domenica 31 maggio 2009

A lavorare! Con la zappa nei campi.

Ad una settimana dalle elezioni, siamo ovviamente bersagliati da promesse mirabolanti, destinate a rivelarsi dei pacchi clamorosi. Rivediamo con orrore le facce invecchiate di personaggi che pensavamo fossero ancora in galera, ma forse non li hanno ancora presi. Si sa che la magistratura ha i suoi tempi: tempi biblici. Gente che non ha mai veramente lavorato per cinque minuti in tutta la vita. Marmaglia che continua a saltare da un partito all'altro, riciclando quel niente che hanno da dire, e che sanno fare. Il dubbio che dovrebbe assalirci è se la democrazia non implichi appunto la giustificazione in vita di quei parassiti. Noi li eleggiamo, e loro prosperano, rossi o neri che siano, con ingaggi decisamente superiori ai nostri salari. Forse la soluzione starebbe nel mezzo tra la democrazia più pacchiana (la nostra) e la dittatura (quella dell'uomo che pensa a tutto). Dovremmo innanzitutto chiudere le circoscrizioni: che ci stanno a fare, se neppure riescono a fare riparare le strade? Province, regioni e comuni si accavallano, in modo tale che paghiamo un sacco di pagliacci, e non si sa bene a chi competa fare questo o quello. Poi, come se non bastasse, questi politicanti producono altri danni, come quando designano i direttori generali delle cosiddette "aziende" pubbliche. Quelle che infestano la sanità. Grandi manager, ma solo sulla carta, promossi esclusivamente per graduatoria di partito. Invece di inventare le aree metropolitane, suggerisco di azzerare comuni e regioni, dando tutto il potere ed i soldi alle province, secondo lo scema prefettizio, che si rifà alla partizione territoriale dell'antica Roma. Le contee sono qualcosa di simile. Deve esistere un solo livello di potere locale, non tre o quattro: questo è il punto. Costringendo la classe politica ad una selezione interna, forse emergerebbero i migliori (forse). Poi ci sono gli euro-parlamentari. Finora i nostri sono andati a Bruxelles a scaldare le sedie, o forse solo ad incassare i gettoni di presenza. L'Europa ci ha bidonato in molti modi, ad esempio le quote latte. Poi Prodi ed i suoi hanno voluto aprire le porte all'est: bella idiozia. Così non possiamo neppure più chiamarli banditi e stupratori extracomunitari, ma solo banditi e stupratori. Cerchiamo di eleggere gente che difenda i settori produttivi, non cretini che la menano con i buoni sentimenti. I buoni sentimenti, assieme alle buone intenzioni, lastricano le strade che conducono all'inferno. 

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