lunedì 10 agosto 2009

Si direbbe che alle Molinette tutto funzioni, eccetto la ristorazione.

La CGIL continua la sua offensiva solitaria contro il gigante Gemeaz. Strano questo capovolgimento di umori, dato che fu proprio la CGIL, assieme a CISL e UIL a favorire, ai tempi di Odasso, l’avvento della Gemeaz. Fino ad allora non ci eravamo accorti di quanto fosse indispensabile appaltare la ristorazione. A dire il vero, non ne siamo convinti neppure ora, ma ci sono dei posti di lavoro da tutelare, e dubitiamo che le addette alla mensa siano pagate come il sindacalista RSU delle Molinette, che è inquadrato in categoria D o Ds. Sparare a zero sulla Gemeaz vorrebbe dire far rischiare il posto di lavoro a parecchia gente, e noi non ci presteremo a questo gioco al massacro. Cosa è cambiato da far sì che l’amore per la Gemeaz si trasformasse in odio? Non saranno i volantini sulle blatte a spaventare la Gemeaz, specie se le blatte in questione si aggirano nel cervello di chi sproloquia. La palazzina ristoro è la struttura più recente dell’ospedale, per cui è probabile che gli scarafaggi non l’abbiano ancora colonizzata. Ci pare peraltro che i NAS non abbiano riscontrato irregolarità. Presto i NAS si rifiuteranno, a ragion veduta, di accorrere alle chiamate di stampo giornalistico. Se la Gemeaz parteciperà alla gara d’appalto, potrà vincere o perdere, come gli altri concorrenti. Piuttosto la CGIL dovrebbe pretendere che i suoi amichetti dell’amministrazione convochino una riunione sindacale sull’argomento. Lo abbiamo chiesto per iscritto ed a voce, ma la gestione partenopea della cosa pubblica molinettiana se ne frega letteralmente delle regole, piccole o grandi che siano. Del resto, se la triplice accetta di fare trattative non ufficiali, che poi diventano l’ennesimo segreto di Pulcinella… Quando la CGIL avrà finito di cercare gli scarafaggi nelle minestrine, suggeriamo di parlare anche di altri argomenti. Ad esempio: perché per i rifacimenti edilizi continuiamo a pagare (e non poco) consulenti esterni? Non disponiamo forse di numerosi architetti, che tutto il mondo ci invidia? Progettare una centrale di sterilizzazione, in un locale pre esistente, non è come progettare un palazzo a vela o un ponte sullo stretto di Messina. Possiamo farcela con le risorse umane che abbiamo in abbondanza. La CGIL ha parlato e scritto poco sul contratto collettivo. Per quel che concerne lo scrivere, è evidente un loro imbarazzo che potremmo definire sintattico, ma del resto non tutti i D ed i Ds sono costretti a conoscere le regole della lingua italiana. La nostra geniale amministrazione ha infatti equiparato i servizi prestati come vuotapadelle a quelli prestati come solerte e fantozziano travet della ditta. Una dirigenza come quella molinettiana lascia il segno, e le sue impronte sono sparpagliate in miriadi di delibere e determine. La CGIL dovrebbe dire, tra una blatta e l’altra, che i soldi del secondo biennio sono il 30% in meno rispetto a quelli erogati per il primo. Inoltre è ormai diventata un’abitudine fregarci letteralmente un anno ogni due: il 2008 lo hanno sistemato con la cosiddetta vacanza contrattuale: veramente pochi spiccioli. Fortuna che la gente mugugna ed incassa le batoste. Lo abbiamo detto tante volte che fanno bene a tirarci pacchi, tanto gli italiani, a differenza dei francesi e degli americani, non hanno fatto e non faranno mai la rivoluzione.

Nessun commento: