venerdì 23 dicembre 2011

TORINO È LA CITTÀ PIÙ ECOSOSTENIBILE?

È quanto scaturirebbe dalla valutazione di alcuni cosiddetti “esperti”. Diversi parametri ambientali e demografici paiono però propendere per un risultato differente. Torino è la quarta città d'Italia, come numero abitanti (circa 900mila), in diminuzione. È però terza come densità abitativa, dopo Napoli e Milano. La sua densità veicolare è seconda solo a Napoli. Torino è altresì seconda in Italia per il numero di giorni di superamento del tasso degli inquinanti nell'aria, ed i blocchi al traffico sono pochissimi. Forse per non offendere la FIAT, che peraltro se ne frega di offendere Torino. Di conseguenza, tenendo conto delle scarse precipitazioni, la qualità dell'aria di Torino è la peggiore d'Italia. I torinesi non paiono tuttavia preoccuparsene più di tanto, e circolano a vuoto tutto il giorno. Può essere che questi anzianotti nullafacenti a spasso abbiano suggerito al governo Monti una stretta circa i prossimi pensionamenti. Torino è quinta come offerta di trasporto pubblico, dopo Milano, Venezia, Roma e Trieste. Ma è al tredicesimo posto come trasporto passeggeri. Significa che molti bus viaggiano vuoti o semivuoti. Accade frequentemente di vedere un bus fermo, perché il vecchio motore ha ceduto. Poi lo fanno ripartire in qualche modo, ma parecchi bus cadono letteralmente a pezzi. I finestrini si incastrano, e rimangono aperti anche d'inverno. Cigola tutto, e mancano pure le viti. Dal punto di vista delle zone a traffico limitato, Torino è al trentesimo posto (peggio di Reggio Calabria e Napoli, appena meglio di Foggia). Nella graduatoria italiana delle aree pedonali, Torino è ottava. Meno male che c'è la collina. A Torino gli utenti del car sharing sono 2390, perché le auto disponibili sono solo 113. A Brema, ci sono 6200 utenti di car sharing su 547mila abitanti. Come piste ciclabili, i torinesi sono collocati ad un misero venticinquesimo posto (25mo!). Però sono quinti in Italia come parcheggi a pagamento! I parcheggi di interscambio sono pressoché sconosciuti: quarantatreesimi (43mi!), (peggio di Napoli, il 3% di quelli di Venezia, il 6% di quelli di Piacenza). Questo significa che quasi tutti quelli che, abitando nella prima e seconda cintura, vanno a lavorare in città, ci arrivano in auto. I mobility manager cittadini, che ciclicamente si trovano per parlarsi addosso, potrebbero puntare magari sui parcheggi d'interscambio. L'unica linea della metro, arrivata cento anni dopo rispetto alle città serie, non giunge neppure al confine con Moncalieri, e mancherebbe veramente poco. Ci sono, a Torino, 4200 volenterosi iscritti al bike sharing (terzi in Italia), con tre bici in sharing ogni 10mila abitanti. Ottavi nel rapporto utenti/popolazione (se le bici ci fossero, forse la gente le userebbe). La Regione Piemonte, per risparmiare, ha tagliato i finanziamenti sugli abbonamenti GTT per i suoi dipendenti indiretti (gli ospedalieri) ma non per i suoi dipendenti diretti. Il Comune, per aiutare i ciclisti, lascia che il fango delle tracimazioni del Po secchi per almeno quaranta giorni, prima di rimuoverlo. Nei giardini pubblici, gli addetti alle foglie costruiscono mucchi, ma, mancando gli addetti alla rimozione delle medesime, i ciclisti ed i pedoni devono passarci attraverso, dato che sono stati intelligentemente piazzati in mezzo ai viali.

Nessun commento: