venerdì 22 gennaio 2010

L’EVOLUZIONE DELLE PAGELLINE

Dal 2003 ad oggi, tutti noi siamo stati “valutati”, per aree: organizzativa, professionale, relazionale e di team. Ora però le menti pensanti dell’OSRU ed alcuni non meglio identificati “valutatori” hanno rilevato “alcune criticità relative all’esatta individuazione del gruppo di lavoro”. In pratica non sempre sanno in quale contesto siano inseriti i loro “sottoposti”. Come dice Brunetta: “i fannulloni non ci sarebbero, se i dirigenti fossero all’altezza di dirigere”. Come è possibile che un mega-dirigente, di quelli alla Fantozzi, con tanti titoli altisonanti appiccicati su altrettanti fogli di pergamena, non sia in ogni momento della giornata a conoscenza delle attività svolte da ogni “suo” impiegato? Inoltre, dicono quelli dell’OSRU, “un giudizio collettivo del gruppo rischia di appiattire la valutazione individuale”. Appiattire significa indubbiamente ammortizzare le valutazioni più basse, ma anche le più alte. Abbiamo quindi appurato come i “valutatori” mostrino una predisposizione per le ovvietà. Conseguentemente l’area di team risulterebbe in controtendenza rispetto all’esigenza di utilizzare uno strumento idoneo a misurare le performance del singolo, ottenendo una vera e propria “fotografia” del dipendente. L’idea della performance del dipendente funziona quando vendi automobili o appartamenti, ma non quando i ricoverati presenti in reparto sono tendenzialmente in numero pari ai posti letto. Performance significherebbe dimetterli prima che siano dimissibili? Riempire le degenze con barelle? Non sarebbero iniziative nuove né originali. Ogni tanto qualche parente si offende finanche, perché il suo congiunto è deceduto a poche ore dalla dimissione. Ogni tanto la Procura apre qualche fascicolo, e rinvia qualcuno a giudizio: nomi e cognomi abbastanza altisonanti. A conclusione della sconclusionata riflessione, l’OSRU propone (a chi?) di eliminare l’area di team/leadership, a vantaggio delle aree professionale e relazionale. Queste sarebbero le trattative sindacali secondo il nuovo modello galanziniano? Scrivono una e-mail alla RSU, sperando che nessuno si accorga del tentativo di instaurare un regime? Strano che questo inno all’individualità salti fuori proprio adesso che alcune organizzazioni sindacali (tra le quali noi dell’FSI) propongono di trasferire fondi dalle incentivazioni alle fasce. Gli incentivi potrebbero essere predati da riflessioni sulla performance individuale; le fasce no. La performance di gruppo impedirebbe ai “valutatori” di farsi belli sulla nostra pelle. La linea sindacale vincente sarebbe quindi quella di incrementare la valutazione di gruppo. Se poi, all’interno del gruppo, qualcuno si comporta da fannullone, il problema deve essere risolto dal dirigente. Se il dirigente non sa come e da chi sia composto il suo gruppo, quasi sicuramente è un dirigente della mutua, che dovrebbe cambiare mestiere. Come dicevano i nostri progenitori pescatori: “il pesce puzza dalla testa”.







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