lunedì 26 dicembre 2011

CRISI, MA NON PER TUTTI

Il Brasile è diventato la sesta economia mondiale, superando l’Italia ed anche la Gran Bretagna. Il motivo del successo dei brasiliani? Hanno puntato sulla produzione di beni di consumo, non sulla finanza. I britannici invece dipendono troppo dalla cartaccia. La Germania non ristagna, a differenza nostra, perché da loro si lavora in fabbrica, più che negli uffici. Una volta, decine di anni or sono, anche in Italia, i ragazzi a scuola sognavano di andare a lavorare in FIAT, più che in banca o in borsa. Poi si sono rimbambiti a forza di televisione stupida ed ipermercati, dove compri tutto a rate. In Germania, i sindacati partecipano ai consigli d'amministrazione delle aziende; quindi quei sindacalisti sanno leggere, scrivere e far di conto, a differenza di gran parte dei nostri. Da noi, organizzano inutili manifestazioni di piazza. Poi però, quando Marchionne chiama, CISL e UIL mollano la CGIL, che, tra i tre, è quella più distante dal mondo reale del lavoro. Marchionne ha scaricato pure Confindustria, per non avere un livello di contrattazione più alto del suo. Adesso tratta con chi vuole lui, dettando le condizioni. Se non altro, qualche stabilimento FIAT è ancora in Italia. Come mai i sindacati italiani pronunciano sempre meno la parola "fabbrica"? La Camusso perde tempo con i ferrovieri licenziati, in seguito alla chiusura delle linee ferroviarie notturne. Insiste con la demagogia dell'Italia divisa, come se fossero stati soppressi tutti i treni a lunga percorrenza. Il natale 2011 è il peggiore, dal punto di vista dei consumi, degli ultimi dieci anni. Hanno venduto bene solo smartphone ed ipad. Diminuite anche le spese alimentari. Finora Monti ha lavorato parecchio sui tagli; il rilancio produttivo è un’altra cosa. Speriamo in un’iniziativa apposita, altrimenti siamo veramente rovinati. E, del resto, la politica è meglio che rimanga fuori dai giochi; conosciamo i nostri polli.

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