mercoledì 3 aprile 2013

I PROBLEMI DELL'ITALIA

Quali sono i problemi dell'Italia? Tasse, corruzione, non produttività, politica. Ma è anche vero che se l'Italia fosse abitata da tedeschi o da svizzeri non avrebbe i problemi che ha. La mentalità italiana è alla base della corruzione, quindi della politica e della non produttività. Le tasse sono una conseguenza, giacché servono a mantenere in vita un carrozzone politico senza pari, a foraggiare milioni di burocrati, a pagare le mazzette ed a non garantire i servizi ai cittadini. La pubblica amministrazione è un colossale nodo di non produttività. Il bizantinismo italiano si è scatenato nel giustificare l'esistenza di una miriade di enti locali, che comportano più che altro spese. Comuni piccolini, con sindaci ed assessori piccolini, che fanno delibere piccoline, su un territorio che per la sua importanza nell'ordine delle cose fa ridere i polli. Non abbiamo tante città degne di quel nome. Forse i capoluoghi di regione e neppure tutti. Torino, Milano, Genova, Roma e Napoli esauriscono il discorso "città". Potremmo aggiungere Bologna, Firenze, Palermo e forse altre due. Insomma: abbiamo una decina di città, ad esser buoni. Le regioni però sono il doppio, ed alcune sono dei pesi morti per l'intera nazione. La regola per consentire ad un ente locale di esistere dovrebbe essere il PIL. Se non producono, sono solo carrozzoni dispendiosi. Se producono, hanno diritto a trattenere in loco la maggior parte delle entrate tributarie. Risparmieremmo moltissimo e pagheremmo molte meno tasse se in Italia ci fossero solo dieci province. I territori improduttivi dovrebbero però essere commissariati dal governo centrale, ed affidati ai prefetti. Inutile fare elezioni in posti dove la gente si vende il voto per un paio di scarpe. Succede e molto spesso. Con un potere locale ridotto all'osso, gestire la sanità sarebbe più facile, perché le province non chiuderebbe gli ospedali extra-urbani. Non pagando una moltitudine di burocrati eccedenti negli attuali enti locali, rimarrebbero milioni di euri per comprare le medicine e quant'altro serve alla degenza dei malati. Chiunque vada al governo dovrà tagliare la spesa improduttiva: procedure che impegnano centinaia di persone, con centinaia di passaggi assolutamente stupidi. Sfoltire si può e si deve. Basta copiare dai privati, che non premiano il lavoro fine a se stesso, bensì solo quello produttivo. Come siamo arrivati ad avere milioni di finti lavoratori? Grazie alla complicità tra dirigenti, sindacalisti e politicanti: una banda di pesi morti che nessuno ci invidia. Come realizzare tutto ciò? Non lo si può fare nel breve periodo, dato che presupporrebbe azzerare milioni di redditi di persone che svolgono mansioni inutili, ma non per colpa loro. In una decina di anni ci si potrebbe arrivare, ma servirebbe una stabilità politica tipo quella cinese. Vogliamo viceversa continuare a fare i fessi? Cipro e la Grecia insegnano.

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