martedì 7 aprile 2009

Contribuzione fiscale o brigantaggio istituzionalizzato?

Arriva la primavera e con essa i modelli 730. I contribuenti sono invitati a chiedere detrazioni o deduzioni dal reddito imponibile. In questo modo recupereremo una parte di tassazione che evidentemente non era dovuta. Ma se non era dovuta per quale motivo ci hanno costretti a versare l'obolo? Compilando il 730 sarà possibile recuperare il 19% sulle spese sanitarie, eccetto una cifra corrispondente alle vecchie 250mila lire. Vorremmo sapere il perché di questa cosiddetta franchigia. Facciamo notare che sarebbe stato meglio non tassare del tutto le spese sanitarie, perché non costituiscono un valore aggiunto per l'utente. Tassino il medico, per il quale invece lo sono. Se potessimo non pagare imposte sulle spese sanitarie, il dentista dovrebbe rilasciarci uno scontrino come al supermercato, con la cifra esatta. Come considerare giusto che uno debba pagare la mazzetta allo Stato perché è malato? A proposito dei mutui, si può ottenere un rimborso del 19% sugli interessi. Perché non scalarli in partenza? I cittadini contribuenti sarebbero felici di risparmiare qualcosa sulle rate, visto che dovranno restituire almeno il 150% della cifra anticipata dalla banca. Questo chiedere il pedaggio ai bisognosi ricorda vagamente un'opera di brigantaggio, più che un sistema fiscale equo. Con questo fisco, i lavoratori autonomi fanno pagare le tasse ai lavoratori dipendenti: bella fregatura. Non sarebbe difficile tassare i cittadini sulla base delle proprietà e dei conti bancari, ma in Italia non si fa, perché la pubblica amministrazione ci tratta come sudditi cretini. I datori di lavoro rilasciano i CUD ai dipendenti. Si direbbe che non ce la facciano, nonostante i computer e l'anno 2009, ad integrare i dati in loro possesso con le cifre relative ai mutui, alle spese sanitarie, alle assicurazioni, alle ristrutturazioni e qualche altra voce. Dato che i datori di lavoro sono pigri, e la legge non li costringe a completare le dichiarazioni dei redditi dei loro dipendenti, spuntano come funghi innumerevoli centri di assistenza fiscale. Se i 730 venissero elaborati in azienda (come doveva essere nell'approccio iniziale), sarebbe più facile correggere gli errori. I caf non compilano gratis i 730, ma li paga lo Stato, quindi noi. Il cerchio si chiude: complicazione degli affari semplici, pagando più del dovuto. Come dire che il mondo è dei furbi, e quelli che non lo sono si dimenticano di chiedere le detrazioni e le deduzioni dovute. 

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