giovedì 26 dicembre 2013

LA VITTORIA FINALE DEI DEMOCRISTIANI

Dopo il collasso dell'apparentemente invincibile Democrazia Cristiana, i comunisti si illusero di avere sbaragliato i loro nemici storici. Invece i democristiani divennero altro e sopravvissero. Crearono partiti di centrosinistra e di centrodestra, per appoggiarsi ed aggrapparsi ai post-comunisti ed agli amici della biscia. Berlusconi stava scendendo in politica per migliorare il suo già corposo business, creato in gran parte grazie ad una certa politica (Craxi). La Margherita si schierò con gli ex comunisti, giacché anche il PCI nel frattempo aveva cambiato nome, ma non mentalità. Oggi il segretario del PD è un ex democristiano, ed anche il premier Letta è una specie di pretino. Affetto da gerontocrazia, l'ex PCI non ha mai voluto produrre nuove leve credibili, ed ora subisce l'offensiva ed il discutibile fascino del rottamatore fiorentino. L'avversario di Renzi alle primarie del PD era Cuperlo: un grigio uomo d'apparato, che è stato sconfitto più facilmente del previsto. Renzi lo ha poi cooptato alla presidenza del partito, purché se ne stia zitto e buono. I comunisti hanno sempre provato invidia per i preti, o per meglio dire nei confronti della Chiesa. Un'organizzazione monolitica e durevole, nonostante i messaggi discordanti che ha dato nel corso dei secoli: crociate, inquisizione, smodato amore per il potere e per i soldi. I comunisti, nonostante si siano sempre creduti colti, non sono mai stati in grado di attaccare i preti sul loro terreno. Per farlo, avrebbero dovuto leggere le opere di Nietzsche, che, per sentito dire, ispirò il nazismo. Per il sentito dire di altri ignoranti. In Italia, in politica, non vince il migliore, ma quello che si aggrappa meglio alle poltrone. Il nostro è un paese affetto da un formidabile bizantinismo, che è antitetico allo spirito scientifico. Garattini, che è uno scienziato, si chiede sconsolato come sia possibile dare retta ad un laureato in lettere, che sostiene di avere inventato una cura prodigiosa. Solo un popolo che confonde la fede coll'inerzia può bersi certe baggianate. La nostra classe politica è infarcita di avvocati, che per formazione sono lontanissimi dal pensiero scientifico. Infatti per loro il giusto e lo sbagliato, il diritto ed il rovescio, sono commisurati alla parcella che riescono ad estorcere. Incaricare gli avvocati di scrivere le leggi significa non avere capito come stanno le cose, giacché gli avvocati sono bravi nella misura in cui convertono il diritto in rovescio. Renzi è un laureato in giurisprudenza, ma è più che altro un democristiano, usurpatore di quel che resta del partitone della sinistra. Meno male che i comunisti italiani non sono riusciti a fare la rivoluzione; altrimenti avremmo fatto la fine della Corea del Nord, che come termine di paragone è ancora peggio della Cina, della Russia e pure di Cuba. I democristiani Letta e Renzi si guardano in cagnesco, ma non si aggrediscono direttamente, dato che il democristiano è un animale da agguati. Che fine hanno fatto i post-comunisti? Ne sopravvive qualcuno in CGIL: gente come Landini, che sembra quasi ingenuo nelle sue uscite da sessantottino. Un Capitan America dei poveri, ibernato per decenni e scongelato da poco, che si trovi all'improvviso in un mondo peggiore, e non in uno migliore. La FIAT sta chiudendo e Lapo fa lo stilista, ma Capitan Landini si guarda attorno alla ricerca del suo nemico numero uno, il Teschio Rosso, che nel suo caso dovrebbe chiamarsi il Teschio Nero, o no?

venerdì 29 novembre 2013

POST BERLUSCONI

Essere ministro e doversi dimettere al comando del capobastone non è ragionevole. Neppure se il capobastone si chiama Berlusconi. Una mossa azzeccata quella dei cinque ministri: Alfano, De Girolamo, Lorenzin, Lupi e Quagliariello, che gli hanno detto no. Così, invece di collassare il Governo, si è squagliato il PdL. I fedelissimi al bisciomane sono andati da Napolitano per chiedergli di mandare a casa Letta. Non hanno però tenuto conto che nel frattempo Berlusconi è decaduto da senatore, e che gli alfaniani hanno votato la legge di stabilità. Gli amici della biscia otterranno quindi un voto di fiducia a Letta, che sancirà una volta per tutte la fine delle larghe intese. Adesso le chiamano chiare intese, ed iniziano con il parziale ritorno dell'IMU, dato che lo Stato rimborserà ai Comuni il 4 per mille. La differenza ce la metteranno i cittadini. Spuntano nuove accuse per il Cavaliere Nero, che adesso è incarcerabile come tutti i cittadini non protetti dall'ombrello parlamentare. L'esempio dei cinque ministri sembra destinato ad essere seguito anche dai sottosegretari. Qualcuno con la scusa di essere un tecnico. Forse è un caso che anche Galliani abbia minacciato di andarsene, dando la colpa a Barbara Berlusconi e non al papy Silvio. Uno con 54 procedimenti penali sulla groppa potrebbe essere un perseguitato, ma in un paese fascista o comunista. Berlusconi invece ne ha fatte di cotte e di crude, e sarebbe un insulto alla giustizia se non venisse sanzionato. La sua tarda età gli evita la galera, ma non gli arresti domiciliari (dorati) o l'affidamento ai servizi sociali. Difficile credere che uno spocchioso come Berlusconi vada a pulire i cessi, per fare bella figura il don Mazzi di turno. Alfano inizia bene dicendo che in Italia abbiamo risorse limitate; quindi basta immigrati straccioni. Su questa strada il PD non potrà seguirlo, per non perdere i voti di troppi frignoni radical chic, che sono comunisti di nome, ma in comune non mettono alcunché. Se avremo una destra seria, come nei Paesi ricchi e seri, ci riprenderemo; altrimenti con la sinistra filo-democristiana che ci ritroviamo, non ci sarà alcun taglio alla spesa pubblica parassitaria. Chi sentirà la mancanza di Berlusconi? Forse solo la Santanchè e Bondi, che sono meno riciclabili della plastica.

giovedì 24 ottobre 2013

I FURBETTI D'EUROPA

La RAI, noto carrozzone di Stato, che ci impone il canone per pagare i moralizzatori a senso unico, trasmetterà uno sceneggiato su Adriano Olivetti. I moralizzatori e telepredicatori a senso unico sono: Fazio, Littizzetto e Crozza, che, con uno stile vagamente sinistrorso, stigmatizzano la morale altrui. Poi portano a casa dei bei soldini, anche per brevi comparsate. Riescono finanche a fare la pubblicità, alla faccia nostra! Ma torniamo ad Adriano Olivetti: uno che riusciva a fare lavorare bene, per produrre il meglio. Faceva ombra ai fottuti americani, che si sono lavorati i nostri strafottuti politici, riuscendo a mandare in malora tutta la baracca. L'Olivetti ha inventato il personal computer, poi chiamato PC da Microsoft. Il PC è stato inventato da un cinese, che lavorava per Olivetti, ma in Italia non ha avuto sbocchi. Quindi non siamo un popolo di coglioni solo da oggi: abbiamo un minimo di 50 anni di coglionaggine industriale pregressa, che è peggiorata nel tempo. Olivetti teorizzava, o meglio: sapeva, che il computer non deve essere necessariamente grande come una stanza. Gli americani, con tutte le loro università di bamboccioni, ci sono arrivati solo dopo avere clonato, scopiazzato ed azzerato il genio italico misconosciuto in patria. Poi IBM e Microsoft hanno imposto un quasi monopolio mondiale su hardware e software; adesso condiviso con Apple e Google. Con i miliardi di dollari in ballo, gli americani dovevano per forza far fuori la Olivetti. Del resto, cosa aspettarsi da gente che spia le telefonate della Merkel, ed organizza guerre per esportare la democrazia? Ai tempi di Olivetti, la FIAT vendeva milionate di automobili, che non perdevano i pezzi per la strada. La Volkswagen che arrivava in Italia era solo il Maggiolino. La Citroen propriamente detta era quella roba lunga, che tutti chiamavano "squalo". La Citroen però in Italia vendeva più che altro la 2 Cavalli: macchina per i frikkettoni; con tanto di tettuccio apribile per fare uscire il fumo delle canne. Oggigiorno anche la FIAT è andata praticamente a puttane, sebbene il tizio con il maglione blu cerchi di propinarci la palla dell'acquisizione di Chrysler. Tra un po', in Italia si venderanno più Chrysler che FIAT. Landini è spesso in tv; forse perché ha paura che i metalmeccanici lo menino. Male che vada si farà eleggere da SEL. Al G8 non ci chiameranno più, visto che contiamo come il 2 di Coppe a briscola. E noi che facciamo? Ci commuoviamo per i negri che gli scafisti ci scaricano davanti alle coste. Le navi madre si dematerializzano peggio dell'Enterprise del capitano Kirk: ecco perché Finanza e Marina Militare ne beccano una su dieci. Gli europei, quelli che a tutti gli effetti sono tali, ci hanno detto di non lagnarci per i "migranti", giacché solo uno su tre si ferma in Italia. Sono migranti, mica scemi. Berlusconi forse ha smesso di cadere in piedi, come un acrobata. Come minimo, si è storto una caviglia. Difficile che comunque Alfano gli faccia le scarpe (ortopediche). Il PD trae potere dai difetti altrui, non avendo meriti propri. Adesso c'è quel Renzi, pieno di nei come Vespa, che prometto un sacco di aria fritta. Renzi è un democristiano, che cerca di fregare il posto a quell'altro post-scudo crociato che fa il premier. Renzi ha un merito: minaccia di eliminare figure inquietanti come la Finocchiaro e la Bindi. Suo principale competitor, è Cuperlo: un oggetto misterioso, per nulla giovane o giovanile. Da noi un sacco di gente non lavora, perché lavori come il fabbro, il facchino, la sarta, il mungitore e l'addetto alle pulizie li lasciano ai romeni. I romeni ci guardano come fossimo scemi; chissà come mai. Gli zingari ROM, buttati fuori a calci dalla Romania, da noi prosperano. Non lavorano neppure se li ammazzi, ma comprano le Mercedes in contanti. Ci mancava solo un papa argentino che dice che "Dio è carcerato". Lo dicesse qualcun altro sarebbe sacrilegio. Lui invece le cazzate le può dire a raffica, essendo papa. Napolitano vuole svuotare le carceri, in nome del pietismo, del poverinismo, del buonismo e della rincoglionitaggine diffusa in un popolo con le pezze al culo. A Roma, teppisti, che pretendevano "la casa di Stato", hanno tirato pietre in testa ai malpagati uomini delle forze dell'ordine. Ne hanno arrestati alcuni, che sono stati prontamente liberati. Scusateci, abbiamo scherzato; la prossima volta potete pure tirare le bombe!

venerdì 27 settembre 2013

FINANZIAMENTO AI PARTITI E LEGGE ELETTORALE

PD e PdL litigano anche sul finanziamento pubblico ai partiti. Formulare distinguo e pregiudiziali configura una vecchia strategia di chi vuol perdere tempo e non cambiare le cose. In fondo a tutti i partiti fa comodo ricevere in regalo una barca di euro, da spendere senza alcun controllo. Meno chiaro è il disegno che sta dietro alla mancata riforma della legge elettorale; è facile che i politicanti siano talmente abituati a non lavorare che non ci riescono più neppure volendo. Quelli del PD non sono dei fulmini di guerra; lo dimostra il fatto che sono riusciti a fare cadere il Berlusconi in un'imboscata solo dopo decenni di tentativi. Che ci sia una parte della magistratura schierata a sinistra è un dato di fatto, e si riconoscono per la macchinosità e la lentezza delle loro azioni. L'unico finanziamento partitico accettabile è quello privato. Se poi succede che un partito riceva moltissimo da capitalisti e gruppi di pressione non dobbiamo scandalizzarci. Il popolo deve, per contro, imparare ad essere meno bue: se ci tieni a fare eleggere delle persone precise (nessun listino prodotto dalla gerontocrazia di partito) sgancia i contributi. A questo punto potremmo azzerare gli stipendi a deputati e senatori. Ci pensino i loro elettori a foraggiarli. Per che motivo devo versare i miei contributi in un fondo dove pescano anche quelli che mi stanno sulle scatole? Democrazia non significa necessariamente idiozia, anche se sovente la similitudine trascende la rima. Letta si è finalmente accorto che il PdL ha cercato di impallinarlo, mentre lui stava decantando la stabilità politica dell'Italia. Letta è un post-democristiano non ancora vecchio; quindi cerca di evitare la parola "dimissioni", sue ed altrui. Non può contare più di tanto sul PD, che è alle prese con quell'altro post-democristiano di Renzi. Gli ex PCI nel PD si sono rincoglioniti a forza di sparare cazzate. Succede infatti che, come quelli che usano le armi chimiche, si rimanga almeno in parte intossicati. Sorprende un po' tutti la mossa disperata dei deputati e dei senatori di Forza Italia (o come diavolo si chiamano in questi giorni). Possibile che tutti quei nullafacenti, nulladicenti e nullacombinanti rinuncino a rubare quei 20mila al mese? Molti sono avvocati, ma il mestiere del parlamentare italiano è quello che ti dà il massimo, chiedendoti il minimo: 25 anni per fare il deputato, e 40 per fare il senatore. Non servono neppure i consensi nominativi; basta che il partito disponga di tot. posti da coprire, e garantisca per te. Se fino a ieri facevi il pescivendolo, il muratore, la zoccola o l'ingegnere, è irrilevante. I cosiddetti costituzionalisti dovrebbero vergognarsi di difendere, rappresentare ed interpretare una super-legge tanto fasulla: la Costituzione (con la C maiuscola). La Costituzione avrebbe dovuto prevedere, nella sua prima stesura, la decadenza automatica del parlamentare condannato in via definitiva, ma anche in secondo o primo grado. Ogni parlamentare dovrebbe essere soggetto a revoca a richiesta di un certo numero di cittadini. Se 50mila elettori non ti vogliono, significa già che hai perso la fiducia di un italiano su mille; quindi a zappare! La "forza" del PD, a sentire loro, sarebbe quella di avere tanti leader. Troppi a dire il vero. Sono stati costretti a riesumare un ex sindacalista, per tappare la falla in attesa dell'ennesimo congresso. La debolezza del PdL è di essere una ditta privata, che ha la fiducia di un italiano su cinque. Segno che uno su cinque confonde la politica con il rapporto di lavoro dipendente. Avremmo bisogno di una destra democratica come quella della Merkel, ma anche i loro socialdemocratici sono meglio di quella roba che abbiamo in Parlamento, grillini compresi. Angela, per favore, mandaci i tuoi ex alleati liberali, e pure i verdi! Loro dovrebbero tapparsi il naso, ma la nostra politica farebbe un gran passo in avanti.

martedì 27 agosto 2013

CAPRE CARISMATICHE

Berlusconi rivendica di essere il leader del centro-destra, ma in realtà è il padre padrone di un partito fatto da lui, che si colloca un po' al centro ed un po' a destra. Prima c'era solo la sua azienda (Fininvest), che aveva introitato moltissimo grazie agli agganci politici (Craxi) ed all'elusione fiscale; da essa (l'azienda) nacque il partito di plastica, che subito attizzò moltissimi italiani. Costoro non ritenevano allora (e non ritengono adesso) che stare in Forza Italia o nel Partito della (o delle) Libertà significasse e significhi fare politica. I socialisti viceversa ritenevano che stare nel PSI volesse dire fare politica, ed allo stesso modo i democristiani ritenevano che stare nella DC significava tenere giù i comunisti. Socialisti e democristiani rubavano nel rispetto delle quote stabilite dal manuale Cencelli (un democristiano). Anche i comunisti rubavano in base a quelle quote, ma non ci stavano dentro con le spese. Ecco perché scoppiò Tangentopoli, che massacrò democristiani, socialisti, socialdemocratici, liberali e repubblicani, ma risparmiò stranamente i comunisti. Loro però, per cancellare le tracce, cambiarono nome due o tre volte, come fanno quelli che sono inseguiti dai creditori. I fascisti (missini) pare non siano mai riusciti ad avere neppure una fettina della torta spartita dai partiti citati. Ciò non significa che fossero onesti; semmai presuppone che esistessero in una nicchia fuori dallo spazio e dal tempo: un limbo politico. Quando Berlusconi propose loro di fare fronte comune contro i comunisti (i molto post-comunisti), i fascistelli si sentirono finalmente sdoganati, ed ottennero anche qualche ministero, qualche posto da sindaco e qualche posto da presidente di Regione. Così ebbero modo di iniziare a rubare qualcosa anche loro, in netto ritardo rispetto a tutti gli altri politici. Ritardo è cosa diversa da onestà. All'estremo opposto dell'arco parlamentare, i sedicenti comunisti presero le distanze dall'ex PCI, o forse fu il PdS a prendere le distanze da loro. Trattasi di gente abituata a criticare per il gusto di farlo. Dicono che tutto fa schifo, ma sono quasi tutti dei radical chic, che vanno in ferie a Sharm el Sheik, dove magari prendono il sole spalla a spalla con i fascisti. SEL è una discreta invenzione di Vendola, che, stando all'opposizione, è riuscito a piazzare quella piagnona della Boldrini alla presidenza della Camera. Berlusconi, da quando scese in politica, si piazzò come una zeppa nel culo all'Italia intera. "Zeppa nel culo" dà l'idea di quello che rappresenta Berlusconi per la legalità. Da chiarire che peraltro l'illegalità non l'ha inventata lui, e non è il solo politico a praticarla. Berlusconi ha affidato le sue aziende ai figli, che si prendono sul serio ed ogni tanto calmano il papy, onde evitare che le sue sparate facciano calare gli utili. I berluscones sono quei personaggi che a lui inneggiano appena aprono la bocca, ed aprono la bocca solo per parlare del presidente Berlusconi. Ci sono i berluscones avvocati, uomini e donne, e ci sono gli altri. Tra questi altri emerge, nel bene e nel male (specialmente nel male), la Santanchè, che è l'ex moglie di un chirurgo plastico, priva di ogni altro titolo da inserire nel curriculum. Titolo di studio? Da come massacra l'italiano orale, si può immaginare a stento cosa farebbe con l'italiano scritto. Ultimamente si sente talmente carismatica da poter attaccare i suoi stessi colleghi (o camerati) di partito, accusandoli di non essere abbastanza fedeli al capo. Minaccia sfracelli ed elezioni anticipate, ritenendo di poter contare su un corposo numero di elettrici pescivendole ed altre intellettuali, tipo quelle che guardano le ammucchiate televisive di Mediaset (Amici, Il Grande Fratello). Il Berlusca è stato costretto a dire alla Daniela di darsi una mossa, e di chiudere la ciabatta, perché ieri Mediaset ha perso il 6%, ed in caso di elezioni il PD batterebbe nuovamente il PdL (comunque si chiami). A Bondi non ha detto di star zitto, ma lui capisce quando deve scodinzolare e quando deve filare nella cuccia.

