lunedì 6 aprile 2009

Il padiglione verde ed i suoi consulenti

Per quanto tempo abbiamo sentito parlare (spesso a sproposito) di Molinette 2? Sembrava indispensabile abbattere la struttura ospedaliera ultra settantennale, per paura che, da un momento all'altro, crollasse addosso ad ammalati ed operatori. Avvisaglie di crolli ne avevamo avute, ma tutte ascrivibili a scavi selvaggi realizzati nelle immediate vicinanze degli edifici. La palazzina Gemeaz ed il parcheggio multipiano hanno fatto la loro parte, nel minare la stabilità di Odonto, Genetica, e non solo. Prima ancora, il COES è nato male: settanta centimetri sotto il piano stradale (e nessuno che se ne sia accorto durante i lavori), ma a risentirne sono stati i corridoi. Bisogna frenare fino a metà percorso, per poi ripartire in salita: un vero spasso per le articolazioni dei colleghi addetti al trasposto dei degenti! Controsoffittature sono precipitate anche senza provocazione, mancando clamorosamente l'umanità sottostante. Poi abbiamo letto sui giornali di Molinette 3: demolire uno o due padiglioni alla volta, per ricostruirli completamente. Ora pare che l'approccio sia cambiato: opere di messa a norma nel padiglione verde Abegg Medicina, per un ammontare di 7,7 milioni di euro. Direttore lavori il consulente Ing.Dotti, per soli 148mila euro. Pare ci siano anche due direttori lavori interni; il che induce a chiedersi se non fosse il caso di fare a meno del consulente esterno. Collaudo tecnico amministrativo affidato ad un altro consulente: l'Ing.Castellano (circa 33mila euro). Il preventivo dei lavori è passato da 5,8 a 6,7 milioni in sei anni. Altri lavoretti analoghi: 1,4 milioni per la ristrutturazione della Maxillo Facciale, 1,3 milioni per il padiglione Dermatologico, 630 mila per il padiglione pensionanti, circa 440 mila per Toraco Polmonare e Patologia Chirurgica. Direttori dei lavori, rispettivamente: Arch.Tardanico, studio Foti/Viola (circa 47mila euro), studio Patta/Rachetta (circa 77mila euro), Arch.Farago (circa 18mila euro). Ci scusiamo per le eventuali imprecisioni, ma non crediamo di aver letto male le determinazioni della SC Tecnico. La riflessione sindacale è che non si nota alcuna discontinuità tra le amministrazioni precedenti e quella attuale: ci sono lavori iniziati molti anni or sono, che proseguono di vita propria. Rileviamo come i sub appalti prosperino, anche ove non ci si riferisca a ”notevole contenuto tecnologico e rilevante complessità tecnica”, per citare la legge vigente. Forse sarebbe il caso che la legge vigente non prevedesse i sub appalti. Di ospedali nuovi in Piemonte finora ne abbiamo visto uno, a Mondovì, ma abbiamo salvato a fatica l'Oftalmico.

Nessun commento: