mercoledì 17 giugno 2009

Gemeaz Molinette: quali novità?

Da mesi i sindacati alle Molinette cercano di portare sul tavolo della trattativa la questione Gemeaz, ma l'azienda non si è neppure degnata di calendarizzare un incontro. Ha addirittura avuto la sfacciataggine di rispondere al Difensore Civico che “le relazioni sindacali sono di esclusiva prerogativa delle parti, e che pertanto non sono oggetto di interferenze da parte di organismi terzi”. Secondo loro il Difensore Civico sarebbe un “organismo terzo”. Definizione alquanto stravagante, anche per i nostrani cultori del diritto. Si legge nel sito del Consiglio Regionale, che “l'ufficio del Difensore Civico, organismo tipico di uno stato moderno, si propone di evitare che si instauri il contenzioso tra cittadino e amministrazione pubblica; il suo compito, infatti, è quello di tutelare il cittadino in riferimento a carenze, disfunzioni, abusi o ritardi compiuti da servizi e uffici”. Ovviamente, per chi continua a credere che le Molinette sia una sorta di S.Marino della mutua, queste sono solo chiacchiere. Tanto più che l'istituto ha la sua origine nell'ordinamento scandinavo, dove assume il termine di Ombudsman. Chiaramente la mentalità dominante alle Molinette è tutt'altro che scandinava! Non facciamo neppure la raccolta differenziata. Grazie a Repubblica (giornale per nulla schierato politicamente) ora sappiamo che l'appalto ristorazione scadrà a marzo, e che la Gemeaz parteciperà alla nuova gara. Gemeaz dichiara che i termini dell'accordo sono mutati strada facendo. Di sicuro sono diminuiti i posti letto, ma questo è un vanto del piano sanitario regionale. Poi si lamentano se la sanità è in deficit. I sindacati dovrebbero essere informati dall'amministrazione, non da Repubblica, se la Dietetica rileva deficit nutrizionali. Dovremmo anche sapere, senza reticenze, quanto costi globalmente un pasto. Su una cosa ha ragione la CGIL: questa amministrazione decide sovente fregandosene degli accordi sindacali, ma è uno status mentale che risale come minimo alla gestione precedente. Quindi tutti quelli che c'erano prima di Galanzino coltivano ancora questo vezzo, grazie all'appoggio tacito della triplice. L'attuale DG si è presentato come “discontinuo”, ma era solo uno slogan. Dobbiamo dire che in mensa non si mangia male, ma ci andiamo in pochi. La mensa Gemeaz è più grossa della precedente, ma potevamo farne a meno. Odasso ha dismesso la ristorazione interna, che funzionava abbastanza bene da più di 60 anni, grazie alla benevolenza sindacale. E chi era più grosso è stato anche più benevolente. In generale, le esternalizzazioni funzionano quando si può sostituire il personale con altro meno pagato e più ricattabile. Fortuna che queste “aziende” sono ancora enti pubblici, ed i licenziamenti non assecondano la creatività dei DG.

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