lunedì 22 luglio 2013

L'ORDINE ED IL CAOS

Anche nella politica italiana, si contrappongono ordine e caos. La prima battuta che sorge spontanea è che del caos siamo certi, dell'ordine un po' meno. Però, se riflettiamo, notiamo che tifano per l'ordine tutti quelli che hanno qualcosa da perdere, mentre dalla parte del caos stanno i più disperati. Quindi nello schieramento dell'ordine in Italia ci starebbero il PD, il PdL e Scelta Civica. Gli altri, i grillini, SEL e Fratelli d'Italia, tiferebbero per il caos, sperando che un crollo di tutto possa agevolarli. I rivoluzionari non conoscono abbastanza la storia da sapere che, dopo le sommosse di piazza e le ghigliottine, bussa alla porta un dittatore, che ristabilisce il suo ordine, che è più autoritario di quello che c'era prima. I supporters del caos, più poveri o più privi di speranza, sono carne da macello e da cannone. Sono loro che fanno tutta la fatica a sfasciare tutto, e sovente ci lasciano le penne. Contenti loro. Guardando per un momento fuori dai nostri confini, chi sta combattendo la guerra civile in Siria difficilmente ne trarrà beneficio. 999 su mille sopravvissuti diventeranno reduci, senza un braccio, una gamba o un occhio. Peggio dei barboni che sono adesso. Uno su mille potrebbe diventare il vice-vice-vice-tirapiedi di un prossimo capetto di periferia. Tornando al PD, che sarebbe secondo questo approccio uno dei pilastri dell'ordine politico in Italia, non possiamo dimenticare gente come la Puppato e Civati, che si sentono in dovere di formulare continuamente degli astuti distinguo sinistrorsi, e di sparare sul pianista: Letta. Puppato e Civati: chi sono costoro? Nello stagno del PD nuotano degli infiltrati del caos. Peraltro non è Renzi faccia il possibile per costruire; ogni giorno dice la sua sull'operato altrui, e pare che il sindaco di Firenze abbia ottenuto la licenza di uccidere. Nel PdL c'è Brunetta, che mille ne dice, ma una ne pensa. Le altre 999 sparate scaturiscono così spontaneamente da quel vulcano che è. Casini, da vecchio democristiano, osserva, valuta e non si schioda da lì. Se Fini avesse imparato da lui, sarebbe ancora in Parlamento. Il caos ha piazzato una di SEL alla presidenza della Camera. Parla delle donne nude in tv, di Calderoli che chiama orango la Kyenge, e dei diritti dei rifugiati, ma, quando passa a trovare l'amica Camusso nessuna delle due si ricorda dei contratti collettivi scaduti da anni e delle fabbriche chiuse o in chiusura. Napolitano è in Italia il più accanito difensore dell'ordine. Per tenere sotto controllo i suoi indegni discendenti politici ricorda continuamente loro di piantarla di organizzare delle imboscate da cretini. Cosa rappresenta questo continuo "stacchiamo la spina"? Berlusconi andrà in galera? No, perché è troppo anziano; e poi la sinistra fasulla la deve smettere di demonizzarlo, per evitare che alla fine si convinca di essere un demone immortale. Per quanto possa sembrare strano, Berlusconi opera dalla parte dell'ordine.

martedì 25 giugno 2013

UNA PALUDE

La politica italiana sembra sempre più una palude ribollente. Berlusconi è stato incastrato dalla Procura di Milano per la vicenda Ruby. Vendola dice che il suo avversario vorrebbe sconfiggerlo politicamente. Il suo avversario sarebbe Berlusconi? Come potrebbe Vendola battere Berlusconi? Forse neppure in un racconto di fantascienza. Il PD gongola discretamente, invocando il rispetto della legge e della magistratura. I catto-comunisti hanno finanche affossato la Idem, che ha sbagliato a fare una conferenza stampa senza prima aver ricevuto una contestazione dall'Agenzia delle Entrate. Non è una politica di professione, altrimenti non avrebbe abboccato all'esca del "in Germania per cose di questo tipo si dimettono". Berlusconi ne ha fatte di cotte e di crude, altrimenti non sarebbe diventato così ricco trasmettendo telefilm. Rai 2 vive di telefilm, ma siamo costretti a pagare il canone per mantenere vivo il baraccone pubblico. La pubblicità rende, ma il Silvio di miliardi ne ha fatti tanti. Non a caso è indagato anche per elusione fiscale, per non dire evasione. Sennonché su quel fronte si è blindato molto meglio che su quello del bunga bunga. I suoi portavoce insistono sullo "stile di vita", dimenticando che l'Italia è ancora un paese abbastanza cattolico e per certi versi bacchettone. I magistrati hanno colpito Berlusconi, ma mancano due gradi di giudizio. Data l'età, non andrebbe comunque in carcere. L'interdizione dai pubblici uffici lo estrometterebbe dal Parlamento, ma già adesso non è che lo frequenti molto. Potrebbe continuare a dirigere i suoi da fuori, molto meglio di quanto faccia Grillo, che ne perde due o tre a settimana. Berlusconi è come una corazzata colpita da una bordata: naviga più o meno bene come prima, ma i colpi di rimbalzo hanno danneggiato i piccoli vascelli che gli stavano attorno. Una trentina di falsi testimonianti rischia parecchio, specie i non parlamentari. Una crisi di governo non significherebbe tornare al voto, giacché i transfughi ex grillini stanno nel Gruppo Misto ed aspettano un ingaggio. Al PdL inoltre non conviene puntare tutto sull'auspicio che il voto nazionale sia completamente differente da quello amministrativo. Il PD al momento è il primo partito, senza meriti effettivi, solo per demeriti altrui. Berlusconi, che non è un fesso, promette fedeltà al governo in cogestione. Perché farsi del male? L'ultimo grillino in ordine di tempo ad abbandonare la setta ha incolpato Casaleggio ed il suo stile da azienda. Casaleggio vicino a Berlusconi è un nano insignificante. Il popolo italiano è sicuro che il cavaliere di Arcore abbia pagato non una ma una moltitudine di zoccole. Il popolo italiano, però, lungi dal sentirsi offeso da questo dispendio di euri, invidia l'anziano statista. Tanto più che, a differenza di altri politicanti, quando va a puttane spende i soldi suoi. Se proprio ci imbarchiamo a parlare di morale, vorremmo tutti sapere se tra i politici italiani ci sia qualcuno che non ha peccato, e che possa scagliare la biblica prima pietra.

