lunedì 18 agosto 2014

FARE INCAZZARE I TEDESCHI

Perché mai una specie di presidente di provincia diventa presidente del consiglio? Le risposte: A-si tratta di un genio, B-si tratta di un raccomandato, C-il suo partito è alla frutta. Nel nostro caso escluderei la risposta A. Il giovane Renzie non è un genio; è sudato, non sopporta le domande non concordate preventivamente con i giornalisti, non capisce un accidente di economia, ma non è un genio, altrimenti qualcuno a questo punto se ne sarebbe accorto. Il giovane Berluschino ha fatto comunella col vecchio Berlusconi per ereditare l'Italia, come se fosse la Corea del Nord. In effetti, se continuano a distruggerla con politiche demenziali, l'Italia riuscirà a farsi sorpassare anche dai coreani più sfigati, cioè quelli comunisti. A proposito di politiche demenziali, la destra e la sinistra assieme hanno deciso di privarci del diritto di eleggere il Senato, e fanno pure festa. Tutti hanno Camera e Senato, ed in tutte le nazioni del globo terrestre Camera e Senato hanno differenti compiti: basterebbe saper copiare. Destra e sinistra assieme sanno che gli italiani in agosto pensano solo alle vacanze, anche se hanno le pezze al culo. Destra e sinistra assieme stanno talmente bene, che non si capisce dove inizi una e dove finisca l'altra. Il nostro popolo ha una scolarità ed una cultura politica talmente basse che un dittatorello come Napolitano può imporci tre presidenti del consiglio fasulli di seguito. Fortuna che di calcio ce ne intendiamo, mondiali a parte. Gli unici fuori dal coro sono i Cinque Stelle, che non perdono occasione per manifestare la loro dissociazione dalla realtà e dall'intelligenza. Adesso, dopo essere saliti sui tetti ed avere mostrato i loro sciocchi cartelli, inneggiano ai terroristi dell'ISIS. Notare che finanche Al Qaeda ha preso le distanze dall'ISIS. Trattasi di marmaglia della peggiore specie, che massacra chiunque non si converta all'Islam. Sono carnefici, non vittime; qualcuno dovrebbe spiegare la differenza a Di Battista, che è laureato al DAMS. Lo faccio notare, senza con questo voler insultare ballerini e registi. Il M5S non ha in atto alcuna guerra santa, ma si limita a sparare cazzate, come se si trattasse di una contraerea. Ma torniamo al vero pericolo per l'Italia: Renzie. Costui ha sbandierato l'apparente rallentamento dell'economia germanica, come l'avesse sabotata lui, di persona, con i suoi zoccoli (sabot). Ora i tedeschi, che sono buoni e cari finché non si incazzano, fanno notare che l'economia teutonica cresce da decenni, mentre la nostra cola a picco come la nave di Schettino. Quando il nostro sudatissimo premier tornerà a lavorare venerdì 29 agosto, dovrà affrontare tutte le riforme che doveva attuare antro il 31, più quelle precedenti solo annunciate. Il week end però gli impedirà di salvare l'Italia e l'Europa, giacché il toscano democristiano ha garantito che saremo noi a fare uscire il continente dalle secche. Temo però che alcune delle secche che frenano la nave Italia siano quelle che stanno nella sua testa. Renzie andrà a Bruxelles col cappello in mano, a spiegare come mai la Spagna ed il Portogallo sono ripartiti in avanti, mentre noi ci muoviamo in lenta ma costante retromarcia. Siamo pessimi pagatori, di quelli che tutti i mesi accampano scuse di tutti i tipi per non saldare i debiti. Fino ad un mese fa, i soliti pirlotti sostenevano che il turismo è il nostro petrolio. Cazzate, signori miei: siamo scivolati al quinto posto, dopo Francia, Spagna, Stati Uniti e Cina. Prezzi alti, servizi scadenti, scippatori professionisti, mare inquinato. Il sindaco compagnuccio Marino nega che a Roma ci siano più delinquenti che a Londra. Lo chiedessimo ad un italiano medio, ci indicherebbe i palazzi del potere: quelli sì che rubano! La prima riforma istituzionale che gli italiani chiedono è l'onestà di chi ci governa. Non è retorica, ed in Italia non è affatto scontato. In Costituzione (finché Renzie, Berlusconi, Napolitano e la P2 non la abrogano) dovremmo prevedere requisiti precisi per diventare parlamentari. Magari qualche competenza specifica, senza nulla togliere ai fuori di testa, ai lobbisti, alle zoccole ed agli avvocati, senza i quali a quanto pare la macchina macchinosa dello Stato si incepperebbe ancor di più di quel che è già inceppata.

giovedì 31 luglio 2014

POLITICA E TASSE

Un partito che si schierasse a favore delle tasse avrebbe poca fortuna, perché l'idea stessa di pagare una tassa infastidisce chiunque. Un partito che si schieri contro le tasse raccoglierebbe molti più consensi, specialmente quelli di chi non capisce che le tasse in teoria dovrebbero finanziare i servizi pubblici. Non vogliamo i servizi pubblici? Basta dirlo e pagarli volta per volta. Forse la sanità ci costerebbe meno ed i tempi d'attesa sarebbero minori. L'equilibrio tra le due tendenze potrebbe raggiungerlo un partito che si schieri per la razionalizzazione delle tasse. Ad esempio: perché pagare le accise sulla benzina, relative a guerre che abbiamo combattuto e magari pure perso decenni or sono? Un simile partito sarebbe più di destra che di sinistra, almeno finché la sinistra coltiva il vezzo di regalare soldi ai cosiddetti migranti ed agli zingari. Peraltro dubito che gran parte di quelli che votano sinistra continuerebbero a farlo se sapessero che il migrante in quanto tale è stipendiato come un operaio, in un Paese dove trovare un posto da operaio è un terno al lotto. Noi siamo razzisti al contrario: ci stanno sulle palle i bianchi! La destra italiana si identifica con Berlusconi, quindi è destinata a collassare come tutte le ammucchiate che si aggrappino ai destini di una persona singola; per di più stiamo parlando di un inquisito decisamente in là cogli anni. La sinistra italiana non esiste più. Non fanno testo quei quattro gatti di SEL; ora i gatti sono rimasti in tre, dopo la fuga verso il PD dei venduti di turno. Il Berluschino Renzie non è di sinistra, ed è espresso da un partito che ha tolto ogni riferimento alla sinistra dal suo stesso nome. L'Unità ha chiuso i battenti e le pubblicazioni, ma nessuno ha fatto una piega; neppure un necrologio. Zanda, Finocchiaro, Franceschini, Delrio, Boschi, Madia, Mogherini, Poletti e compagnia bella non sono di sinistra, e forse non lo sono mai stati. Un bel mucchietto di democristiani che sono stati preceduti da altri due governicchi di quaquaraquà, più o meno tecnici per gli affarazzi loro. Se Napolitano è di sinistra lo nasconde molto bene. Gli piace fare il re, e non possiamo dargli torto. Gli manteniamo oltre duemila collaboratori, che gironzolano in un colossale palazzo papale, dove potremmo sistemarci anche Camera e Senato. Notare che i papi, in quanto sedicenti rappresentanti di Cristo in Terra, si sono sempre sistemati in maniera eccellente in questa valle di lacrime. Quello argentino attuale è l'unico papa vagamente francescano; gli argentini peraltro non sono molto bravi a fare i conti, ed ogni dodici-tredici anni vanno in default. Negli Stati Uniti i repubblicani sono contrari alle tasse per il servizio sanitario esteso ai morti di fame. I repubblicani USA medesimi sono viceversa favorevoli a spendere uno sproposito per comprare portaerei, missili, droni, sottomarini, cacciabombardieri e tank. A loro piace giocare alla guerra, anche nei supermercati e nelle scuole, e non badano a spese. Ai democratici USA non è che dispiaccia la guerra; ricordiamoci le gesta del mitico irlandese miliardario JFK, quando non aveva i pantaloni a mezz'asta. Nel 1961, il mitico di cui sopra, adorato dalle sinistre di tutto il pianeta, disse che, per rendere credibile la potenza degli Stati Uniti, la guerra nel Vietnam cascava a fagiolo. Ovviamente il noto puttaniere non si era reso conto che i carri armati nella foreste prima o poi trovano alberi troppo grossi, e si fermano. JFK non si era reso altresì conto che i vietnamiti essendo ancora più piccoli dei coreani ti sparano nelle palle, nascosti dietro i cespugli. Anche quando c'era Kennedy, gli statunitensi strapagavano tasse per esportare la democrazia, o forse per arraffare le ricchezze estrattive degli sfigati. Noi le tasse le strapaghiamo viceversa per mantenere quattro milioni di pubblici dipendenti, compresi super-dirigenti siculi, pensionabili alla tenera età di 53 anni. 500mila euri l'anno a cranio. Se riformassimo la pubblica amministrazione, gli ingranaggi del carrozzone Italia potrebbero muoversi. Sono stati scritti numerosi libri sulla burocrazia, sulla politica, il sindacato ed il malaffare. Possiamo solo sperare che la ministra Madia ne abbia letto almeno uno.

venerdì 25 luglio 2014

INTERSCAMBISMO

Ormai quelli del PD e di Forza Italia vanno in RAI a rilasciare le medesime dichiarazioni. Quelli del PD mandano la ballerina o il nano di turno, che ci rassicurano sull'imminente avvio delle riforme. Il loro patetico capo giura che ci riuscirà entro mille giorni, e giura anche che a Natale arriverà la Befana. In Europa non ha fatto altro che prendere schiaffi. Ha provato ad imporre la Mogherini, dall'alto del suo oltre 40%, ma le elezioni le hanno vinte gli altri. La Mogherini non è neppure capace di fare rimpatriare i marò; figuriamoci quali danni sarebbe in grado di produrre nella crisi ucraina. Quelli di SEL sono incazzati per la campagna acquisti del PD ai loro danni, e fanno ostruzionismo da compagnucci espertissimi a fare solo quello. Berlusconi non ha indotto Ruby a fare la zoccola, visto che lo faceva già prima. Non fosse così, perché l'avrebbero portata ad Arcore? Per discutere di filosofia? Se andassimo a votare, Forza Italia prenderebbe il 15%, perché non è né carne, né pesce. Il partito di Alfano non esiste, quindi è inutile parlarne. La Lega fa molto folclore, dicendo cose giuste solo sugli immigrati: blocchiamoli in Africa. Uscire dall'euro ci darebbe il colpo di grazia, e ci sbattebbe fuori dai mercati. Il PD è un mucchietto di quaquaraquà, quasi offesi perché gli italiani non li portano in trionfo. Mi ricordano Prandelli, riparato in Turchia a fare altre figure barbine, che accusa gli italiani di non amare la nazionale. I giovani del PD si sono già quasi tutti bruciati. Nessun futuro politico per la Serracchiani e le altre “so tutto io”. La Boschi è bellina, ma le tv sono piene di veline più giovani di lei. La Picierno ha fatto una spesa fasulla con gli ottanta euri, mettendoci pure il salmone. A lavorare! Ma la più grossa mina vagante per l'Italia rimane Napolitano: quel vecchio post comunista napoletano super-incollato alla poltrona, o al trono. Renzie e Berlusconi, cioè Berluschino e papy Silvio, pendono dalle sue labbra avvizzite. Il vecchio terrone vive in un palazzo papale, circondato da corazzieri, che trottano su un territorio che è grande come venti Case Bianche. Alla faccia del compagno! Il Napo ci ha mollato tre governi extraparlamentari, oltre alla sua rielezione a vita. Si ha impressione che la sinistra sia andata a puttane, ma anche la destra non scherza. Se Grillo riuscirà a contenere la sua incontenibile attitudine a sparare cazzate, il M5S potrà trarre giovamento dall'inevitabile collasso del renzismo. Renzie ormai vive alla giornata, e non si toglie neppure più la giacca in pubblico. Lo ricorderemo come un democristiano, figlio di democristiani, che ha affossato ciò che restava dell'ex partito di Berlinguer. La cosa è un po' triste, anche a volerla prenderla sul ridere

lunedì 23 giugno 2014

CRESCILI IGNORANTI ET IMPERA

C'è chi, dopo la seconda guerra mondiale, ha puntato sulla ricostruzione e sulla scuola. C'è chi ha sottovalutato l'importanza di un'istruzione diffusa. Oppure forse questo qualcuno si è detto: "meglio avere a che fare con degli ignoranti". Noi che ci troviamo nel sud dell'Europa e rischiamo di finire nel sud del Mondo, ci stupiamo che i finlandesi siano passati dalla produzione massiccia di carta a quella altrettanto massiccia di telefonini. Se ci stupiamo della loro versatilità, meritiamo la tripla B, mentre loro hanno un'indiscussa tripla A. Quando Nokia ha incontrato difficoltà, è arrivata Microsoft a rilevarla, ma non a disintegrarla. Avevamo l'Olivetti, che adesso è un fantasma. Americani, FIAT e democristiani l'hanno uccisa, mentre i fessi comunisti stavano alla finestra delle loro Botteghe Oscure a parlarsi addosso delle rivoluzioni altrui. Noi abbiamo tante bellezze architettoniche, ma anche infiniti bla bla sulle bellezze medesime. Così, per visionare in maniera decente i manufatti di Pompei, bisogna andare in America, dove sanno gestire anche i musei. Basterebbe copiare da loro o dai francesi, ma per farlo ci vuole umiltà, metodo e studio; cose che ci sfuggono. I sud coreani invadono il mondo con prodotti tecnologici, ma sanno costruire qualsiasi cosa. Il segreto: la cultura di base. Da quelle parti i giovani non vanno a scuola per perdere tempo, e gli insegnanti non li promuovono per dovere d'ufficio. Da noi sì. Cretini che arrivati alla terza media si sono sentiti in possesso di tutta la conoscenza necessaria: povere bestie penose. Ancora adesso a scuola non si insegna cosa sia l'IRPEF e neppure il codice penale. Sarebbe il caso di farlo, giacché si tratta di regole del gioco fondamentali nella società civile. I sessantottini, promossi con esami di gruppo e punteggio minimo, non credevano nell'istruzione. Anche a causa loro gli operai che perdono il lavoro non sanno come riciclarsi. Nelle nostre facoltà universitarie non si insegna a scrivere, con rare eccezioni (Lettere presumibilmente). Per cui o si impara alle superiori, o non si impara più. L'ignoranza del popolo bue è alla base di tutte le disfunzioni sociali e politiche. Chi elegge certi delinquenti? Noi ovviamente. A fronte di una persona assennata, che riflette sul voto che deve attribuire, ce ne sono cento che fanno fatica a tenere la matita in mano. La casalinga ignorantissima, che vive di tv e ricette di cucina, vota questo e quello perché sono "belli" e "simpatici". Le povere donne non sanno che il governante deve farsi temere e non necessariamente amare? Mai sentito parlare di Machiavelli? Sessantenni che si offendono quando devono pagare le tasse sui canoni d'affitto riscossi. Dovrebbero sapere che per fare gli evasori ci si deve rivolgere ai commercialisti.

martedì 6 maggio 2014

DE_SESSANTOTTIZZAZIONE

Quando il giovane Renzie parla di rivoluzione in atto non sbaglia, ma non è la sua. Lui, le sue donnine ed i suoi ometti eletti da nessuno sono lì per conservare e peggiorare lo status quo, non per rimuovere le rendite di posizione. Ci mancherebbe. Renzie è il terzo premier non eletto, ma nominato dal vetorocomunista Napolitano, stiracchiando la Costituzione fino quasi a strapparla. Con una mano elargisce quote dei mitici 80 euri ad un massimo di dieci milioni di persone, e neppure le più povere. Coll'altra mano predispone la TASI e la TARES, sebbene l'IMU non sia del tutto defunta. Pagheremo per l'ennesimo salva Roma; per mantenere in vita quel carrozzone di città, che è un buco nero nelle finanze dello Stato. Se i bersaglieri non fossero irrotti da Porta Pia nel 1870 non dovremmo mantenere quei milioni di spreconi e nullafacenti. La rivoluzione in atto è la de_sessantottizzazione; e sarebbe ora che il nostro popolo bue si liberasse dei fantasmi del 1969, giacché da noi il '68 non c'è stato. I sedicenti sessantottini erano ventenni nati nel secondo dopoguerra. Più o meno incazzati con tutto e tutti, ma certamente molto confusi. I loro figli adesso hanno oltre quarant'anni, ma si sentono ancora "ragazzi". Sono più vecchi di Renzie, che è un chierichetto fallito. I nipoti dei sessantottini italiani sono più che altro grillini, che non ne possono più di sentire chiacchiere sulla destra e sulla sinistra. Loro stanno de_sessantottizzando la cultura ed i comportamenti politici. Manca il lavoro, ma i loro genitori parlano ancora di comunisti e di fascisti. In realtà non esistono più né gli uni, né gli altri. Il comunismo presuppone mettere in comune i mezzi di produzione, ma ci sono persone con le quali nessuno che sia sano di mente metterebbe in comune un mezzo di produzione più complesso di una zappa. I veri fascisti sono morti o moribondi, per via dell'età. I post-fascisti sono dei radical chic o dei teppisti da stadio. In Italia chiudono le aziende, a partire dalla FIAT (che ha cambiato pure nome in FCA). Marchionne apre la bocca, ed il titolo precipita quasi del 12%.L'Olivetti è stata sabotata dagli americani, pagando mazzette a politicanti di tutte le tinte e manager fasulli. Dai tempi del Regno delle Due Sicilie, qualcuno al nord prende mazzette per sabotare il sud, o viceversa. Chiudiamo la siderurgia, rinunciando di fatto all'industria. Importiamo pure le patate, perché in Europa mandiamo a rappresentarci anziani professori, che non capiscono la differenza tra la merda ed il budino. O magari pure loro portano a casa fior di mazzette. Il comunismo ha creato dittature in nome del popolo, che hanno vessato il popolo più di quanto abbiano fatto le dittature di destra. I coreani dimostrano quanto male possa fare l'ideologia: al nord sono ottusi zulu morti di fame, mentre al sud esportano prodotti tecnologici che fanno concorrenza agli americani. Se inizieremo a liberarci dei fantasmi e dei morti viventi, forse diverremo europei e non solo sudditi del Quarto Reich. I sindacati dovrebbero essere laburisti, ma preferiscono essere sfascisti. Fanno tessere incoraggiando quelli che non hanno voglia di lavorare. Così facendo si distruggono le professionalità, il lavoro ed il reddito. Mentre come i fessi correvamo dietro alle ideologie, i massoni diventavano sempre più ricchi. Un dirigente ha un patrimonio che è cinque volte quello di un impiegato, un infermiere o un operaio. La forbice salariale dal primo all'ultimo addetto aziendale si è aperta del 400% rispetto alla stagione dei contratti unici, e da allora sono passati solo tre decenni. Un ausiliario percepiva un quarto dello stipendio di un direttore amministrativo; oggi ne percepisce la sedicesima parte. Ci sono dieci persone in Italia che sono ricche come 500mila operai messi assieme. Se quei dieci fossero solo duchi o conti sarebbero più poveri. Carestie e peste a parte, forse i popoli stavano meglio ai tempi dei feudalesimo. La servitù della gleba è stata abolita solo sulla carta, ma ci ritorna col jobs act. La globalizzazione è la frontiera finale del capitalismo, e noi, col le pezze al culo, chiacchieriamo ancora di fascisti e di comunisti.

lunedì 28 aprile 2014

MANCATI LABURISTI

Il mancato laburismo è secondo me il motivo per cui la sinistra italiana è riuscita a frantumarsi in innumerevoli inutili rivoli, e, peggio ancora, è stata fagocitata dai democristiani. A sinistra abbiamo avuto i socialisti, i comunisti ed i socialdemocratici, oltre ad un mucchio confuso ed inconcludente di radical chic, che si travestivano da straccioni solo per andare alle manifestazioni di piazza e per frequentare i centri sociali. Le stesse famigerate Brigate Rosse non erano altro che radical chic, con l'innesto di qualche pirlotto del popolo da impiegare nei lavori più sporchi. Nella sinistra italiana non abbiamo mai avuto i laburisti, e questo è il peccato originale. Neppure i sindacati italiani sono laburisti; li definirei più che altro sfascisti incapaci di evolversi oltre la rissa, i megafoni ed i barattoli vuoti usati come tam tam. Qualcuno di loro invoca un piano industriale, ma non saprebbe riconoscerne uno neppure se ci facesse un frontale in autostrada. Una sinistra non laburista si perde in chiacchiere pseudo-qualche cosa, che degenera in un buonismo, antirazzista di maniera, amico dei gay, dei neri, dei palestinesi e degli ebrei. Anche se questi ultimi due non si possono vedere tra loro. Recentemente gli ex partigiani si sono divisi in filo-palestinesi e filo-israeliani. Siamo alle comiche! Gente vecchissima, giacché la seconda guerra mondiale è terminata quasi settanta anni fa, che si mena in nome e per conto di due popoli che francamente hanno entrambi rotto le palle al mondo: questi e quelli. Post-partigiani di sinistra, quindi: confusi sulla loro identità. Vogliamo ricordare che i fascisti che hanno fatto la marcia su Roma erano a bordo di tre o quattro camion? I comunisti avrebbero potuto facilmente riempirli di mazzate. Perché non lo hanno fatto, permettendo tutto ciò che è successo dopo? Parlando di laburisti vengono in mente gli inglesi. Un partito pragmatico nato per garantire il lavoro, quindi il reddito. Un partito che nasce da un sindacato e non un sindacato concepito (con tanto di cinghia di trasmissione) per portare fieno nella cascina del partitone. Non dei ridicoli sognatori di rivoluzioni da fare il giorno del mai, con i moschetti nascosti sotto i letti e nei fienili. Esaltando il lavoro, si arriva alla professionalità. Si esalta l'economia sana, che crea plus valenze (ricordate Marx?). Lavori veri, non da stare seduti a vendere fumo. L'economia del prodotto interno lordo, non la finanza dei derivati tossici. Nessun Baffone in vista, ma neppure i Prodi, i Monti, i Letta ed i Renzi. La sinistra non laburista si è infognata nelle ideologie più confuse, dalla dittatura del proletariato in avanti. Circolano ancora idiozie come il reddito di cittadinanza, che sarebbe una specie di carità. Decidetevi: siete compagni o chierichetti, perché non si capisce la differenza. La contrattazione sindacale collettiva ha reso possibile a qualunque asino una carriera fasulla, in totale assenza di titolo di studio. Così ora abbiamo post-periti e post-geometri che non sanno tenere una matita in mano. Stanno seduti ad una scrivania, invece di riparare gli impianti idraulici. Per farlo, ricorriamo ai romeni, che non disdegnano neppure di fare i fabbri. Loro hanno una professionalità, noi il più delle volte no.

lunedì 14 aprile 2014

GRILLINI O CASALEGGINI?

