mercoledì 1 giugno 2011

Quel Gheddafi della mutua.

Ci siamo vergognati per lui e di lui, quando ha messo una mano sulla spalla ad Obama, e lo ha costretto ad ascoltare le sue lagnanze sulla sinistra e le toghe rosse. Qualcuno si è chiesto come mai uno che sostiene di essere un imprenditore di successo ed un uomo di mondo non conosca l'inglese. Obama era imbarazzato, di essere coinvolto in una tale crisi di senescenza e mancanza di senso dello Stato. Anche altri statisti si guardavano in giro, disorientati da quella sceneggiata. Quando Berlusconi si è recato a Napoli, per sponsorizzare Lettieri, Gigi D'Alessio ha rischiato che la gente mandasse a cagare anche lui. Poi il centro-destra ha perso definitivamente le elezioni amministrative. Berlusconi ha perso Milano, e De Magistris ha preso Napoli. Hanno vinto Vendola e l'IDV, non escludendo un apporto da parte dei grillini. Il PD ha capito di dover appoggiare De Magistris e Pisapia: un salutare bagno d'umiltà. L'impressione diffusa è che il berlusconismo sia alla frutta. Berlusconi forse è addirittura al caffè. La Lega ha perso roccaforti come Novara, patria di Cota. Bossi stesso rischia grosso, se continua ad appoggiare l'uomo di Arcore. Specie adesso che Berlusconi non riesce neppure più a fare eleggere uno dei suoi, come sindaco del suo paesello. Gli egiziani ed i tunisini hanno defenestrato i loro dittatori. I libici ci sono vicini. Forse noi, che abitiamo poco più al nord di loro, dovremmo imparare come si fa.

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