giovedì 6 ottobre 2011

FIAT DIPENDENTI

Marchionne ha dichiarato che la FIAT uscirà da Confindustria. Marcegaglia, che di Confindustria è il presidente, ha affermato che i motivi addotti da Marchionne non la convincono, ma del resto Confindustria è una libera associazione. Il danno d'immagine è però notevole, giacché la FIAT non è una tra le tante aziende, bensì quella che determina il bello ed il cattivo tempo in Italia. La FIAT ha trainato il boom economico degli anni sessanta, o giù di lì. Dopo la morte degli Agnelli, però la famiglia ha dimostrato più volte di non essere innamorata dell'auto, ma solo dei miliardi che sono stati ormai incamerati nelle banche di tutto il mondo. La famiglia Agnelli, annessi e connessi, vuole chiudere la baracca. Se questa non è la sua volontà, ci sta riuscendo benissimo lo stesso. Marchionne è riuscito a fare litigare i sindacati tra loro, e ad imporre svantaggiose condizioni di lavoro per gli operai. Come dire: "se non vi piace, quella è la porta". Data la fame di lavoro, la maggior parte degli addetti ha inghiottito il rospo. Marchionne rilancia, non soddisfatto che la legge adesso consenta di licenziare chiunque, cavandosela con un indennizzo da contrattare con i sindacati più venduti. La FIAT registra cali di vendite finanche in Brasile, dove aveva investito sul serio; non per finta come in Italia. Gli operai sono in agitazione, dato che tra breve chiuderanno alcuni grossi stabilimenti FIAT, ed altri continueranno a far finta di assemblare modelli di auto che quasi nessuno compra. Se il ministero dello sviluppo economico non fosse un'altra delle cortine di fumo berlusconiane, potrebbe recuperare i cassintegrati, FIAT e non solo, per produrre auto elettriche. Dal 2012, la Renault, per fare un esempio, lancerà sul mercato non meno di quattro modelli di auto elettrica. I prezzi saranno estremamente interessanti. Molto inferiori di quelli di utilitarie elettriche nostrane, acquistate solo dagli enti pubblici. Tanto paga Pantalone. La FIOM, con tutti quei bei soldini delle tessere sindacali, che tutti i mesi le arrivano in cassa, come mai non finanzia una cooperativa di operai dismessi? La FIOM ha bisogno che qualche miliardario Agnellino le regga il moccolo? La dipendenza psicologica dell'Italia dalla FIAT denota quanto sia complessivamente stupido questo popolo. Unici al mondo hanno il monopolio in patria, e, non soddisfatti, vogliono finire di distruggere la nostra economia. Se i metalmeccanici non concepiscono che un'auto possa montare un motore elettrico, per prima cosa inizino a smontare quello a combustione da un qualsiasi modello esistente. A questo punto basta collegare le ruote al nuovo propulsore. Troppo difficile?

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