Il superamento della vetusta e fastidiosa dicotomia tra destra e sinistra in Italia sembra si possa fare grazie ai grillini. Sebbene molti di loro siano chiaramente di estrazione sinistroide, c'è altro e di più. Grillo ha iniziato la sua crociata cercando e diffondendo dati che i media istituzionali e privati non avevano e non hanno motivo di divulgare. L'idea di farlo attraverso il web è di Casaleggio, e si è dimostrata vincente. Grillo è il braccio, la voce e la faccia. Quindi i grillini in realtà sono casaleggini. Le informazioni diffuse dal M5S non sono come quelle degli ex analisti pentiti della NSA, ma recano comunque scompiglio nello status quo. Il M5S, unico in Italia, riempie le piazze con un preavviso minimo, lanciato attraverso i social network. Tutti i partiti italiani rubano ed hanno rubato; il M5S no o non ancora. Alcuni partiti politici italiani hanno la predazione come unica mission. Questa l'accusa mossa dalla magistratura nei confronti di Mastella, la moglie e tutto l'UDEUR. Nel M5S si litiga e Grillo espelle questi e quelli; ma è un club non una democrazia. Anche il PD sbatte fuori gli eretici, ma non lo sbandierano in giro. Del resto la democrazia e l'ideologia, sono concetti che hanno lasciato gran parte dei pezzi nel ventesimo secolo. Con l'arresto di Dell'Utri si dovrebbe chiudere il cerchio dei nefasti tre: Berlusconi, Dell'Utri e Previti. Venti anni or sono crearono Forza Italia per vendicarsi del PCI, che attraverso le toghe rosse aveva ammazzato DC e PSI. In realtà il PCI aveva solo iniziato ad ammazzarsi da solo, giacché i democristiani si arrampicarono come topi di sentina sulla vecchia e legnosa nave sovietica, e poco alla volta la conquistarono. Renzi è un democristiano, Del Rio è un democristiano, Letta è un Democristiano, Napolitano non lo sa neppure lui cosa è diventato. Berlusconi e gli altri due del pessimo trio arraffarono tutti i socialisti non ancora in galera, e spazzarono via le disordinate milizie rosse. Già allora in quel partito metamorfico del centro-sinistra (PCI, PdS, DS) erano i radical chic a farla da padroni, ed i fessi lavoravano per loro, gratis! Ricordo con piacere quando feci notare a mio padre che i "compagni" si dividevano in furbi e fessi, e lui non faceva parte dei primi. Lui ammise i fatti, ricordando di avere sempre lavorato duramente per fare eleggere l'intellettualoide di turno, fabbricato in qualche sezione, tipo Botteghe Oscure di quartiere. Inutile dire che mio padre non fece mai carriera, né dentro, né fuori dal partito, pur essendo un vero sindacalista "compagno" della CGIL, di quelli di una volta. Non a caso. Nel week end c'è stata una rimpatriata della minoranza del PD: Bersani, Cuperlo, Fassina, D'Alema ed altri morti in vacanza. Ridotti a quattro amici al bar dal Renzie che avanza, dimostrano la loro inconsistenza ogni volta che cercano di esprimere un concetto politico, o qualsiasi altro tipo di concetto. Ma questo Cuperlo da dove salta fuori? Di sicuro lo hanno sempre tenuto all'ombra, perché ho visto zombie più in salute. La sinistra del PD non fa paura ad alcuno, ed in più è infida. Consiglio ai grillini di tenersi alla larga da quelli che Grillo aveva chiamato già in tempi non sospetti: "morti". Il giovane Renzie è un'altra cosa. Chi gli tira i fili non fa che raccontare che ha un sacco di buone idee, e sta realizzando grandi riforme. Solo i cretini gli credono, ma i cretini sono tanti, milioni di milioni. Renzie sa che se alle europee Grillo supererà la soglia d'allarme (20-22%) lui dovrà iniziare a fare i bagagli. Non sarà lo stralunato Matteo ad andarsene spontaneamente, perché ci penserà il suo sponsor Napolitano a defenestrarlo. In fondo il vecchio terrone vuole continuare a regnare, e troverà qualche altro venditore di pentole, più o meno foruncoloso, da gettare in pasto al popolo bue.

martedì 25 marzo 2014

RENZINI E RENZINE

Da dove sbucano Renzi, i suoi renzini e le sue renzine? Possibile che il PD li abbia prodotti mediante selezione genetica, partendo da un materiale che si è chiaramente guastato mentre stava nel frigo? Forse Napolitano non è solo uno che ha trovato la pacchia della sua vita, fingendosi un campione della democrazia, ma è un cospiratore a lungo termine. Ha inventato un presidenzialismo senza rogne, e senza scadenze. Ma gli servono dei quaquaraquà che fungano da facciata e parafulmine. Monti, Letta e Renzi li ha inventati lui, ma il primo lo ha cooptato, il secondo lo ha riprogrammato, il terzo lo ha fabbricato. Non è chiaro da quali geni sia partito. Di sicuro non da un Nobel dell'economia. Il giovane Renzie confonde infatti deficit e debito pubblico. È altresì escluso che l'ormai ex sindaco sia stato clonato da un costituzionalista. Non capisce ad esempio che il Senato non si può azzerare dopo averne parlato con un pregiudicato per frode fiscale. Non è quello l'iter previsto dalla Costituzione. Lo hanno mandato a scuola e poi all'Università, ma il giovane Renzie badava più che altro alle biondine che frequentavano ancora alle medie. Il Napolitano è una presenza oscura che attraversa ben più del settennato rituale, ormai trasformato in cambiale in bianco. Questo è notoriamente un popolo di fessi, che ciclicamente si tuffa nella dittatura. Un popolo che ignorando la sua stessa storia non impara dall'esperienza. Le renzine ministrine ci dilettano quasi tutti i giorni con le loro trovate. Quella della pubblica amministrazione vuole prepensionare e contemporaneamente assumere. Con quali euri, vorremmo sapere. Parlarne con i sindacati non va più di moda nell'era Renzi, afferma il ministro del lavoro. "Era Renzi"? Che roba sarebbe? Si è appena affacciato in Europa, ed ha già unito Van Rompuy e Barroso in una discreta risatina, che ne ricorda altre del passato. Berlusconi e Berluschino. Poletti, anzianotto tra i giovani renzini, ha parlato di "Era Renzi". Ma ci faccia il piacere! Ieri il governo è andato sotto due volte in commissione, ed il M5S li ha quasi affondati con un emendamento (4 voti di differenza). La Mogherini riesce a farci rimpiangere la Bonino. Di certo la rimpiangono i due marò, che rimangono in India, in attesa di finire in galera o sul patibolo. Lei, la biondina, si è sciupata a parlottare con l'omologo indiano, ma non è andata in India. Lei, la ministrina, ha stabilito che la giurisdizione sul caso dei marò è italiana. Lui, il ministro indiano, sta ancora ridendo. Ultima ma non ultima c'è la ministrina per i rapporti con il parlamento. Non sopporta la satira, come tutti i post comunisti, convinti di avere instaurato un regime che durerà almeno un ventennio. Non fabbrichiamo più auto, ma solo ducetti. Il giovane Renzie cerca di mettere Landini contro la Camusso. Tempo sprecato: sono già l'uno contro l'altra, ma la Susanna ha più seguito tra i pensionati. Renzie dice che Landini pubblica il bilancio della FIOM. Camusso gli ricorda che la CGIL lo fa dal 1976, quando lui se la faceva ancora nel pannolino. L'ultimo (speriamo) emissario del vetusto re Giorgio ci rende simpatica finanche la Camusso. Il massimo!

lunedì 17 marzo 2014

UNA REPUBBLICA NAPULITANA

Una cosa del genere poteva capitare solo ad una nazione clerico-bizantina come l'Italia: diventare una repubblica presidenziale, con un presidente della repubblica eletto dai partiti otto anni fa. Se Napolitano fosse un presidente tipo USA, ormai sarebbe alla fine del secondo mandato, e dovrebbe levarsi dignitosamente dalle palle. Invece no. I partiti gli hanno chiesto di rimanere a vita, anche se questo significa nominare un premiericchio ogni dieci mesi. Uno che conta poco, ed è destinato a bruciarsi ed a cadere nel limbo: Monti, Letta e Renzi. Napolitano comanda come un re; di quelli che non cercano rogne, ma puntano il vecchio indice su tutto e tutti, come se lui fosse appena sceso da un'astronave, e fosse autorizzato dal Padre Eterno ad avviare o ritardare il prossimo diluvio universale. Letta non gli piaceva più, perché quel democristiano era troppo zen pure per gli standard del vecchio re Giorgio. Siamo in Italia: che ci frega dello zen? Monti si era allargato troppo, e voleva soffiare il posto al re. Adesso Monti si accontenta di ammucchiare cariche e milioni, offerti dal popolo italiano. Uno tra i popoli più bovini del Mediterraneo (e pure oltre). Napolitano adoperò Monti per fare le scarpe a Berlusconi, Letta per fare le scarpe a Monti, Renzi per fare le scarpe a Letta. Più che un presidente, un calzolaio! Renzi può promettere ciò che vuole, tanto Napolitano lo tiene per le palle. Il baraccone denominato Senato della repubblica non è più baraccone della Camera e del Quirinale. Tra tutti e tre costeranno come minimo una bella miliardata l'anno ai polli tricolori. Il Quirinale è la reggia di re Giorgio, che quando fingeva di essere un comunista mai avrebbe immaginato di diventare un monarca poco costituzionale. 2200 dipendenti strapagati dai soliti noti: noi. Questo è l'ambaradan personale del presidente. Più del doppio dell'ambaradan dell'imperatore del Giappone. E lui è un monarca vero, figlio di monarchi veri, discendente dal Cielo, con la "c" maiuscola. Una regina con i controcazzi come Elisabetta riesce a regnare con solo 300 nani e ballerine al suo seguito. Come farà la simpatica babbiona? Se Berlusconi non avesse i suoi guai (e non parlo del Milan) convincerebbe il suo suddito Berluschino a puntare sulla repubblica presidenziale, che è poi la forma di governo più diffusa in ambito democratico. Un tizio eletto dal popolo, che rimanga in sella per quattro o cinque anni, rinnovabili. Un presidente, come quello USA, che si porti dietro una decina di ministri, oltre a tutta l'amministrazione correlata; perché dei dirigenti e dei funzionari degli altri è meglio non fidarsi. In un colpo solo otterremmo una stabilità mai vista prima, e faremmo fuori centinaia se non migliaia di strapagati Mastrapasqua. Immagino gli italiani, che non hanno idea di cosa sia il codice penale, che eleggono Berlusconi presidente della repubblica, nonché premier. Due al prezzo di uno. Ma prima l'ex simpatico Napolitano se ne deve andare in ritiro, come Ratzinger. Otto anni te li sei fatti, quindi vai in giro per il mondo! Gli americani USA votano ogni due anni, di fisso, un po' come noi. Solo che loro lo fanno per legge, noi per scazzo. Eleggono metà dei deputati, un terzo dei senatori e prendono la pressione al presidente, per capire se reggerà allo stress. Poi di solito gli affidano un altro mandato, così scoppia del tutto. Obama, per fare un esempio, è chiaramente già scoppiato. Infatti minaccia di fare guerre commerciali alla Russia. Che non si possa fare una guerra vera contro la Russia lo ha capito da solo. Sarà anche scoppiato, ma non può farsi dei numeri come le nostre ministrine degli esteri e della difesa. Stagiste erano e stagiste rimangono.

lunedì 17 febbraio 2014

QUANTO PUÒ ESSERE STUPIDO UN POPOLO?

Questa è la domanda che noi italiani dobbiamo porci tutte le mattine, mentre la tv ci riporta i fatti ed i misfatti della politica. Quei soggetti chiacchieroni ed inconcludenti li abbiamo eletti noi, quindi è colpa nostra se ci mandano a picco. Eppure nella nostra incomparabile ignoranza nazional-popolare preferiamo il rassicurante al competente. Amiamo sentirci promettere mari e monti, come se avessimo quattro anni ed i nostri genitori ci raccontassero di Babbo Natale. Un presidente della repubblica post-comunista che gioca a fare l'amicone, ma asseconda un sindaco post-democristiano, che sostiene di essere in possesso di tutte le ricette, per risolvere i mali del mondo. Un traditore peggio di Giuda, che accoltella alle spalle una figura istituzionale che conta come il due di coppe. Un tizio troppo zen per fare il presidente del consiglio in Italia; provi in Giappone. Nessun passaggio alla Camera ed al Senato, perché chi se ne frega se il premier viene individuato da una faida tra briganti? Ministri competenti non confermati e ministri inutili, come la Bonino, che cavalcano misteriosi poteri forti. Aumenti della produttività nazionale dello 0,1%, che fanno ridere anche i polli. Ex comunisti che credono ancora all'uomo forte, ed eleggono un Renzi qualsiasi, che neppure è mai stato in Parlamento. Una FIAT, che dopo avere distrutto Alfa Romeo, Lancia, Autobianchi e l'indotto industriale di una nazione, taglia la corda, cambiando nome come un profugo, un terrorista, un evasore o un fallito. Come mai, nonostante tutto, i tedeschi ed i giapponesi non vengono in Italia a costruire automobili? Chi si oppone? L'Italia è una barca dove tutti remano autonomamente e fuori sincrono. Siamo dei cattolici per finta, abituati a pensare di poter prendere in giro anche Dio, pentendoci solo a parole, dopo averne fatte di cotte e di crude. Di conseguenza, il nostro amato volgo non ha idea di cosa sia il codice penale, né quale sia la sua vera applicazione. Burocrazie che si auto-perpetuano, grazie a ministri ottusi come capre. Passacarte che rinviano, ritardano, dilazionano, attendono chiarimenti che non arriveranno mai. Però in fondo siamo convinti di essere i più furbi e belli del mondo, e pure di disporre delle migliori ugole. Ecco perché Sanremo è sempre Sanremo, e regaliamo centinaia di migliaia di euro a due comunistelli, fasulli e rassicuranti, perché presentino l'eterna menata della canzone italiana. Non andremo a votare prima del 2018? Siamo in dittatura? Il presidente Napolitano si ricorda i bei tempi in cui il PCI ci teneva all'oscuro delle foibe, e quando sostenne il diritto dell'Unione Sovietica a bastonare i suoi sudditi ungheresi e cecoslovacchi? Ai parlamentari va benissimo che non si vada più alle urne; così continueranno a rubare stipendi da dirigente che lavora, pur continuando a fare poco o niente. Nessun taglio alla Camera, né al Senato. Nessun taglio agli stipendi dei parlamentari e neppure a quelli dei loro barbieri, baristi, stenografe, portaborse ed altri parassiti pagati dai fessi, che siamo noi. I Cinque Stelle promettono che prima o poi impareranno a fare i deputati ed i senatori. Forse poi. I leghisti garantiscono che ci faranno uscire dall'euro. De Mistura garantisce che i marò torneranno in Italia, sicuramente vivi. La Bonino salva il culo a Luxuria, sebbene in quel culo ci sia poco da salvare. Qualche medaglia alle olimpiadi invernali, grazie ad atleti con nomi teutonici. Brontoliamo contro tutti, ma non vorremmo rinunciare ad alcun privilegio. Sono tutti disonesti, ma noi pretendiamo di non fare le code e essere serviti meglio degli altri. Paghiamo ancora il commissario nominato dopo il terremoto del Belice. Decreti omnibus con carattere d'urgenza, che salvano capre e cavoli. Bilanci romani sfondati, come le loro strade. Sindaci romani tutti ugualmente in ostaggio dei difensori sindacali dei nullafacenti. Risse nei congressi della CGIL, tra quelli in giacca e cravatta e quelli vestiti da operai. I servizi peggiori in Italia sono erogati da Roma, Napoli e Palermo. Perché dovremmo stupirci? Manca Reggio Calabria e poi ci sono tutte le città più mafiose di questa bella penisola abitata da furbi con le pezze al culo.

