamente legiferare per evitare che i giudici di manica larga concedano gli arresti domiciliari agli stupratori. Certi magistrati non solo prolungano all'infinito i processi, ma lasciano anche liberi i delinquenti. Si è parlato di ronde e di autodifesa. A Roma sono volate letteralmente le mazzate. Poi però sono insorti i soliti esperti (i soliti cretini) che hanno sostenuto che l'autodifesa sia una soluzione da evitare: ci sono le forze di polizia. Evidentemente le forze di polizia non riescono ad essere presenti anche nei parchi, specie di notte. Quindi meglio essere accusati di eccesso di legittima difesa, piuttosto che finire stesi su un tavolo d'obitorio. Il PD, che ha già i suoi guai (vedi la Sardegna e le dimissioni di Veltroni) accusa il governo di non avere fatto abbastanza per la sicurezza dei cittadini. Per chiarire i fatti, bisogna ricordare chi sia stato a fare arrivare in Italia chiunque, ben sapendo che questi chiunque non venivano per lavorare. Perché Prodi ed i suoi hanno avuto tutta quella fretta di trasformare i romeni in cittadini comunitari? Non avevamo bisogno né di battone, né di papponi. Ne avevamo a sufficienza da esportarne; non era il caso di importare quelli degli altri. Immagino che in Romania ora vivano tutti molto meglio. Non si lagni Veltroni se è stato costretto a mollare la segreteria del PD: lui ed i suoi hanno fatto solo buchi nell'acqua, e credo che il fatto di Eluana non abbia aiutato i piagnoni del centro-sinistra. Ora che Soru si è preso la sua dose di mazzate, anche Tiscali è caduta in picchiata. Il suo non era un conflitto d'interesse? Se ne parla sempre e solo a proposito di Berlusconi? Come mai questo popolo, rimbambito a forza di stare aggrappato alle sottane dei preti, ha difficoltà ad accettare la castrazione chimica per i maniaci? Io quelli li castrerei con le tenaglie roventi, e senza anestesia. Come piano alternativo, potremmo sempre domiciliare i maniaci sessuali a casa dei lacrimosi perbenisti. Potrebbero fare amicizia!

giovedì 12 febbraio 2009

PILLOLE DI EDUCAZIONE CIVICA

L'educazione civica consiste nell'educazione dei cittadini. I cittadini (civis) romani avevano uno status, che prevedeva diritti, ma anche doveri. L'educazione civica risale a Platone e a Confucio. In Italia, fu Aldo Moro il primo a introdurre nel 1958 l'insegnamento dell'educazione civica nelle scuole medie e superiori: due ore al mese obbligatorie, affidate al professore di storia, ma senza valutazione. Visto come si comporta il popolo italiano, viene però da pensare che molta gente si sia fermata alle elementari. Le società devono fare qualcosa per inculcare ai propri cittadini le regole del gioco, che non sono innate, e non sono sempre trasmesse correttamente all'interno delle famiglie. Le leggi sono elaborate da gente preposta a farlo, eletta dalla maggioranza del popolo: dicesi democrazia. Quando una parte politica perde le elezioni, la deve piantare di giocare allo sfascio, perché siamo tutti nella stessa barca. Se un governo, regolarmente in carica, decide, ad esempio, di penalizzare il salario accessorio in caso di assenza per malattia, questa è una legge. Non serve dire: “non mi piace”, o “quello lì è un somaro (o peggio). La legge è quella che è, e deve essere applicata su tutto il territorio nazionale, ospedale Molinette compreso. Alcuni popoli vivono senza un’organizzazione politica paragonabile ad una vera e propria sovranità. Si pensi agli zingari, ma anche in Italia gli esempi non mancano. In questo caso lo Stato non esiste, perché al di sopra degli individui e dei gruppi non c’è alcun potere che li rappresenti e che li orienti verso un obiettivo comune. Questo modo tribale di essere produce iniziative più che altro dettate dall'impeto: partire in cinquanta, per andare ad “occupare” la direzione generale delle Molinette, se si punta il dito contro la legge Brunetta, significa prendere in giro la gente. Galanzino ha constatato come la comunicazione intra-aziendale sia effettuata in primis dai sindacati. Il consiglio che possiamo dargli è di ricorrere anche lui ai volantini. Il direttore generale ha altresì accertato come, in occasione dell'occupazione, la gente abbia creduto veramente che lui potesse derogare ad una legge. Noi sappiamo che non può farlo, e lo sa anche lui. Ma allora perché ha chiesto l'avallo sindacale su una “sospensiva” di tre mesi? Non crederà mica di essere il TAR?

lunedì 9 febbraio 2009

IL PARTITO DELLA MORTE

Fini attacca Gasparri, medesimo partito, perché il secondo ha detto che Eluana è morta anche a causa di chi doveva mettere una firma, e non l'ha fatto (leggi Napolitano). In effetti Fini non capisce più da che parte stare. Fini si sente veramente un super-partes, ma nessun altro si commuove per le sue uscite, che capisce solo lui. Il senatore Quagliarello, della maggioranza, è stato il primo a dire in aula che Eluana è stata ammazzata. Poi lo ha gridato un pezzo grosso della chiesa. Dopo di che tutti quelli che si sentivano legati hanno detto quel che pensavano: l'avete uccisa! Quelli del PD si sono arrampicati sugli specchi, per affermare che la povera donna sia morta di morte naturale. Ora quelli di Veltroni non accettano più di fare una leggina, che duri sei mesi, in attesa che il parlamento ne faccia una vera. I carabinieri sono entrati nella clinica "La Quiete", per sequestrare la cartella clinica di Eluana Englaro. Fatto strano: la clinica aveva affittato alcuni locali a quel gruppo di "volontari" che ha applicato un protocollo che ha raggiunto il suo obiettivo molto prima del previsto. Qualcuno ha sollecitato un esame tossicologico, sospettando che la donna sia stata "spinta". L'eutanasia è quindi avvenuta fuori dal servizio sanitario, all'interno di una struttura che con il servizio sanitario doveva essere convenzionata. Latitanza della ASL e dell'assessorato alla sanità della regione Friuli. Alcuni imbecilli, fuori dalla clinica, ricevuta la notizia della morte della Englaro, hanno applaudito! In certi casi, a certa gente bisogna necessariamente mettere le mani addosso! Quell'esaurito del padre di Eluana aveva ricevuto una lettera dal padre di Terry Schiavo, uccisa per volontà del marito. Anche Terry era mezza viva, o mezza morta. Il padre di Terry aveva invitato il padre di Eluana a non ammazzarla, narrando le sofferenze a cui aveva assistito. Uccidere di sete, prima che di fame, dimostra una barbarie indiscutibile. Penosa la Turco, quando dice che il padre di Eluana l'ha uccisa (lei dice "liberata") per amore! La Turco è stata finanche ministra della sanità! Molti cittadini hanno inviato e-mail inequivocabili a "Porta a porta": maledetti assassini! A proposito del testamento biologico, nulla di scritto conferma che Eluana abbia affermato di voler morire, in caso di coma. Lo ha detto quel piagnone del padre, ma a che titolo?

