lunedì 16 marzo 2009

RISPUNTA PRODI

Della serie "a volte ritornano", ecco riapparire Prodi, che si tuffa sul Partito Democratico, come se fosse terra di conquista, o come un avvoltoio su un cadavere. Prodi ha subito attaccato Veltroni, dandogli la colpa di tutto lo sfacelo dei catto comunisti, a partire dalle elezioni nazionali, proseguendo con tutte le altre. Veltroni non doveva spezzare il fronte anti-Berlusconi. Meno male che è tornato Prodi, perché noi non ci eravamo accorti della strategia autolesionista del centro sinistra. Prodi, un giovane della politica, intenderebbe rilanciare l'Ulivo! Alla sinistra mancava solo il revival del Ulivo, così potrà chiudere del tutto. Franceschini e Prodi si sentono frequentemente, e questo non depone a favore della sinistra. In Italia si vince solo per la debolezza dell'avversario, non per la propria forza. Mancano vere idee, per cui qualsiasi ideuzza si impone come fosse una trovata geniale. In Italia la regola del gioco è remare contro, come se pranzo e cena fossero comunque garantiti. Durante la crisi economica (e ci siamo) pranzo e cena non sono sicuri, e qualsiasi modifica allo status quo suscita la speranza di un popolo più catto che comunista. Cosa dovrebbero fare i post comunisti per uscire dalla depressione? Guardare, ad esempio, lo sceneggiato su Di Vittorio. Si evince che i comunisti sono nati come servi dei sovietici, e persino i socialisti erano più a sinistra di loro. I democristiani non si sono mai fidati dei comunisti, ed i comunisti non si sono mai fidati dei democristiani, ma tutti e due amavano le ideologie totalizzanti. I democristiani hanno sempre avuto la chiesa alle spalle. I comunisti, dopo essere rimasti orfani dell'Unione Sovietica, si sono rifugiati sotto l'ombrello di qualcun altro. Ecco l'accordo contro natura che ha partorito L'Ulivo e poi il PD. Berlusconi non avuto alcun merito, eccetto rimanere se stesso attraverso i decenni e forse i secoli! Ha persino sfascistizzato Alleanza Nazionale, ed ora Fini parla come un social democratico. La gente è perplessa, perché si rende conto che il PdL non è proprio il partito degli operai e dei contadini, ma allora per chi votare? Voler votare per il PD significa auspicare che non si sfasci almeno nel breve periodo. La sinistra italiana ha iniziato a morire quando i vampiri esangui delle botteghe oscure si sono imposti sui sindacalisti di una volta, tipo Di Vittorio. La CGIL era a sinistra del PCI, ma quelli erano altri tempi. Poi Di Vittorio è morto di crepacuore, e sono arrivati gli zombies di partito, che hanno svenduto i lavoratori.

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