venerdì 24 gennaio 2014

DISFUNZIONARI

Quando rileviamo che la pubblica amministrazione non funziona, cioè quasi sempre, puntiamo il dito contro i dirigenti, ma in fondo sfondiamo una porta aperta. Chi assumerebbe un dirigente pubblico? Risulta a qualcuno che ci sia mai stata una fuga di cervelli di laureati in giurisprudenza? In America assumono biologici ed ingegneri italiani, non azzeccagarbugli falliti. Tornando alla cronica inefficienza della pubblica amministrazione, proviamo a scavare meglio e troveremo una massa impressionante di quelli che nel settore privato chiamano quadri. Da noi si chiamano funzionari, ed è una strana denominazione giacché sono proprio loro ad inceppare i meccanismi più semplici. Complicatori degli affari semplici di professione. Si creano orticelli con nomi altisonanti, per fare tanto fumo e poco arrosto. Nel privato sarebbero stati tutti già licenziati da anni. Nel pubblico invece ottengono le posizioni organizzative. Nulla ferma questi costosi autoreferenziali, eccetto la pensione; ma capita anche di doverli scacciare col forcone. Si vede che a casa non hanno una vita; nessun hobby, neppure un cane da portare a spasso tre volte al giorno. Sopravvivono all'elettronica ed alla telematica, continuando ad archiviando i fogli oltre ai files, e mantenendo in vita improbabili postini aziendali. Macchine multifunzione diventano nelle loro mani semplici fotocopiatrici. Software gestionali fanno perdere più tempo di quando si usavano penna e calamaio. I più inefficienti tra i funzionari inefficienti sono gli ex sindacalisti, o i sindacalisti double face, che fingono di lavorare per noi, mentre si fanno esclusivamente gli affarazzi loro. Non hanno mai lavorato e non hanno certo voglia di iniziare adesso che rubano anche la PO. Iscritti ne hanno, ma solo perché la madre dei cretini è sempre incinta. Una tra le più macroscopiche dimostrazioni di incompetenza della pubblica amministrazione ce la stanno dando in questi giorni i Comuni, con la mini IMU. Code interminabili agli sportelli, conteggi elaborati, moduli progettati da malati di mente. Tutto questo fumo passacartistico per incassare cifre quantificabili intorno al 12-15% della rendita catastale. Bastava mandare un sms o una mail a tutti i contribuenti, abilitando il pagamento con carta di credito. Il Comune di Torino ha decine di migliaia di dipendenti; che li paghiamo a fare se non servono neppure ad incassare l'IMU?

lunedì 20 gennaio 2014

DISPENSATORI DI CHIACCHIERE

Su dice che la parola sia ciò che ci distingue dagli animali. Io penso che anche la capacità di fare degenerare le ostilità in una serie praticamente interminabile di guerre sia una nostra caratteristica distintiva, che nessun animale ci invidia. Tornando alla parola, siamo sicuri che si tratti di una comunicazione efficace? Lo scritto è molto più selettivo, mentre di parlarsi addosso sono capaci quasi tutti. La chiacchiera smodata spiega il successo della quasi totalità dei sindacalisti, che sovente emettono una sequenza random di parole e frasi ad effetto, senza dire alcunché di sostanzioso. Lo scritto rappresenta la prova del nove: "verba volant, scripta manent", dicevano i romani. Tutti sono capaci di promettere; pochi tra loro hanno la capacità e la decenza di rispettare gli impegni. I politici seri preferiscono parlare poco, ma agire molto. I politicanti italiani, viceversa prediligono il parlare da soli davanti ad un pubblico amico; così hanno sempre ragione. In Italia, i politicanti di tutte le tinte fanno il possibile per dimostrare di essere tutti uguali, cioè dei buffoni. Faremo questo, costruiremo quello, aggireremo gli ostacoli, rinnoveremo la pubblica amministrazione, riformeremo il codice penale, ridurremo i costi della politica, ecc.. Queste e tante altre promesse le sentiamo sbandierare dai palchi dei convegni di partito, movimento, corrente, fondazione e pianerottolo, che si tengono nel week end. Chi paga il conto degli alberghi dove hanno luogo dette esibizioni sovente insensate? Noi cittadini contribuenti. Chi altri? Tutti i vari pagliacci della politica italiana sembra non abbiano altro da fare che parlare e parlare, anche di sabato e domenica. Ci chiediamo se non abbiano una moglie, dei figli, una casa, un cane da portare a fare i suoi bisogni. Probabilmente le loro moglie ed i loro figli meno hanno a che fare con quei mariti e quei padri meglio è. Potrebbero ripiegare sul cane, portarlo ai giardinetti, e parlare con lui. I cani sopportano di tutto dai loro padroni. Sono mesi, se non addirittura anni, che si parla della legge elettorale. Il proporzionale sarebbe giusto per definizione, garantendo un minimo a chi abbia superato la soglia utile ad ottenere un posto in parlamento. Dovremmo prima diminuire dette poltrone, considerando che ne abbiamo più del doppio rispetto agli Stati Uniti, che sono multipli rispetto all'Italia in molti e svariati modi. Cento parlamentari avrebbero più senso dei quasi mille attuali. Se non si riesce a costituire una salda maggioranza, non importa. Ormai siamo abituati ai governi tecnici. Per sbaglio potrebbe capitarci un ministro che ci azzecchi con il suo ministero. Potrebbe essere individuato un ministro degli esteri migliore della Bonino, che essendo radicale e pacifista se ne fotte abbastanza dei due marò detenuti in India. Se fossero britannici, statunitensi o francesi, gli indiani confusionari non si permetterebbero di minacciarli di fucilazione. Li avrebbero liberati con le buone, o sarebbero stati costretti a farlo con le cattive. La confusione della nostra politica chiacchierata si riverbera sulle relazioni internazionali. Nessuno in America capisce come mai la Cancellieri sia ancora al suo posto. Negli USA, Berlusconi avrebbe fatto la fine di Al Capone, mentre da noi decide con un altro extraparlamentare le riforme istituzionali e costituzionali! Eleggiamo dei cretini, per il gusto di stupirci della loro cretinaggine; ma la domanda che dobbiamo porci è: come definire un elettore che manda in parlamento un cretino ed un ladro? Da noi adoriamo i furbi, non gli intelligenti, e la parola onestà ci fa sorridere.