sabato 7 febbraio 2009

Berlusconi vs. Napolitano

Tutti in agitazione perché Berlusconi è entrato in rotta di collisione con Napolitano. In Italia, abbiamo questa strana figura, che è il presidente della repubblica: non eletto dal popolo, bensì da una vasta maggioranza trasversale. Se destra e sinistra si accordano su un nominativo accade nell'auspicio che il presidente si limiti a fare il notaio, senza colpi di testa. Ogni tanto invece capita che l'anziano personaggio di turno si metta a picconare o a rifiutare il visto sui decreti legge. Cossiga picconava, per atteggiarsi a super-partes, nonché a leader carismatico. Al suo carisma nessuno ha mai creduto. Napolitano ha negato l'imprimatur sul decreto legge, che doveva impedire che i medici ammazzassero Eluana Englaro. Anche Scalfaro ogni tanto diceva qualcosa in latino, ma pochi gli davano retta anche quando diceva: "io non ci sto". Berlusconi, a differenza di Napolitano, è stato eletto dalla maggioranza del popolo. Può piacere o meno, ma è così. Ora Berlusconi ha messo al lavoro i suoi, e presto sarà pronta una legge ordinaria, prodotta dal parlamento. Come mai Napolitano si sia preso la briga di definire non costituzionale un decreto legge lo scopriremo vivendo. Qualcuno afferma che il presidente della repubblica abbia difeso la cassazione e tutta la magistratura. Veltroni ovviamente difende Napolitano, sebbene il secondo sia stato un comunista, mentre il primo lo ha sempre negato. Napolitano è ovviamente di spessore molto più cospicuo di Veltroni. Il Partito Democratico potrebbe spezzarsi, poiché i cattolici non si schiereranno contro la chiesa, e la chiesa sostiene che Eluana debba vivere. Non è peraltro vero che tutta la magistratura stia dalla parte di quelli che vorrebbero ammazzare l'Englaro. La procura di Udine potrebbe verificare se Eluana avesse effettivamente lasciato detto di preferire la morte alla mezza vita. Un suggerimento: se ci piace tanto Obama, perché non trasformiamo questa repubblica delle banane in una repubblica presidenziale? Fondiamo assieme le figure di presidente del consiglio e presidente della repubblica. Non ci servono due presidenti, primo e secondo nella catena alimentare del potere politico. In America, USA, Obama è il presidente, che nomina il proprio staff: il governo. C'è un parlamento molto meno numeroso del nostro, con due speaker che fanno i divi molto meno di Schifani e, specialmente, di Fini. Berlusconi dice che la costituzione è stata scritta sotto gli influssi bolscevichi, ed in effetti, in quel periodo storico, i bolscevichi contavano qualcosa. Si facciano furbi tutti quelli che sono convinti che la costituzione sia una specie di Bibbia. Non a caso, la seconda l'ho scritta con l'iniziale maiuscola. La costituzione è modificabile, ed è già stata modificata. 

mercoledì 4 febbraio 2009

MOLINETTE DISAPPLICA

Il DL Brunetta, del 26.6.08, non ha agitato più di tanto l’amministrazione molinettiana, e neanche CGIL, CISL, UIL. Si sapeva che il ministro voleva disincentivare la mutua. Brunetta si riferiva apertamente ai fannulloni, che secondo lui, infestano gli uffici pubblici: è uno tra i ministri più simpatici al popolo italiano. Forse perché noi dipendenti pubblici siamo degli incompresi! Alle Molinette non abbiamo fatto una piega, e sembrava che Brunetta ci facesse un baffo. Così il DL 112 non è stato applicato. Il 6 agosto, il DL è stato convertito nella legge 133, ma faceva troppo caldo per agitarci. Settembre, ottobre, novembre e dicembre sono trascorsi tra brainstorming: ognuno a dire quel che gli passava per la testa, parlando due o tre alla volta. Nessuna traduzione simultanea, e nessuna possibilità di rispondere, non avendo modo di capire quale fosse la domanda. Poi l’azienda, a gennaio, ha deciso di regalare una buona fetta dei nostri incentivi ad un’ottantina di posizioni organizzative, e da parte di CGIL, CISL e UIL, EEG piatto! Subito dopo, l’amministrazione ha dato finalmente applicazione alla legge Brunetta, con soli sette mesi di ritardo. Del resto noi dovremmo essere un’azienda ospedaliero universitaria, per via di una legge del 1999. Evidentemente certe leggi scadono come gli yogurt. Il 29 gennaio, un incontro clandestino con i tre amigos; una cosa per niente regolare, ma alle Molinette si studia il diritto per fare il rovescio (e non parliamo di tennis). Pensavamo avessero imparato a memoria il copione, ma ieri ci hanno delusi ancora una volta. Ora hanno inventato una commissione, perché in Italia se non si sa cosa fare se ne forma una. L’amministrazione ha deciso che il numero dei componenti di parte sindacale sia cinque. Questo è il nuovo numero magico: uno più dei cavalieri dell’Apocalisse, e due meno dei nani di Biancaneve. Nel frattempo la legge Brunetta sarà sospesa, perché le Molinette è una repubblica delle banane, dove le leggi dello Stato si possono eludere. Da maggio in avanti, però, neppure la zarina ci potrà più proteggere dal perfido ministro, e le trattenute avranno luogo retroattivamente. In pratica, ieri (3 febbraio) abbiamo perso quattro ore per spostare di tre mesi il problema. Ma molti sindacalisti non hanno ancora capito che cosa sia una legge (e non solo loro). Credono di poterla cambiare o abrogare semplicemente parlandone con Galanzino.

