domenica 23 ottobre 2011

PARTITI TRIBALI

In Italia ci sono partiti e partitini. Il maggioritario doveva ridurre la frammentazione, ma non ha funzionato, anche perché, una volta arrivati in parlamento, gli eletti fanno quel che vogliono. Pannella nomina segretari fittizi, ma è lui il capo dei radicali, ed il padrone indiscusso della baracca. Berlusconi ha convertito la sua ditta di venditori di pentole in un partito, con i risultati che vediamo. Se gli fanno girare le palle, lui li licenzia. Bossi è ancora il capo della Lega, sebbene Maroni sia abbastanza agitato. Bossi è talmente sicuro di essere il padrone del partito, che si porta dietro il bambinetto. Da perito industriale per corrispondenza a leader politico, grazie ad un elettorato molto poco critico! Di Pietro è uscito dalla magistratura quando disponeva della propulsione giusta per creare lui stesso un partito personale. Fini, Casini, Rutelli e Lombardo sono tutti e quattro padri padroni di altrettanti partiti o partitini, che costituiscono il Terzo Polo, quando non si muovono da soli. Vendola è un altro che piazza il suo nome nel simbolo del partito, per fare capire chi comanda. Storace ha occupato un posto lasciato libero a destra; il suo partitino è il suo, perché in Italia è più facile buttarsi in politica che aprire un'attività produttiva. Ultimo, di una lista che tende ad essere incompleta, c'è Scilipoti, che qualcuno ha fornito dei soldi necessari ad inventare l'ennesimo partitino. Con questo, sono undici i partiti italiani personalizzati! Temo di averne dimenticato qualcuno, ma il concetto è chiaro: occorrono tantissimi soldi per aprire sedi, fare convegni, pagare spazi mediatici. Secondo me, in qualche modo, li paghiamo noi. Del resto, finanziamo senza poterlo evitare, anche numerosi giornali fasulli, di questo o quel partitucolo. Impariamo dagli arabi, che hanno fatto fuori i loro dittatori, e si apprestano a votare in maniera convinta. Loro sono il nuovo che avanza, noi siamo roba vecchia. Bersani non è il padrone del PD, ed ha la faccia di uno che sia capitato lì per caso. Nel PD però ci sono talmente tante correnti, che c'è da beccarsi la polmonite. I "giovani", che nel PD devono avere almeno quaranta anni, fanno incazzare la Bindi, quando dicono di volere limitare le legislature a tre! Povera donna! Dovrebbe già essere rottamata da anni!

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