giovedì 9 luglio 2009

SPARLARSI ADDOSSO

Forse nessuno come gli italiani è bravo a parlarsi e sparlarsi addosso. Il parlarsi addosso consiste nel voler discutere di tutto, adducendo il sentito dire. Consiste altresì nel dire sostanzialmente nulla, pur emettendo anidride carbonica e suoni apparentemente dotati di coerenza linguistica. Visto che si parla dell'effetto serra, che agisce sulle stagioni e scioglie i ghiacci, quelli che si parlano addosso dovrebbero contenersi se non altro per amore degli orsi polari. Sparlarsi addosso significa principalmente dire che tutto va male: dal governo in giù. Anche quando gli altri ci fanno degli elogi, come nazione italiana e non come destra o sinistra, qualcuno trova il modo di farci fare quelle figure che Giovanni Agnelli definiva "da cioccolatai". Come mai Agnelli dicesse "cioccolatai" e non ad esempio "pescivendoli" sfugge alla comprensione della massa. In occasione del G8, Berlusconi ha invitato i leader delle potenze economiche a L'Aquila, ed ha ottenuto impegni per la ricostruzione: i tedeschi ricostruiranno un'intera cittadina, a titolo di indennizzo per quello che i nazisti combinarono in loco nella seconda guerra mondiale. Berlusconi non pare abbia inscenato show nazional-popolari, e sembra che nessuno gli abbia chiesto di Noemi. Scendendo nel piccolo, alle Molinette di Torino, qualcuno sparla della mensa interna. Sostenendo che la ditta che gestisce l'impianto propini alle proprie vittime scarafaggi, vermi, denti e chissà cos'altro. Sono passati i NAS, ma pare sia tutto in regola. Peggio ancora: quelli che denigrano la ristorazione appaltata sono gli stessi che la favorirono, ai tempi del direttore generale Odasso. Loro stessi non credono agli scarafaggi di cui hanno denunciato la presenza; tant'è che continuano a mangiare in mensa. La banda degli amici del direttore amministrativo sembra decisa ad evidenziare alcuni aspetti della sua pluriennale gestione. Aspetti che non avevano mai notato prima. La Regione invia alle ASL revisori dei conti, che non possono sputare nel piatto dove mangiano. Questo per due motivi: 1-più di settantamila euro, da dividere in cinque, per un numero non esagerato di sedute annue, 2-consulenze che il capo dei revisori ottiene dall'azienda su cui dovrebbe vigilare. Sarebbe conflitto di interessi, ma solo se detto presidente dei revisori si chiamasse Berlusconi, o fosse suo amico o parente. Sul versante della magistratura, dobbiamo riconoscere che, in occasione del G8, ha fatto fronte comune con le altre istituzioni. Hanno arrestato un certo numero di teppisti di professione, che avevano già rotto le scatole a Torino, in occasione del G8 delle università. Si direbbe che il periodo in cui quelli dei centri sociali spadroneggiavano e bruciavano i cassonetti stia finendo. Sparlarsi addosso fa male all'immagine dell'Italia come nazione. Dobbiamo uscire dalla crisi economica, e meno male che Tremonti e gli altri ministri economici hanno concordato azioni e regole contro il ripetersi di quei fenomeni speculativi che alla crisi hanno dato origine. Il centro-destra attacca la libertà di mercato fine a se stessa. Perché il centro-sinistra ha perso l'occasione di farlo, quando era al governo oppure adesso, dai banchi dell'opposizione? Franceschini ha smesso di proferire le sue amenità giornaliere. Che lo stia facendo per l'immagine della nazione, o piuttosto perché è già occupato a schivare le coltellate dei suoi rivali alla corsa per la segreteria del PD?

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