lunedì 26 gennaio 2009

Lettera all’Assessore Artesio, sulle PO alle Molinette

La presente per segnalarle alcuni discutibili comportamenti dei Direttori Galanzino, Giunta e Davini. Riteniamo che nella trattativa sulle posizioni organizzative abbiano dimostrato poco rispetto per il ruolo delle organizzazioni sindacali, giacché prima ci hanno invitato a formulare una proposta unitaria, poi, il giorno dopo, hanno deciso in proprio. Questo non sarebbe stato possibile se da noi esistesse una RSU. Accade viceversa che, una volta ogni tre anni, tutti i sindacati si mettano in caccia di voti, per eleggere un organismo che poi non decolla. Evidentemente chi detiene la maggioranza delle preferenze non vuole confrontarsi con i delegati eletti dai lavoratori. L’amministrazione ci aveva convocati a dicembre, per aumentare il finanziamento delle posizioni organizzative. Dato che sono soldi sottratti agli incentivi di tutti i dipendenti, il contratto collettivo del 1999 prevedeva e prevede ancora che siano oggetto di concertazione. I vostri direttori Galanzino, Giunta e Davini invece non volevano concertare altro che un incremento numerico e quantitativo delle posizioni organizzative. Non potevano però garantire gli incentivi a tutti gli altri, e non si è firmato alcun accordo. Loro hanno allora agito d’imperio, travalicando il loro ruolo istituzionale, senza parlare della correttezza, che è mancata completamente. Alle Molinette ci è peraltro sempre stata negata la verifica sulle posizioni organizzative assegnate unilateralmente dalla direzione generale. Invocano l’aziendalismo, ma evidentemente non sanno cosa sia. Nel settore privato, esaltato sovente a sproposito, i soldi erogati devono comunque corrispondere ad un effettivo raggiungimento dei risultati. Se il contratto collettivo lo prevede, perché Galanzino, Giunta e Davini devono dire di no? Entrando nel merito, scopriamo l’individuazione di ben sette posizioni organizzative al SITRA, che dovrebbe essere un ufficio di staff, e lo avete scritto voi. All’OSRU di posizioni organizzative ce ne sono nove! Si direbbe che alle Molinette si faccia solo formazione. Peccato che quasi tutti i corsi ECM siano promossi e gestiti dai sindacati. L’ultima formazione obbligatoria è consistita in un supplizio durato otto ore, durante le quali i dipendenti sono stati costretti a sentire quanto saranno meravigliosi i dipartimenti. Tipo le mega-riunioni aziendali di Fantozzi. Non è plausibile potenziare contemporaneamente il centro (il SITRA) e la periferia (i responsabili delle risorse umane dipartimentali). Abbiamo altresì scoperto che la direzione generale ha inventato una nuova tipologia di posizione organizzativa, non prevista dal contratto aziendale: la cosiddetta “C piccola”. Significa che dovremo attenderci anche la “A piccola” e la “B piccola”? E gli incentivi? Li azzeriamo del tutto? Invitiamo la S.V. a porre un freno a questa esagerata creatività manifestata dai direttori Galanzino, Giunta e Davini. Abbiamo il sospetto che non produca apprezzabili risultati aziendali, e neppure un clima collaborativo con la controparte sindacale.

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