mercoledì 23 dicembre 2009

DELIBERE DI FINE ANNO, FONDO INCENTIVI E MOLINETTIANI DISTRATTI

Con la delibera di fine anno, numero 531, il direttore generale ha intensificato il suo attacco al fondo incentivi. Mentre CGIL, CISL e UIL terrorizzano la popolazione con lo spauracchio Brunetta, alle Molinette lasciano campo libero ai direttori, ai dirigenti ed alle posizioni organizzative, attivate unilateralmente dall’azienda. GEF, Personale e Patrimonio hanno chiesto ed ottenuto un incremento delle loro posizioni organizzative. Se abbiamo contato bene, il Personale ne ha addirittura otto (ricordate quando erano due?). Ogni pensionamento rappresenta una scusa per la moltiplicazione dei pani e dei pesci. Ecco il nuovo assetto di GEF, Personale e Patrimonio (a nostre spese).
GEF: bilancio, ciclo attivo, ciclo passivo, fiscale.
PERSONALE: relazioni sindacali, economico, ruoli contributivi, giuridico, concorsi, previdenza e quiescenza, gestione convenzione università, rilevazione assenze.
PATRIMONIO: attività amministrative, grandi utenze, servizi, assicurativi, tutela beni.
Naturalmente CGIL, CISL e UIL possono operare in tal modo grazie all’avallo del proprio elettorato, che potremmo definire “distratto”. Siamo in prossimità delle feste natalizie e non vorremmo adoperare altri termini meno simpatici per appellare chi mugugna quando sente il nome di Brunetta, ma sottostima il crescere smisurato delle posizioni organizzative. Noi ai “distratti” dobbiamo necessariamente ricordare che le posizioni organizzative traggono finanziamento dagli incentivi. Se e quando si applicherà la normativa Brunetta sugli incentivi, alle Molinette resterà ben poco da spartire. Detto ciò, auguriamo buone feste anche ai “distratti”. Ci sono cose peggiori delle posizioni organizzative: i massicci licenziamenti della Ford (che sembrava immune alla crisi), la chiusura della Fiat di Termini Imerese, e della Yamaha (in Italia), i bonus che i banchieri rubagalline continuano ad attribuirsi. Fine anno e le ferie estive, sono i periodi migliori per lanciare queste offensive contro i nostri stipendi tartassati. CGIL, CISL e UIL sanno benissimo che tutti gli anni dovremmo riparlare delle posizioni organizzative, ma preferiscono lasciare campo libero all’amministrazione. Cosa ci guadagnano in questo sfascio? Anche i più “distratti” dovrebbero chiederselo. Essere “distratti” non vuol dire necessariamente essere privi di attività cerebrale.

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