sabato 10 settembre 2011

Bersani: rispetto ragassi, qui non si scherza!

Alle 18 di oggi, sabato 10 settembre, la RAI ci ha mostrato Bersani sudato. L'insolito evento è stato reso possibile dall'esposizione infelice del palco, che è stato bombardato dalle emissioni solari per almeno una ventina di minuti. Facile fare battute sul fatto che Bersani non risulta aver mai lavorato, quindi sudato, in vita sua; "lavoro" metalmeccanico, edile o in miniera, del tipo che riempie la bocca di quelli come lui. Ha comunicato agli italiani che il PD è un partito di governo, ma il poco fatto dai governi negli ultimi venti anni non è ad esso imputabile. Forse perché "PD" è l'ultima, ma forse non definitiva, denominazione del vecchio PCI. Ogni volta che cambiano nome, fanno finta di essere una forza nuova ed originale. Quindi tutte le cazzate le hanno fatte gli altri. Bersani non poteva però far finta di niente, a proposito del suo amichetto Penati, sebbene nessuno, trattandosi di un comizio, gli abbia posto una domanda in tal senso. Ha garantito che il PD è totalmente morale, ha un bilancio certificato, e ad ottobre, aprirà a Napoli una scuola per duemila giovani meridionali; così impareranno come si gestiscono le tangenti al nord. Bersani dice che il suo partito non ha dormito, come qualcuno potrebbe pansare: ha aiutato le donne, i sindacati, i referendari ed anche gli anziani ad attraversare la strada. Dicesi partito di servizio. In futuro, il PD replicherà il vecchio Ulivo, che chiamerà "il nuovo Ulivo"! Tutti saranno invitati, Berlusconi a parte; ma questi "tutti" dovranno sapere fin dall'inizio che i democratici sono compagni fino ad un certo punto. Il PD è un partito talmente grande e potente, che gli altri gli fanno una pippa! Bersani chiarisce che la gerontocrazia del PD è un'apparenza che inganna: in realtà sono tutti giovani, a partire dalla Bindi. E non hanno doppi incarichi, a partire da Fassino. Basta coll'antipolitica, che costringerebbe i "giovani" filosofi come Bersani a cercarsi un lavoro, o accontentarsi di uno di quelli che fanno già, oltre quello di parlamentare. Siamo la settima potenza, dice Bersani, ma nessuno ci crede, e non è più vero da tempi immemorabili (ammesso che sia successo). Sarebbe stato bello se ci avesse spiegato come mai i nostri cantieri navali chiudono. Ci pareva di aver capito che l'Italia fosse una penisola, abbastanza affacciata sul mare. Chiudono anche le industrie che producono alluminio, come se qualcuno avesse preso mazzette per favorire i concorrenti stranieri. Servirebbero anche panificatori e sarte, ma forse i nostri giovani disoccupati sono un po' troppo bamboccioni per abbassarsi a tanto.

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