giovedì 28 marzo 2013

AZZECCAGARBUGLI FALLITI

Quando Manzoni scrisse "I promessi sposi" (Fermo e Lucia), oltre 170 anni or sono, descrisse l'arretratezza dei costumi seicenteschi, ma manifestò anche una capacità profetica. L'azzeccagarbugli (dottore per gli amici) è una sorta di consulente legale, che sta sempre dalla parte dei più forti, cioè di quelli che possono pagare. Nel suo studio, l'azzeccagarbugli ha una gran quantità di libri, in maggior parte non letti. Un uomo che si nasconde dietro le citazioni ed i paroloni, ma non riesce a nascondere l'incapacità di fare. La nostra casta politica corrisponde perfettamente alla descrizione. Un politico che accusa gli avversari di essere rognosi, quando lui ha la scabbia. L'azzeccagarbugli è, purtroppo per noi che lo votiamo, un essere che non capisce l'economia, eccetto quella di casa sua. Se ne frega che le agenzie di rating ci collochino al livello del Messico. Lo spread nel seicento non c'era, e neppure ai tempi del Manzoni, quindi l'Alessandro nazionale non ne ha parlato. Nel 2013 lo spread ci mangia di traverso, ed i politicanti azzeccagarbugli continuano a lisciarsi la cravatta. Nel seicento gli ospedali si aprivano: nel 2013 si chiudono. Il neo parassita seicentesco, amante del distinguer formale, non è neppur capace di fare una legge elettorale che renda governabile la nazione. Basterebbe copiare dagli altri, ma nel terzo millennio riusciamo ad essere scemi come ai tempi dell'azzeccagarbugli di manzoniana memoria. Come se non bastassero gli azzeccagarbugli politicanti, ci sono quelli giudiziari. Avvocati, procuratori della repubblica e giudici, che tirano per le lunghe processi, che durano quanto cinque governi messi assieme. Poi magari si ricomincia tutto da capo. I potenti, come ai tempi di Fermo e Lucia, non vanno in galera. Le cause civili durano talmente tanto tempo che le aziende falliscono due o tre volte. Pubblici ministeri affamati di gloria, e con poca voglia di lavorare, che si buttano in politica. Qualcuno riesce a farsi male. Manzoni non poteva immaginare che avremmo corso il rischio di fare la fine di Cipro, pur essendo delle cicale molto più grosse e rumorose. Per lo scrittore, il male era rappresentato dal signorotto lombardo ingrifato. Ai suoi tempi, le Lucie non la davano via come oggi, e don Rodrigo non era proprietario di alcuna tv. Tratto da Wikipedia: "sulla sua psicologia di parassita s'innesta la sua nota prudenza vile e la sua miserabile doppiezza". Quanti ne conosciamo di simili conigli? Le ricetta degli italiani per liberarsi degli azzeccagarbugli: votare per una specie di Scientology di sfigati, che vorrebbe governare lo sfigato stivale in streaming, senza saper né leggere, né scrivere. I professori hanno fallito, i sindacalisti meglio lasciarli perdere. Ci servirebbe qualcuno che sappia avviare da zero un processo produttivo. Un Ford, un Olivetti, un Ferrari, un Agnelli (di una volta), un Bill Gates. Possibile che in questo paese delle banane nessuno sappia lavorare con un minimo di sale in zucca? I cantautori si limitino a cantare, i comici a far ridere, i fisici a parlare di bosoni, i banchieri a prendere per i fondelli la cittadinanza.