venerdì 24 aprile 2009

Verheugen e la teutonica Opel

Verheugen, commissario europeo all'industria, si è chiesto dove diavolo troverebbe i soldi la Fiat per rilevare la Opel. Verheugen, di cui pochi finora avevano sentito parlare, si è posto il quesito suddetto ad alta voce. Di conseguenza, Frattini e Scajola sono insorti in difesa dell'industria automobilistica nazionale. Marchionne si è chiesto, a sua volta, se il ruolo del commissario europeo all'industria non richieda magari un atteggiamento super partes. Probabilmente a Verheugen non va bene che la teutonica Opel finisca nell'orbita dell'italica Fiat. C'è da dire che la Opel anche ora è tedesca per modo di dire, dato che fa parte della General Motors. Quindi il tedesco voleva dire che: passino gli americani, ma farsi comprare dagli italiani... Probabilmente la domanda di Verheugen ha una risposta molto semplice: la Fiat non ha i soldi per comprare la Opel, e neppure quelli per comprare la Chrysler. La Fiat ha dei debiti, come tutte le case produttrici di auto, ma sta meno peggio di molte concorrenti. Non ci sarebbe da stupirsi se Marchionne riuscisse ad acquisire il controllo di Chrysler e di Opel senza cacciare un euro. Rispetterebbe la tradizione Fiat, che a suo tempo non sborsò una lira per l'acquisto di Alfa Romeo e Lancia. Se Obama dice che la Fiat può rilanciare la Chrysler, le banche Usa dovranno produrre le fidejussioni necessarie. Del resto le banche Usa sono state tirate su per i capelli dal loro governo, quando erano più di là che di qua. La piantino di fare ostruzionismo, gufando contro la Chrysler, e si mettano in riga. Quei maledetti banditi distruggerebbero la terza industria automobilistica del paese, per lucrare; ma Obama non permetterà che quei parassiti si spartiscano le spoglie di una Chrysler fallita. Che c'entra Opel? Si vede che il buon Obama ha una tale fiducia nella Fiat, che le affiderebbe anche un pezzo di General Motors (la Opel appunto). Nascerebbe un gruppo industriale veramente multinazionale, in grado di fare macchine piccole, grosse e medie, ma specialmente di cambiare rotta rispetto a quei mastodonti su ruote che fanno tre chilometri con un litro. Il mercato dell'auto ricorda il film "Highlander", dove gli immortali si massacravano a spadate. Forse non ne rimarrà solo uno, come nel film, ma di certo i produttori attuali sono troppi, e per sopravvivere bisogna diventare ancora più grandi e ramificati. Plauso dalla Cisl alla missione di Marchionne. Speriamo che la nuova Fiat-Chrysler-Opel non decida di fare a meno di troppi lavoratori, e non razionalizzi chiudendo stabilimenti in Italia.

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