giovedì 17 febbraio 2011

Rivoluzioni in rete

Grandi teorici delle rivoluzioni avevano escluso che se ne potesse fare una senza un leader riconoscibile. Invece, in Tunisia ed Egitto, i presidenti dittatori sono stati defenestrati da moti di piazza anarchici, senza etichette di partito e religione, coordinati tramite Facebook e Twitter. Sono state rivoluzioni relativamente incruente, molto mediatiche, ma la gente nelle piazze non si è mossa di lì fino al raggiungimento dell'obiettivo. Diciotto giorni in Egitto; neppure troppi per mandare a casa uno che stava in sella da trenta anni. I grandi teorici delle rivoluzioni hanno imparato qualcosa, come tutti noi. Si vede che quei due presidentissimi avevano veramente rotto le scatole alle moltitudini. L'esercito ha preso le parti del popolo, traendone vantaggio: ora è garante della transizione democratica. Una volta l'esercito, in caso di rivoluzione, realizzava il suo bel colpo di Stato, instaurando un regime militare autoritario. Speriamo bene. La cosiddetta onda verde è arrivata fino in Libia, dove Gheddafi regna da quarantadue anni. Dodici più dei deposti raiss di Tunisia ed Egitto. Costoro, i due raiss deposti, ora stanno malissimo, per lo shock psicologico e l'età. Forse riusciranno a morire in patria. Internet funziona come un tam tam inarrestabile, anche dove in teoria non arriva il segnale. I manifestanti vogliono la democrazia, più dei soldi, più dell'islam, più di quanto i regnanti siano disposti ad offrire. I rivoluzionari di casa nostra sono avvisati: se vogliono abbattere Berlusconi, devono tenere una piazza per tre settimane circa. Ma loro in piazza si fermano poche ore, poi tornano nelle loro ville, a bordo dei loro macchinoni. In piazza contro Berlusconi non ci vanno gli operai che rischiano il posto di lavoro, bensì le donnine offese perché Ruby l'ha data al Silvio (o forse no). Gli operai non hanno tempo da perdere in cretinate da borghesi perbenisti. Gli operai sono divisi tra quelli che credono a Marchionne, e quelli che non gli credono. I primi verranno riassunti, i secondi no. Questo fatto è più tragico di qualsiasi menata giudiziaria e mediatica. Berlusconi è fatto di gomma: tutto gli rimbalza. Con un po' di campagna acquisti sta distruggendo il FLI, anzi forse ha già finito di farlo. Un partito di fascistelli riverniciati, che tornano dal padrone che paga di più.

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