martedì 1 settembre 2009

LA COSIDDETTA "MISSION" AZIENDALE

Un tempo, gli ospedali servivano a ricoverare la gente, ed a guarirla, se possibile. In ospedale lavoravano prevalentemente medici ed infermieri praticanti, che non avevano tempo di pensare a quale fosse la definizione vagamente sociologica del loro operato. Lavoravano e basta. Poi, un po' alla volta, sono arrivati i passacarte. Il passacartismo è una patologia contagiosa, che tende a raccogliere sempre più proseliti. Gli stessi medici ed infermieri hanno iniziato a convertirsi alla nuova fede, dato che continuavano a percepire gli stessi stipendi, facendo molto meno. E sono nati i sanitari non più praticanti, che passano il tempo ad inventarsi occupazioni verbose e praticamente inutili dal punto di vista della salute pubblica. Nel frattempo, i politici ladri hanno iniziato ad infestare il servizio sanitario, appena inventato per dare applicazione alla Costituzione. Sono passati più di trent'anni, e la gente del sud cerca ancora di farsi operare negli ospedali del nord, ben sapendo che al loro paese il servizio sanitario è una burla, o peggio ancora. Nelle regioni del sud italiano, i medici ti possono ammazzare in molti modi, senza neppure operarti. Possono ad esempio rispedirti a morire a casa, con un codice bianco. Torniamo ai passacarte. Quando le Molinette era l'ente ospedaliero S.Giovanni, di impiegati ce n'erano cento, a fronte di duemila posti letto. Ora, che le Molinette è una repubblica delle banane, di impiegati ce ne sono almeno mille, a fronte di altrettanti posti letto. Qualcuno, cresciuto professionalmente nel palazzone della USL 1-23, è ancora convinto che un ospedale debba avere sempre meno posti letto, e sempre più passacarte. Questo qualcuno gode evidentemente di buona salute, e di vita pressoché eterna, altrimenti ci penserebbe tre volte prima di intensificare la disgregazione del vecchio ma ancora saldo presidio ospedaliero. I cento impiegati di una volta gestivano l'amministrazione di una baracca molto più produttiva. I mille impiegati di oggi fanno a gara per stare seduti, dato che a questo punto ci sono problemi di spazi e di sedie. La mission aziendale degli ospedali dovrebbe essere sempre la stessa: guarire la gente. Per fare questo, i ricoveri dovrebbero durare il tempo necessario a guarire, non meno. La furbata della mission è la seguente: tutto il resto si può appaltare. Ricerche effettuate in tutta Italia hanno evidenziato, ad esempio, che la manutenzione conviene gestirla in proprio. Un piccolo caso locale: un fabbro ora pensionato riparava tutte le carrozzelle e le barelle, ma lo faceva nei ritagli di tempo. Ora la ditta ci costa quarantamila euro annui. Una piccola chicca: se le carrozzelle montassero ruote da 24 o 26 pollici, potremmo quantificare il costo di una foratura in circa tre euro. Ma le carrozzelle montano ruote da venticinque pollici, quindi dobbiamo far ricorso alle ditte. Qualcuno dovrebbe spiegarci come diavolo fa una carrozzella a forare! Chi semina chiodi e spine nei corridoi dell'ospedale? Con quello che alle Molinette ci è costato l'appalto ristorazione, avremmo ricostruito la cucina dieci volte. Quindi cosa dobbiamo dedurre? Che accanto ad ogni dismissione, in nome della mission aziendale, svolazzino sempre fior di mazzette?

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