mercoledì 9 febbraio 2011

IPOCRITI E PAGLIACCI

Non è la prima volta che un incendio in un campo nomadi uccide dei bambini. Quindi dovremmo stupirci dello stupore di quanti si sono resi conto, sulla pelle degli altri, che vivere in capanne di cartone e legno è decisamente pericoloso. Specialmente quando all'interno di dette baracche ci si riscalda con fiamme vive. Del resto, cosa dovrebbero usare? Il bue e l'asinello? Prevedibile che accada d'inverno, dato che d'estate fa caldo! Ipocriti tutti quelli che si sono accorti adesso della presenza di una moltitudine di campi nomadi, che sfuggono ad ogni controllo e verifica. Pagliacci quanti affermano che ai nomadi debbano essere affidate case. "Affidate" dovrebbe significare regalate, altrimenti i suddetti pagliacci avrebbero detto "affittate", che assomiglia ad affidate, ma significa ben altro. Dovremmo trattare gli zingari meglio di come trattiamo i cittadini italiani, che pagano le tasse, e lavorano quaranta anni prima di andare in pensione? Non siamo mica tutti parlamentari. Gran parte degli italiani compra una casa, indebitandosi con un mutuo assassino, almeno ventennale. Ed agli zingari le case dovremmo regalarle? Possiamo essere altruisti e buonisti, ma essere coglioni è un'altra cosa. Il problema si colloca a monte: gli zingari non hanno alcuna voglia di lavorare, preferendo crescere i loro moltissimi figli nella sporcizia. Campi attrezzati? Ci sono già i campeggi, dove si possono collocare tende e caravan, pagando! In una società civile non c'è spazio per gli zingari. Dispiace sempre che ci vadano di mezzo i bambini, che hanno avuto la sfortuna di nascere in quelle tribù di selvaggi. La soluzione è, se proprio vogliamo salvaguardare i piccoli, di estirparli da quel tessuto tribale, lavarli, sfamarli e farli adottare da qualcuno che voglia prendersi la briga di farlo. Contestualmente, bisogna radere al suolo tutti i campi nomadi. Solo questo eviterà che tutti gli anni, più volte l'anno, due o più bambini morti in maniera atroce inneschino rigurgiti di umanità negli ipocriti e nei pagliacci. Se poi qualche sinistrorso, inutile a se stesso ed agli altri, volesse fare davvero il comunista, adotti un'intera famiglia di dieci o più zingari, e li stipi nel salone della sua villa in collina, o nel suo grosso appartamento in centro città. In tv ho visto una che lo ha fatto, e mi sono detto: “accidenti, una comunista vera!”.


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