martedì 11 giugno 2013

POLITICAMENTE SBALLOTTATI

Le amministrative appena ballottate hanno dimostrato che i politici di lungo corso se ne fregano degli astensionisti. Voto di protesta, di disaffezione, di mal di pancia? Non volete votare? Poi non lamentatevi! Votate male? Arrangiatevi! In otto milioni hanno sprecato il voto alle politiche, illudendosi che il vetusto urlatore ex comico genovese avesse una bacchetta magica. I cittadini del M5S si sono comportati da turisti della politica, prendendo sul serio più il 5 stelle che il movimento. Hanno litigato sul mettersi tasca tutti i 20mila euro, o una parte. Come è finita? Presumibilmente ha vinto la prima opzione, dato che "tengono famiglia". Le "piazzate" di Grillo hanno fatto sì che il M5S mettesse le mani su due importantissimi comuni: Pomezia e Assemini. Lo stanco profeta urlatore ha chiarito che il movimento avanza lentamente, ma avanza. Peccato che in Sicilia abbiano solo preso una selva di mazzate, arrivando a punteggi percentuali inferiori a tre! Anche la Lega ha fatto flop, perdendo territori conquistati una ventina di anni or sono. La gente al nord pensa al lavoro che non c'è, non alla "secessiun". Chi se ne frega di Pontida e dell'acqua del Po? C'è ancora qualche rincoglionito con le corna sull'elmetto, ma non fa testo. Letta ha fatto bene al PD, che ha vinto dappertutto. Si vede che Bersani al PD faceva male. Intanto rimangono al loro posto gli antichi delle Botteghe Oscure, dalla democristiana Bindi in giù. Il PD è ancora una macchina in grado di raccogliere consensi tra chi vota. Chi non vota ha sempre torto: non guasta ripeterlo. Alemanno ha ammesso la sconfitta, tanto più che Marino si era negato ad ogni confronto, ed in teoria ciò avrebbe dovuto penalizzarlo. Una volta forse; oggigiorno la gente pensa in maniera diversa da come pensava negli anni '70. Anche perché negli anni '70 qualcuno dei viventi attuali doveva ancora nascere, mentre tra quelli che c'erano allora alcuni sono poi irrimediabilmente morti. Negli anni '70 pensavamo che saremmo diventati ricchi, o almeno benestanti. Qualcuno si è comprato la seconda casa, progettando di comprarsi la terza e la quarta. Adesso ci pagano l'IMU, e sperano di venderle. Insomma: sono cambiate le regole del gioco. Letta fa il premier, Alfano il vicepremier. Il PdL perde tutti i ballottaggi, ma anche al primo turno aveva versato lacrime amare. Ai "giovani" del PdL conviene stare bravi e mostrarsi coesi. Berlusconi non durerà in eterno; infatti è morto finanche Andreotti. Chi erediterà il partito-azienda? L'avvocato Alfano è solo l'uomo di fiducia del capo. Se Letta non ha carisma, Alfano ne ha meno; è tutto relativo. Il PD minaccia di durare a lungo, perché è radicato nel sindacato, nelle cooperative, nelle amministrazioni abbastanza virtuose. Gli italiani sono distratti, ma ricordano che, tra i politici arrestati, in pole position ci sono quelli del PdL, seguiti dalla Lega. Ogni tanto arrestano anche qualcuno del PD, ma sono ladri a titolo personale. Il partito li scarica subito, o addirittura retroattivamente. Il PD fa affari con i preti e con le banche dei preti, ma questo non offende l'opinione pubblica. Il PD ha vinto perché il governo Letta è l'unico possibile, ed anche perché Napolitano è percepito come un comunista. Poco importa se ha più del doppio dei dipendenti dell'imperatore del Giappone.

mercoledì 15 maggio 2013

SINISTRORSI ECOFASULLI E LAMENTOSI

Che può significare essere di sinistra in Italia? Avere il faccino triste della Boldrini, o sputacchiare parole estratte a caso dal vocabolario, come Vendola? Difendere le donne pestate dai mariti e dai fidanzati, o sostenere i medesimi mariti e fidanzati, in quanto extracomunitari, disoccupati e figliendrocchi? Cosa dire di un negro impazzito che ha ammazzato tre italiani a picconate? Era stato espulso, ma stava in Italia. Dormiva in un cantiere; ecco dove ha trovato il piccone! Chiamarlo negro o nero è una questione di mettere o togliere una "g". Di sicuro è un assassino. Nessuna scusa, ma i piagnoni della sinistra, che si ostinano a tenere in Italia la feccia degli altri paesi, potrebbero almeno farli dormire in un appartamento. Suggerisco a Vendola e Boldrini di portarsi a casa almeno un negro a testa. Così se non altro il negro in questione non troverà facilmente un piccone! Il PD è difficilmente qualificabile come partito di sinistra. Farebbero meglio e prima a chiedere l'iscrizione al PdL, e cantare tutti assieme "Meno male che Silvio c'è". Quel fuori di testa di Grillo questa l'aveva imbroccata: PD e PdL sono assimilabili. Grillo non ha detto "assimilabili" solo perché sta ancora imparando le parole composte da tre sillabe. Letta nipote è un pretino; non a caso ha portato la sua squadra in un'abbazia. In Italia però ci vuole un pretino premier, a fare da contraltare all'ex premier puttaniere, all'ex premier professore barboso, ed all'ex premier Prodi, distruttore dell'IRI e non solo. Crozza dice: "Berlusconi afferma di aver pagato Ruby 4,5 milioni, ma lei non gliel'ha data. Alla faccia dello sciupafemmine!". Meglio prenderla sul ridere, così evitiamo di pensare alle risorse che lo Stato sta sprecando per incastrare il Silvio con un'accusa idiota come la prostituzione giovanile. Se lei non gliel'ha data, non è prostituzione. Berlusconi ha regalato 4,5 milioni a Ruby? Saranno soldi e cazzi suoi? Se è vero che quel che resta della sinistra cerca di affondare l'uomo di Arcore con l'interdizione dai pubblici uffici, quella sinistra si comporta peggio dei preti che predicano bene e razzolano male. Pensassero piuttosto all'ecologia, visto che la "E" di SEL dovrebbe significare quello. Non mi pare che si ammazzino per la raccolta differenziata e per gli inceneritori. Basterebbe occuparsi di quelli, piuttosto che agevolare le ecomafie. Invece di fare il poeta fallito, Nicky presenti una legge sul recupero industriale dell'alluminio di scarto (lattine e simili). Ne scaturirebbero nuovi posti di lavoro e risparmio nella produzione industriale. E il vetro? Si ricicla solo se non lo si mescola all'organico ed al resto. Non è così difficile. La plastica di scarto è quasi tutta costituita da bottiglie usate una sola volta. Come mai? Si possono riempire infinite volte. Il "governatore" ducetto di SEL convinca la grande distribuzione, magari a partire dalla Coop, a riutilizzarle. Poi ci sono i cinque stelle. Si collocano più a sinistra che a destra; sembrano di sinistra per il fatto di essere confusi ed attaccati agli euri. Sinistrorsi direi, perché in tre mesi non hanno combinato alcunché. Pesi morti "giovani" anagraficamente parlando, ma vuoti come le bottiglie di plastica di cui sopra. Tutte le volte che si sono mossi contro gli inceneritori, gli inceneritori medesimi sono stati costruiti. Meglio sarebbe per la collettività se i cinque stelle non si agitassero. Stiano tranquilli, e si spendano le diarie a puttane, perché forse per loro non ci sarà una seconda legislatura.

lunedì 22 aprile 2013

BASTEREBBE UNA APP

Io ho usato la app per Android "I codici Simone". Cliccando su "Costituzione", si scopre che l'art.83 è intitolato "Il Presidente della Repubblica". Sono solo nove gli articoli da consultare, dal numero 83 al numero 91, e lo si può fare comodamente da smartphone. Il suddetto articolo 83 della Costituzione prevede che il Presidente della Repubblica sia eletto dal Parlamento in seduta comune, integrato da rappresentanti delle Regioni. L'articolo 83 della Costituzione non stabilisce viceversa che il Presidente della Repubblica possa essere eletto tramite consultazione on line, e neppure per acclamazione da parte di alcuni cittadini riuniti in piazza. L'articolo 84 riconosce come unico requisito per diventare Presidente della Repubblica l'età di cinquanta anni. Quindi volendo potremmo anche eleggere una giornalista, un medico o un comico. I padri costituenti evidentemente auspicavano che i loro successori ed il popolo tutto non fossero completamente cretini. L'articolo 85 prevede che il Presidente della Repubblica sia eletto per sette anni. Manca ogni riferimento al rinnovo del mandato, ma non è espressamente proibito. All'articolo 86 si regolamenta la supplenza del Presidente della Repubblica, affidata al Presidente del Senato. L'articolo 87 elenca alcuni poteri minori del Presidente della Repubblica; così gli stupidotti pensano che presiedere il CSM conti qualcosa. In realtà il CSM è per il Presidente della Repubblica quello che la Coppa Italia è per la Juve: un ripiego. Il Presidente della Repubblica italiana è più forte quando la politica è debole. Adesso è fortissimo. Non è un notaio, come da articolo 87; è piuttosto il direttore di un'orchestra di litigiosi, dilettanti, cialtroni e cenciosi rubagalline. I politicanti si sono scornati tra loro; o meglio: si sono scornati Bersani e Grillo. Berlusconi è rimasto fermo come una roccia in mezzo alla corrente. I cretini coi kajak e senza casco si rompevano le corna, e lui aspettava. Adesso Napolitano può sciogliere le Camere, e mandare tutti i politicanti ad elemosinare voti da un popolo che li tratterebbe a pesci in faccia. L'articolo 89 sancisce che i ministri controfirmino gli atti del Presidente della Repubblica; ma i ministri li sceglie indirettamente lui. Anzi forse Napolitano li ha già scelti: i saggi, facilitatori di soluzioni. Il Presidente della Repubblica scarica le responsabilità, tenendosi il potere. L'articolo 90 dice che può essere messo sotto accusa solo per alto tradimento ed attentato alla Costituzione. Il Presidente della Repubblica presta giuramento dinanzi al Parlamento (articolo 91). Napolitano è il primo nella storia repubblicana a prestare giuramento due volte, punto! Nessun golpe, né golpetto furbo. Prima di aprire la bocca, documentarsi, specie gli ex comici. L'articolo 278 del Codice Penale "Offesa all'onore ed al prestigio del Presidente della Repubblica", prevede la reclusione da uno a cinque anni. Occhio!

mercoledì 3 aprile 2013

I PROBLEMI DELL'ITALIA

Quali sono i problemi dell'Italia? Tasse, corruzione, non produttività, politica. Ma è anche vero che se l'Italia fosse abitata da tedeschi o da svizzeri non avrebbe i problemi che ha. La mentalità italiana è alla base della corruzione, quindi della politica e della non produttività. Le tasse sono una conseguenza, giacché servono a mantenere in vita un carrozzone politico senza pari, a foraggiare milioni di burocrati, a pagare le mazzette ed a non garantire i servizi ai cittadini. La pubblica amministrazione è un colossale nodo di non produttività. Il bizantinismo italiano si è scatenato nel giustificare l'esistenza di una miriade di enti locali, che comportano più che altro spese. Comuni piccolini, con sindaci ed assessori piccolini, che fanno delibere piccoline, su un territorio che per la sua importanza nell'ordine delle cose fa ridere i polli. Non abbiamo tante città degne di quel nome. Forse i capoluoghi di regione e neppure tutti. Torino, Milano, Genova, Roma e Napoli esauriscono il discorso "città". Potremmo aggiungere Bologna, Firenze, Palermo e forse altre due. Insomma: abbiamo una decina di città, ad esser buoni. Le regioni però sono il doppio, ed alcune sono dei pesi morti per l'intera nazione. La regola per consentire ad un ente locale di esistere dovrebbe essere il PIL. Se non producono, sono solo carrozzoni dispendiosi. Se producono, hanno diritto a trattenere in loco la maggior parte delle entrate tributarie. Risparmieremmo moltissimo e pagheremmo molte meno tasse se in Italia ci fossero solo dieci province. I territori improduttivi dovrebbero però essere commissariati dal governo centrale, ed affidati ai prefetti. Inutile fare elezioni in posti dove la gente si vende il voto per un paio di scarpe. Succede e molto spesso. Con un potere locale ridotto all'osso, gestire la sanità sarebbe più facile, perché le province non chiuderebbe gli ospedali extra-urbani. Non pagando una moltitudine di burocrati eccedenti negli attuali enti locali, rimarrebbero milioni di euri per comprare le medicine e quant'altro serve alla degenza dei malati. Chiunque vada al governo dovrà tagliare la spesa improduttiva: procedure che impegnano centinaia di persone, con centinaia di passaggi assolutamente stupidi. Sfoltire si può e si deve. Basta copiare dai privati, che non premiano il lavoro fine a se stesso, bensì solo quello produttivo. Come siamo arrivati ad avere milioni di finti lavoratori? Grazie alla complicità tra dirigenti, sindacalisti e politicanti: una banda di pesi morti che nessuno ci invidia. Come realizzare tutto ciò? Non lo si può fare nel breve periodo, dato che presupporrebbe azzerare milioni di redditi di persone che svolgono mansioni inutili, ma non per colpa loro. In una decina di anni ci si potrebbe arrivare, ma servirebbe una stabilità politica tipo quella cinese. Vogliamo viceversa continuare a fare i fessi? Cipro e la Grecia insegnano.

giovedì 28 marzo 2013

AZZECCAGARBUGLI FALLITI

Quando Manzoni scrisse "I promessi sposi" (Fermo e Lucia), oltre 170 anni or sono, descrisse l'arretratezza dei costumi seicenteschi, ma manifestò anche una capacità profetica. L'azzeccagarbugli (dottore per gli amici) è una sorta di consulente legale, che sta sempre dalla parte dei più forti, cioè di quelli che possono pagare. Nel suo studio, l'azzeccagarbugli ha una gran quantità di libri, in maggior parte non letti. Un uomo che si nasconde dietro le citazioni ed i paroloni, ma non riesce a nascondere l'incapacità di fare. La nostra casta politica corrisponde perfettamente alla descrizione. Un politico che accusa gli avversari di essere rognosi, quando lui ha la scabbia. L'azzeccagarbugli è, purtroppo per noi che lo votiamo, un essere che non capisce l'economia, eccetto quella di casa sua. Se ne frega che le agenzie di rating ci collochino al livello del Messico. Lo spread nel seicento non c'era, e neppure ai tempi del Manzoni, quindi l'Alessandro nazionale non ne ha parlato. Nel 2013 lo spread ci mangia di traverso, ed i politicanti azzeccagarbugli continuano a lisciarsi la cravatta. Nel seicento gli ospedali si aprivano: nel 2013 si chiudono. Il neo parassita seicentesco, amante del distinguer formale, non è neppur capace di fare una legge elettorale che renda governabile la nazione. Basterebbe copiare dagli altri, ma nel terzo millennio riusciamo ad essere scemi come ai tempi dell'azzeccagarbugli di manzoniana memoria. Come se non bastassero gli azzeccagarbugli politicanti, ci sono quelli giudiziari. Avvocati, procuratori della repubblica e giudici, che tirano per le lunghe processi, che durano quanto cinque governi messi assieme. Poi magari si ricomincia tutto da capo. I potenti, come ai tempi di Fermo e Lucia, non vanno in galera. Le cause civili durano talmente tanto tempo che le aziende falliscono due o tre volte. Pubblici ministeri affamati di gloria, e con poca voglia di lavorare, che si buttano in politica. Qualcuno riesce a farsi male. Manzoni non poteva immaginare che avremmo corso il rischio di fare la fine di Cipro, pur essendo delle cicale molto più grosse e rumorose. Per lo scrittore, il male era rappresentato dal signorotto lombardo ingrifato. Ai suoi tempi, le Lucie non la davano via come oggi, e don Rodrigo non era proprietario di alcuna tv. Tratto da Wikipedia: "sulla sua psicologia di parassita s'innesta la sua nota prudenza vile e la sua miserabile doppiezza". Quanti ne conosciamo di simili conigli? Le ricetta degli italiani per liberarsi degli azzeccagarbugli: votare per una specie di Scientology di sfigati, che vorrebbe governare lo sfigato stivale in streaming, senza saper né leggere, né scrivere. I professori hanno fallito, i sindacalisti meglio lasciarli perdere. Ci servirebbe qualcuno che sappia avviare da zero un processo produttivo. Un Ford, un Olivetti, un Ferrari, un Agnelli (di una volta), un Bill Gates. Possibile che in questo paese delle banane nessuno sappia lavorare con un minimo di sale in zucca? I cantautori si limitino a cantare, i comici a far ridere, i fisici a parlare di bosoni, i banchieri a prendere per i fondelli la cittadinanza.

martedì 26 febbraio 2013

IL GRILLISMO

Chissà se tra qualche anno si parlerà ancora di Grillo e dei suoi grillini. A questa tornata elettorale si è piazzato oltre le più rosee previsioni. Ha quasi corso il rischio di diventare il premier; lui che ha evidentemente paura di entrare in Parlamento, perché lì dovrebbe confrontarsi con gente che sullo stomaco ha molto più pelo di lui. Ha mandato avanti un esercito di sconosciuti, dilettanti allo sbaraglio, che neppure si conoscono tra loro, selezionati on line con poche decine o poche centinaia di preferenze. Averlo saputo prima, in molti avremmo provato il toto 5 Stelle! Bello andare in piazza, mandando tutti a cagare, promettendo di spopolare il Parlamento, e poi? Adesso i dilettanti allo sbaraglio dovranno votare proposte di legge loro e degli altri. Come se la caveranno? Telefoneranno tutte le volte al Grillo, che chiederà a Casaleggio? Si parla di partito eterodiretto, ma 5 Stelle non è un partito, perché Grillo teme il confronto. Più che altro si tratta di una setta all'americana, tipo Scientology. Se ti piace è così, se non ti piace fuori dalle balle. Votare per uno che non abbia il coraggio di candidarsi premier dimostra la pochezza dei grillini. Si erano candidati premier finanche dei nessuno come Giannino ed Ingroia. Grillo invece no; dopo anni di preparazione capillare, architettata da chi in 5 Stelle detiene il cervello, si sono presentati senza voler vincere veramente. Un voto di pancia, che ha voluto credere ai mille euro mensili di stipendio sociale; finanziati come? Un tizio si è già recato sotto casa di Grillo per incassare i suoi primi mille. Speriamo ne arrivino altri. Un voto di scambio, come quello di Berlusconi che furbescamente ha affermato che avrebbe speso 4 miliardi dei suoi, per rimborsarci l'IMU. Fortuna per lui che ha perso! Le scienze politiche esistono e si studiano all'università, anche se gli italiani si sentono tutti laureati ad honorem. Le scienze politiche insegnano che alle elezioni partecipano partiti politici, che vogliono governare. Qualcuno proporrà un aggiornamento: partecipano anche non meglio definiti "movimenti" che le elezioni non vorrebbero vincerle. Il loro scopo è di fare casino. Fare casino, politicamente parlando, significa però borse in negativo, per rischio instabilità. Lo spread, che non preoccupa Berlusconi ma dovrebbe preoccupare tutti quelli che hanno un mutuo variabile, sale, e con esso il costo del denaro. Le elezioni costano parecchio, annessi e connessi, tipo: gli autisti di bus napoletani, che si sono in numero significativo inventati scrutatori. Rifare le elezioni, come dice Grillo, significherebbe spendere altri euro, milioni. Non è chiaro ad una moltitudine sostanzialmente illetterata che non stiamo giocando, non stiamo provando a "mettere su" questo o quello; come nazione abbiamo il PIL in decrescita. Giocare allo sfascio è da cretini. I grillini non sono Grillo, per cui in Parlamento si adegueranno e voteranno senza gli strepiti del capo isterico nelle orecchie. Anche i grillini no TAV usciranno dal ghetto del caos ad ogni costo. In fondo saranno Onorevoli e Senatori, molto ben pagati. Rinunceranno a quel ben di Dio, per assecondare il milionario ligure, o anche loro punteranno alla pensione dopo una sola legislatura? C'è anche il rischio che Grillo spaventi più di quel che merita, ed induca PdL e PD ad un governissimo. Una maggioranza basata sulle concessioni reciproche, senza vere innovazioni, ma stabile. Grillo potrebbe costringere Bersani e Berlusconi a fare un Monti bis, che potrebbe durare cinque anni. E tra cinque anni Grillo che fine farà? Più vecchio di cinque anni, e senza avere mantenuto alcuna promessa, scenderà ancora in piazza come un giovane sessantenne? Tra cinque anni anche i suoi supporter avranno cinque anni di più, e forse meno "grilli" per la testa.

giovedì 21 febbraio 2013

FROTTOLE FRITTE

Una fiera della vanità. Mancano pochi giorni al voto politico, ed i numerosi candidati premier sparano le ultime cartucce. Monti dice che la Merkel preferirebbe che non vincesse Bersani. La Merker ribatte che spetta agli italiani scegliersi il premier. Monti insiste dicendo che la Merkel non lo vuole dire, ma lo pensa. Monti ha sviluppato facoltà telepatiche, ma non si è reso conto che il suo tono cosiddetto "professorale" sta sulle palle alla quasi totalità della popolazione. Fini e Casini si sono affidati a lui, ma forse stanno cercando una scialuppa di salvataggio. Fini ha sbagliato tempo fa, quando sciolse Alleanza Nazionale nel partito di Berlusconi. Dopo il litigio col cavaliere, si portò dietro quattro gatti, di numero. Casini si è scelto un cavallo zoppo, ma spera di salvarsi il culo, grazie alla sua astuzia democristiana. Ci riuscirà? Fini e Casini andranno finalmente a lavorare? Berlusconi scrive agli italiani che restituirà gli euri dell'IMU. Qualcuno gli crede pure, e si reca alla posta o all'Agenzia delle Entrate. Non sanno che a Carnevale ogni scherzo vale? Giorno più, giorno meno. Bersani promette che toglierà i ticket sulle visite specialistiche. Questa è quasi grossa come quella di Berlusconi, che ammonta a 24 miliardi, per controbilanciare i quali il Silvio aumenterebbe il prezzo di sigarette ed alcolici. E con questa si è fumato e bevuto i voti dei tabagisti e degli ubriaconi, ammesso che guardino la tv. Bersani come pensa di controbilanciare le mancate entrate da ticket? Già adesso le Regioni piangono miseria, proprio a causa della sanità, e dei ladroni che in essa sguazzano come coccodrilli nelle paludi. Giannino sbuca fuori dal nulla, e nel nulla ritorna quando scoprono che non ha il master, ma neppure le lauree. Insomma: dove ha studiato questo bell'ometto variopinto? Per inciso, sembra che sappia ciò che dice; e neppure le spara grosse come gli altri. Se entrerà alla Camera, vedremo quanto vale. Chi invece è praticamente sicuro di farcela è Grillo, ma ha una paura fottuta di doversi sedere e ragionare, carte alla mano, di problemi concreti. Teme di dover proporre soluzioni percorribili. Non basta dire: "diamo un salario minimo a tutti". Occorre specificare da dove diavolo prenderebbe gli euri per farlo. E non basta recitare il mantra dei cacciabombardieri F35. Non possiamo rinunciare alla difesa aerea; è semplicemente improponibile. Potremmo comprare dai russi dei caccia che costano 1/3 degli F35, ma Grillo non lo sa, perché il suo guru non glielo ha detto. Il genovese ex comico sa che non si governa in piazza, urlando e beccandosi querele per diffamazione. In piazza ci va un italiano su trenta, e non è detto che abbia l'età per votare. Ingroia dice di avere ricevuto una lettera, nella quale lo paragonano a Falcone e Borsellino. Dovrebbe essere contento che qualcuno, seppur un malavitoso, ardisca un tale improponibile paragone. Ingroia ha dietro di sé quel che resta del dipietrismo, dei molti partitini comunistini, degli arancioni, chiunque siano. Non è detto che superi neppure il 4%. Gli conveniva fare meno la diva del muto, ed accodarsi al buon Vendola, che la lezione l'ha imparata, accodandosi a Bersani. Ingroia mi ricorda quel sardo, autonominatosi presidente di una repubblica delle banane, che racconta di essere stato rapito e poi rilasciato. Rapito da chi? Chi lo conosce "Doddore" Meloni? Non dimentichiamoci di Fratelli d'Italia, apparentati con Berlusconi, ma distinti da Silvio. Guarda guarda: un altro candidato che si chiama Meloni! La Giorgia in questione, assieme a Crosetto, potrebbero cantare "Il gigante e la bambina", con il coro in sottofondo di La Russa. E poi? Che hanno da dire di diverso? Adesso li accusano finanche di essere omofobi! Non sia mai. Si direbbe che il partito dei gay sia trasversale, e fanno i festini assieme ai benpensanti che amano gli zingari, specie quando infestano i quartieri popolari. Detto ciò, penso che vincerà Bersani, che governerà con Monti. A Vendola il ministero delle pari opportunità.

venerdì 25 gennaio 2013

IL GENIO DEL MALE

Berlusconi disse che Travaglio è convinto che lui sia un genio del male. Travaglio peraltro ha guadagnato parecchio insistendo su quel soggetto, non lavorando più di tanto sulla sceneggiatura. Ha raccolto notizie sul cavaliere di Arcore, ed ha confezionato monologhi e libri. Nessuna vera news. Su Berlusconi è stato detto di tutto; forse tutto quel che si poteva dire. Fare monologhi, senza essere interrotti, significa passare per quello che detiene il verbo. Comodo ma poco credibile. Travaglio ha il massimo interesse che Berlusconi non scompaia dalla scena politica; altrimenti lui su chi scriverà? Che potrebbe raccontare su Bersani? Intrighi internazionali a base di piadine e ballo liscio? E senza i monologhi velenosi di Travaglio, anche Santoro dovrà piantarla di riproporre per l'ennesima volta quel programma televisivo che conduce da anni, cambiando solo il titolo. Che stia in RAI, a La7 o da qualche altra parte, Santoro è incapace di evolversi: sempre la stessa minestra. Berlusconi è il cattivo e l'immorale, quindi i suoi avversari sono tutti meglio di lui. Santoro non è fesso; sa benissimo che sta facendo pubblicità a Berlusconi. Santoro, Berlusconi e Travaglio non sono nemici: recitano una parte, che rende centinaia di migliaia di euri e notorietà ad entrambe le fazioni. Non sarà mica che l'uomo di Arcore sia così diabolico da avere inventato lui Santoro e Travaglio? Forse una notte (è un animale notturno) ha riunito i suoi pubblicitari, per progettare a tavolino i suoi nemici ideali. Quelli che illudono i fessi che la democrazia esista, e nel contempo portano fieno alla cascina del capo, il creatore, il perfido signore del male di Arcore. Strano che non abbia ancora fatto abbattere la villa, per fare edificare al suo posto una torre fortificata come quella di Saruman, nel Signore degli Anelli. Berlusconi non è Sauron, perché l'oscuro signore di Mordor aveva il castello pieno di orchetti incazzati. Berlusconi il castello lo riempirebbe di veline scosciate. Berlusconi è una specie di Saruman, ex mago buono, convertitosi al lato oscuro perché rende di più. Berlusconi-Saruman è umano, Sauron no. Forse Monti potrebbe interpretare Sauron, come presenza oscura, che regna per conto del potere bancario.