lunedì 2 febbraio 2009

LEGGE BRUNETTA, COMPLIMENTI AI SINDACALISTI

Riportiamo il testo di un volantino, affisso presumibilmente in data odierna nelle bacheche delle Molinette, firmato "un lavoratore incazzato" (e riteniamo non sia il solo). 
LEGGE BRUNETTA, COMPLIMENTI AI SINDACALISTI.
Come sempre vogliono chiudere la stalla quando i buoi sono scappati! A giugno già era decreto legge, ad agosto arriva la legge, a febbraio vogliono contestarla. Un po' in ritardo direi. Ora che non si può più fare nulla ecco che gli scienziati pazzi escono allo scoperto. Io mi chiedo: perché? Sono due le ipotesi o forse sono valide entrambe: vogliono come sempre buttare sabbia negli occhi facendoci credere che sono incazzati mentre invece non gliene frega niente? Oppure si sono accorti che le loro buste paga si sono ridotte e quindi non possono più spassarsela con i permessi sindacali per cazzeggiare tutto il giorno o fare i propri comodi? Ebbene sì, per quanto la legge Brunetta sia un obbrobrio, è una livella, colpisce anche coloro che si credevano dall'altra parte, i soliti furbi, i sindacalisti che tutto fanno tranne che fare sindacato. Dobbiamo ringraziare loro se siamo arrivati a questo punto e se arriveremo chissà a quali altre ingiustizie. E pensare che tutto quello che avevamo era stato costruito con il sangue dei nostri predecessori. Sono bastati un pugno di imbecilli per distruggere le basi della democrazia del lavoro. Grazie cari sindacalisti, grazie tante, ma non preoccupatevi che anche per voi stanno arrivando i tempi duri. Pensate cosa succederebbe e tutti gli iscritti si togliessero la tessera! Firmato un lavoratore incazzato.  

IL FAMIGERATO ARTICOLO 71

Una norma concepita per finanziare i disavanzi degli enti pubblici, con i soldi sottratti al salario accessorio. Come dire: arrangiatevi con quel che avete. Naturalmente non può funzionare, data la consistenza dei disavanzi. Le amministrazioni pubbliche sono peraltro invitate a provarci. Brunetta avrebbe dovuto bastonare i manager, ma ha trovato più facile mazzulare il comparto. Grazie al famigerato articolo 71 della legge 133 del 2008, alcune erosioni del salario accessorio tornano in circolo, ma escono definitivamente dal monte incentivi. Anche in questo caso, si ruba ai poveri per dare ai ricchi. Ma, dato che i ricchi spendono e spandono, ed i poveri sono poveri, c'è poco da rubare. I bilanci non si rimettono in sesto, e le buste paga si fanno più leggere. Insomma: tutti scontenti. Tra un po' dovremo fare tutti la spesa con la social card (sperando in quella quarantina di euro mensili). Furbescamente, nella legge 133 non si elencano tutti i permessi "tassati", ma solo quei pochi che si salvano (tipo infortuni e maternità). Alle Molinette, nonostante le riunioni pomeridiane separate con CGIL, CISL e UIL, l'amministrazione ha abbattuto la sua scure a partire da gennaio. Offesi, i tre amichetti hanno accusato Galanzino e soci di essere "unilaterali" nelle loro scelte. Per forza che sono unilaterali: glielo lasciano fare da sempre. Si vedano le posizioni organizzative di prima (una settantina) e di adesso (un'ottantina), finanziate da noi. CGIL e CISL in trattativa lasciavano vagare lo sguardo nel vuoto (più del solito), come se la cosa riguardasse qualche altro ospedale di qualche altra repubblica dei cocomeri. Galanzino e company hanno quindi dedotto di avere a che fare con una banda di ciucci, da comprare (e comprati) con qualche verticalizzazione. Nulla di peggio dei manager di designazione politica, con mentalità oscillante dalla penna e calamaio, alla demagogia in saldo delle sezioni dell'ex partitone dei lavoratori. Così le menti pensanti della premiata ditta Molinette hanno deciso di estrarci tutti i denti in una volta, senza neppure somministrare l'anestesia. Ci sarebbero altre metafore, ma risulterebbero decisamente meno eleganti. Soluzioni: apportare correttivi nella stipula dei contratti collettivi, oppure cercare i soldi dove sono (nei principeschi ingaggi delle trimurti aziendali). Occupare la sala di rappresentanza, alle 11 di lunedì, può servire a richiamare la stampa, ed a consentire a Galanzino di promettere che si recherà in Regione da mamma Mercedes e zia Eleonora a battere cassa. Poi tutti in mensa, a mangiare la pizza Gemeaz, che ha la consistenza, il sapore e l'aerodinamica di un frisbee.

domenica 1 febbraio 2009

CRISI NEL MERCATO DELL'AUTO?

Si parla della crisi del settore auto, ed anche la FIAT batte cassa, minacciando di lasciare senza lavoro sessantamila persone. Non male come argomento di discussione. Tanto più che ci sarebbe da considerare anche l'indotto. Il governo finanzierebbe una cifra decisamente inferiore a quella chiesta dalla FIAT, e l'opposizione contesta le "braccine corte" del centro destra. Veltroni dovrebbe però dirci cosa chiederebbe in cambio a Marchionne, o dovremmo continuare a regalare soldi a gente che le macchine preferisce costruirle all'estero? Questa potrebbe essere l'occasione per pretendere che alcune produzioni tornino in Italia. La FIAT assembla le auto in Polonia, ma a noi costano come se le costruissero in Italia. Che ci guadagniamo a continuare a sborsare per gli incentivi rottamazione? Tanto per cominciare, potremmo pretendere che la FIAT metta sul mercato auto da settemila euro. La FIAT ha sempre palesato grandi difficoltà ad adeguarsi alle esigenze del pubblico. Ad esempio: auto poco costose, con sostituzione programmata dopo tre anni. Così gli stabilimenti avrebbero una produzione preventivata. Auto triennali, rigorosamente elettriche, avrebbero bisogno di pochissima manutenzione, ed anche la dismissione sarebbe preventivata. La gente non pare più disposta a comprare automobili che costano minimo quanto un anno di stipendio. In passato forse c'era più fiducia nel futuro, e nelle rate. Oggi ci dobbiamo adeguare alla crisi. Per cui: macchine che costino al massimo uno stipendio l'anno. Si può fare, distribuendo le auto direttamente in fabbrica, o vendendole in scatole di montaggio, dando lavoro certo ai meccanici.