sabato 18 giugno 2011

Brunetta contro la precaria comunista

Il ministrino, così definito per vie delle sue gambe corte, ha maltrattato una precaria, o una comunista? Può essere che sia stato il cognome della tizia, e non la sua occupazione, a scatenare i riflessi fulminei del sogghignante soggetto. Riflessi più veloci del pensiero cosciente: quanto serve a sopravvivere nella jungla. La piccola creatura però non ha incontrato la precaria in un contesto abitato da giaguari ed anaconda, bensì ad un convegno fino ad allora civilissimo. Quella precaria non è peraltro proprio il massimo della fame e della disperazione. C'è gente molto più precaria di lei. Quindi forse il suddetto ministrino è caduto in una trappola architettata dai perfidi comunisti. Gli amici della biscia dovevano aspettarselo, dopo i referendum, che li hanno bastonati per la seconda o terza volta nel giro di un tempo troppo breve per consentire loro di riprendersi. Quelli della Lega stanno cercando di scendere dalla nave che affonda. Adesso forse possono ancora allontanarsi a nuoto. Chiedendo quattro ministeri al nord, forse costringeranno il Berlusca a dismettere il suo sorrisino che tanto piace a quei pochi italiani che ancora ammirano il suo bunga bunga. Nonostante decine di milioni di votanti non abbiano votato, la maggioranza lo ha fatto, con i risultati che conosciamo: quattro sì! All'estero finalmente distinguono gli italiani dotati di cervello dall'ormai quasi scaduto premier.

Nessun commento: