sabato 26 novembre 2011

RECESSIONE O QUASI

Se Fitch, agenzia di rating 60% francese e 40% USA, afferma che l'Italia è quasi in recessione, si basa probabilmente sulla riflessione che un paese che chiuda i propri stabilimenti industriali merita di andare in malora. Termini Imerese è off, perché lo ha deciso Marchionne il liquidatore. Gli operai, ormai ex, ricordano con affetto l’avvocato Agnelli, che amava l’auto, a differenza dei suoi eredi. I politicanti ed i giornalisti, specie i servi di Silvio, rilevano il momento politicamente difficile, perché Monti deve ancora ingranare. Consideriamo però che è partito in salita; quindi, per dirla con una metafora ciclistica, rischia di rompere il cambio, sotto sforzo. Passera cerca di rilanciare lo stabilimento siciliano abbandonato dalla Fiat. Doveva pensarci il governo precedente, o magari l'opposizione. Che sia così difficile fabbricare auto senza la Fiat? Con tutti i regali che ha ricevuto, dovrebbe consegnare gli stabilimenti a costo zero. Basta parlare di quotazioni finanziarie; bisogna lavorare e produrre, non chiudere e piangersi addosso. Siamo ancora sudditi della borsa, quindi degli speculatori di professione, che in settimana hanno impallinato il Portogallo, ormai decisamente in serie B. Monti forse parla troppo con i politici, non poco. Gli eurobond potrebbero calmierare gli spread, ma i tedeschi non vogliono accollarsi il salvataggio dell'Italia, dopo aver riportato in Europa i loro connazionali dell'est. Hanno già dato, ma, per salvare l'euro, dovranno tapparsi il naso. L'euro potrebbe fallire; non è invulnerabile. È caduto finanche l'impero romano, figuriamoci una moneta che ha una decina di anni di vita. Ci conveniva adottare il marco, senza perdere tempo ad inventare una moneta che adesso pare in agonia. Intanto i nostri btp hanno superato l'8% di redditività: nuovi e grossi debiti per noi.


domenica 20 novembre 2011

FURBI e FURBETTI made in USA

Agli americani piace la ricchezza, specie quella priva di ogni stile: da arricchiti degli ultimi minuti, ma ancora barboni dentro. Lo dimostrano i loro stupid show, che gli italiani amano tanto. Nulla a che vedere con i ricchi britannici: quelli che sono anche conti e baroni. Gli americani amano quelle assurde limousine, che si piantano sui dossi e nelle curve strette. Ogni americano arricchito vorrebbe una limousine con dentro almeno due zoccole: una bionda ed una mora. Gli americani, pur continuando ad amare la ricchezza, non amano più i ricchi. Una brutta storia per i repubblicani, che, pur non essendo più ricchi dei radical chic democratici, non se ne vergognano. I repubblicani non hanno sensi di colpa. Mai, neppure quando sparavano agli indiani o si mettevano i cappucci per impiccare i negri. Quelli non erano indiani, ma chi se ne frega? Adesso, si devono accontentare di sparare ai messicani che varcano la frontiera col Texas. Alcuni americani si sono accorti che l'1% della popolazione detiene un terzo o più della ricchezza nazionale. I finanziari sono visti malissimo, ma continuano a girare in limousine, con le due zoccole, la bionda e la bruna. Pensavamo che Obama fosse una specie di espropriatore di patrimoni non sudati? Sbagliato. Lo hanno già impallinato per la riforma sanitaria. Agli americani non dispiace se qualcosa barbone muore per strada, un giorno sì ed uno no. O anche tutti i giorni. Da questo nuovo odio per i ricchi si salvano però gli attori, i cantanti, le stelle dello sport e Steve Jobs. Uno che non ha inventato alcunché, ma lo ha fatto benissimo. Se qualcuno avesse scoperto l'elisir di lunga vita, Jobs lo avrebbe bevuto e brevettato. Neppure Gates ha inventato alcunché, a parte la Microsoft. Agli americani piacciono i furbi, ma non i furbetti. In questa seconda categoria rientrano i finanzieri. Gente che non è brava nei lavori utili, ma solo a creare panico. Non si diventa ricchi lavorando onestamente, perché, dopo dodici ore di lavoro, bisogna fare la spesa, e tornare a casa a dormire. E può darsi che a casa ci siano pure una moglie e dei figli. Il finanziere invece è un parassita, che, invece di fare il muratore o il panificatore, opera in borsa. Trattasi di luogo frequentato da organizzazioni per delinquere, che, in due ore, raccontano in giro che la stessa azienda vale pochissimo o tantissimo. Un gioco allo sfascio, perfettamente legale, che ha mandato in malora mezzo mondo, e minaccia l'altra metà. Gli speculatori ci bersagliavano peggio che cecchini. Ecco perché siamo stati costretti a far fuori il nostro dittatorello puttaniere. Meno male che Napoli ed il PCI hanno prodotto qualcosa di buono: Napolitano. Altrimenti continueremo a farci ridere dietro da francesi, tedeschi, britannici e pure americani. Berlusconi è stato più furbetto che furbo, ma al popolo bue dei bar e degli stadi non dispiaceva. Ecco perché la democrazia è un sistema politico imperfetto: perché il popolo più che altro muggisce. Possiamo solo sperare che tra gli occupatori di Wall Street ci sia anche qualche toro, con le palle che fumano.


sabato 12 novembre 2011

BERLUSCONI OFF

Nel nuovo governo greco, il ministro delle finanze è stato confermato. Una decisione decisamente irrazionale, giacché i problemi della Grecia sono riconducibili proprio alla pessima gestione finanziaria. Da noi invece pare che Napolitano abbia deciso di incaricare Monti, che sembra intenzionato a cooptare solo tecnici. I politicanti ovviamente scalpitano, non contenti e non soddisfatti di averci condotti alla malora. Qualcuno degli amici della biscia potrebbe tuttavia essere riciclato: Frattini, Letta e Nitto Palma. I tecnici sono la soluzione, per il semplice fatto di saper lavorare, a differenza dei politicanti, che vivono di polemiche e furberie. Il popolo bue deve essere messo sotto tutela, perché, come dicono Bersani e Casini: basta scherzare. Qualcuno ha eletto gente come Scilipoti, Rotondi, Moffa, Iannaccone, Giovanardi: pagati 25mila euro al mese per sparare cazzate. E tanti altri che, interrogati dalle Jene, su deficit e spread, non sanno rispondere. La casta è responsabile anche del dissesto ambientale, che noi italiani dimentichiamo subito dopo le cicliche alluvioni. Siamo un grande condominio di 60 milioni di individualisti, sovente con le pezze al culo; in questo assurdo condominio, ci sono milioni di cretini certificabili. Ferrara insorge contro la tecnocrazia. Se il giornalista extra large è l'arma segreta di Berlusconi, Monti può dormire tranquillo. La Lega propone Dini come premier, ma la nomina spetta a Napolitano, non a Bossi. Altri propongono Amato. Putin, più unico che raro, rimpiange Berlusconi; Time invece lo ritiene responsabile dello sfascio finanziario italiano, che rischia di infettare il mondo. Ci sono troppi partitini, ed è facilissimo fondarne dei nuovi. Siamo oppressi dai loro orticelli. Monti era ed è un commissario, perché la democrazia funziona con le persone intelligenti, non cogli italiani. Che Monti sia un’espressione della massoneria? Può darsi che quella tradizionale stia facendo fuori un suo ramo impazzito (P2, P3 o qualche altre P).


sabato 5 novembre 2011

CHIACCHIERE E PIOGGIA

Le autorità monetarie internazionali dicono che non siamo affidabili. Berlusconi si fa riprendere sorridente, mentre guarda i leader che contano: americani, francesi, tedeschi, intenti a parlare tra loro, non con lui. Abituato alle sue ville ed alle sue feste, il cavaliere sostiene che i ristoranti siano pieni, perché siamo benestanti. Tutti vanno in ferie in aereo, e l'economia tira. Siamo la terza potenza europea e la settima planetaria. Sembra che stia guardando un film tutto suo. Crede che il mondo sia sotto il suo controllo, e che gli speculatori ci attacchino per il gusto di farlo. In realtà la speculazione colpisce i più deboli: prima la Grecia, poi l'Italia. Berlusconi dice che la colpa di tutto il disagio è riconducibile all'euro, che è stato introdotto quando al governo non c'era lui. Siamo inaffidabili anche su altri fronti, giacché in Liguria, nel giro di una settimana, si è replicato lo stesso disastro, con altri morti. Il sindaco di Genova ha negato ogni responsabilità, e tanto basterebbe a chiederne le dimissioni, dato che le previsioni del tempo avvertivano del rischio. Il traffico non era stato bloccato e le scuole erano aperte. Un torrente, costretto in un alveo ridicolamente piccolo, è esondato, portando a spasso auto e persone. I politicanti dovrebbero pensare anche alle crisi ambientali, e non solo a cercare di galleggiare. Rimanere incollati alle loro poltrone è però il loro unico interesse.

martedì 1 novembre 2011

QUOTA 459

Arriva a 459 punti il differenziale tra titoli italiani e tedeschi. I titoli di Stato decennali italiani promettono rendimenti al 6,29%, malgrado gli acquisti della BCE. Record anche per i titoli statali tra i 2 e i 5 anni. Miliardi di interessi passivi in più. La BCE è la banca dell'Unione Europea, che c'è nonostante Berlusconi non lo sappia, ed è presieduta da Draghi. Non sono peraltro state le parole di Berlusconi contro l'euro a provocare il crollo delle borse, specie quella di Milano. Non è così potente, neppure quando distrugge il suo stesso paese. I greci decideranno, tramite referendum, se accettare gli ordini di Francia e Germania. Questo è grave, e fa pensare che il club dell'euro traballi. La moneta unica rimane, ma non è per tutti, forse neppure per noi. Berlusconi non capisce cosa succede, ma del resto lui senza prostata non dovrebbe neppure fare sesso sfrenato. La Cina vorrebbe avere a che fare con un'Europa unica, ma solo in certi casi. Per parassitarci, preferisce la nostra disunità. Forse la soluzione, per Francia e Germania, è proprio di buttare fuori i pesi morti: Grecia ed Italia di sicuro. Che questi due paesi, la cui grandezza si perde nell'antichità millenaria, tornino alle loro monetine, per vedere se così riescono ad entrare nell'Africa. Forse Berlusconi sta pensando di lasciare la nave che affonda, per non fare la fine del suo amico Gheddafi, ma i suoi tirapiedi gli dicono di reggere, perché molti di loro perderebbero la pensione. Napolitano dice e non dice di levarsi dalle palle, dato che la nostra vantata Costituzione stabilisce che il presidente della repubblica sia eletto da una maggioranza burgara, proprio perché conta poco o niente. Qualcuno scappa da Forza Italia, che adesso di chiama PdL. Sembra che non risaliremo la china se Berlusconi rimarrà lì a scrivere letterine insipide. Ma chi, dell'opposizione, farebbe il premier d'emergenza? Bersani? Non comanda neppure nel suo partito. Quelli della Lega cercano di dare tutta la colpa al sud, come se al nord nessuno evadesse le tasse. Non dividiamoci ulteriormente. Il problema dell'Italia è che è diventata nazione molto dopo Gran Bretagna, Francia, Germania e Spagna. Una nazione creata con un'invasione militare, sponsorizzata dai britannici, per abbattere il regno delle Due Sicilie, non per "liberare i popoli". Una nazione di individualisti, spesso con le pezze al culo, che non capiscono l'Italia, figuriamoci l'Europa.