martedì 10 novembre 2009

IMPIANTI ELETTRICI, MA NON SOLO

Il 29 settembre il direttore della SC Tecnico, Ing.Chiaro, determinava l'impegno di spesa di 237.604 euro per "esecuzione di verifiche periodiche su impianti elettrici presso i presidi aziendali AOU S.Giovanni Battista di Torino". Briciole rispetto ai 18 milioni di manutenzione che lo stesso Chiaro aveva determinato in precedenza. Diciotto milioni di euro! Quale direttore di SC ha mai determinato in proprio un tale esborso? Ora comprendiamo la dichiarazione di Galanzino, che, in occasione della recente visita della GdF, ha difeso a spada tratta l'operato del suo direttore tecnico. Contento lui! Del resto Chiaro deve essere veramente bravo, per essere sopravvissuto ad Odasso, Rabino, Rosso e finanche Tabasso. Naturalmente la dismissione della manutenzione interna rientrava nei programmi della destra (gli uomini del Pres), prima ancora che in quelli della sinistra (i post operaisti). Chiaro non poteva fare tutto da solo, e, qualunque cosa abbia fatto, i suoi capi non potevano non sapere. Nella determinazione da 237.604 euro, Chiaro ha ricoperto altresì il ruolo di responsabile di procedimento. Le suddette verifiche periodiche sono così state assegnate alla ditta Foresto, di Moncalieri, che ha offerto un ribasso del 20,3%! Dato l'oggetto della determinazione, verrebbe da pensare che in azienda manchino gli elettricisti. O forse gli elettricisti che avevamo si sono evoluti come i Pockemon, ed ora fanno i progettisti, come praticamente tutti alla SC Tecnico. Siamo contenti che l'aria delle Molinette abbia questo effetto sugli elettricisti e su tutti gli altri operatori tecnici, ma non potevamo tenercene qualcuno ad operare sul campo? Non conosciamo la ditta Foresto, e non dubitiamo della loro competenza, ma la Ditta Foresto di sicuro non conosce le Molinette, per non parlare degli altri presidi. Tempo fa, un elettricista prossimo alla pensione riferì quanto fosse complicato districarsi tra i cablaggi e le cabine elettriche. L'ospedale Molinette è percorso da un numero imprecisato di chilometri di cavi in strati sovrapposti, che se analizzati possono dare una vaga idea dell'anzianità della struttura. Temiamo che lo SGAS stia altrettanto male. Avevamo proprio bisogno dell'ennesima furbata, consistente nell'affidare la verifica degli impianti elettrici ad una ditta esterna? Galanzino e Giunta sono al “corrente” (per rimanere in argomento) della situazione? Sanno che molte delle apparecchiature elettromedicali funzionano ad energia elettrica, e non a carbonella o a metano? Si informino in Direzione Sanitaria.

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