giovedì 2 febbraio 2012

LUIGI LUSI, IL TESORIERE

Chi si ricorda della Margherita? Trattavasi di un pezzo di DC, poi confluito nel PD. Adesso scoppia uno scandalo post-democristiano, che fa fare brutta figura anche agli ex comunisti. Luigi Lusi, senatore, ex tesoriere della Margherita, ha fatto infatti sparire la bellezza di 13 milioni, e, con una formidabile faccia da culo, propone di restituirne cinque. Gli altri li ha spesi: chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato! Motivo dello sgrafignamento: aveva bisogno di soldi. Lo dice uno della casta, che arraffa una ventina di migliaia di euro al mese, non un operaio licenziato, che di euro ne prendeva mille. Questa sì che è una faccia da culo! Non sazio della figura di merda, ne ha fatta una seconda con la magistratura, proponendo alla Procura di patteggiare un anni (ovviamente con la condizionale). Un venditore di tappeti mangiati dalle tarme, uno spacciatore di polizze fasulle, un rapinatore di vecchiette pensionate che escono dalla posta! Espulso dal gruppo PD del Senato, perché lui non voleva andarsene. Con i soldi, che dovevano servire per le campagne elettorali del partito, si è comprato, tra le altre cose un alloggio (lussuoso) a Roma, ed una villa a Genzano. Ha investito altresì altri non meglio specificati soldi in Canada. Quei tredici milioni glieli abbiamo dati noi, grazie al finanziamento pubblico: una vergogna oltre la vergogna. Adesso i partiti si interrogano sul ruolo dei tesorieri ed anche (ma un po' meno) sul finanziamento pubblico. Perché i partiti non si accontentano di una quota dell'otto o del cinque percento sull'IRPEF? Perché nessuno, o quasi, darebbe loro volontariamente più di un centesimo! Sempre ieri, si è scoperto che un altro parlamentare, del PdL, ha rivenduto un immobile, da lui acquistato di certo con molte agevolazioni, guadagnando diciotto milioni, che è addirittura più di quanto Lusi abbia rubato come tesoriere. No comment.

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