mercoledì 18 agosto 2010

MALEDETTI BUROCRATI

Ognuno di noi ha pensato e detto più volte "maledetti burocrati", perché tutti noi abbiamo avuto a che fare con uno o più caproni che si sono impegnati al massimo per complicare una procedura semplice. Anche quelli che di professione fanno il passacarte hanno sicuramente impattato contro l'idiozia burocratica di qualche collega, ed hanno provato per una volta a stare dalla parte sbagliata dello sportello. Peccato che, dopo avere subito le angherie di una mezza cartuccia in mezze maniche, il burocrate medio, sua volta mezze maniche, non impari la lezione. Il motivo di tanto accanirsi contro i propri simili affonda nell'individualismo dell'italiano medio. Un individualismo delle mezze cartucce, che cerca di manifestarsi appena può. In un film si diceva che un condomino si realizza se lo si nomina caposcala. Immaginiamo una povera bestia bipede, che abbia subito per tutta una vita lavorativa, ed ora, in pensione con una pensione da fame, possa provare a spadroneggiare nella casa dove abita, essendo il caposcala! Il piccolo burocrate è un vigliacco per natura. Paolo Villaggio ha portato sullo schermo dei cinema e della tv Fantozzi, che è un vero cialtrone, ma proprio per questo rappresenta al meglio il piccolo, fastidioso, ottuso e vigliacco burocrate. Io sostengo che la burocrazia ci vessi più della politica, perché i politici li eleggiamo noi, i burocrati no. Le giunte regionali designano i cosiddetti manager della sanità, e già lì, alla parola manager, ci sarebbe da ridere o da piangere. Tutti ex direttori sanitari o amministrativi, che adesso prendono molto di più, rischiando molto di meno. Un direttore generale della sanità viene considerato valido se non si fa beccare con le mani nel sacco. Se lo arrestano con le mazzette in mano, sono costretti a mandarlo via, altrimenti può spendere anche i soldi che non sono in bilancio. A dire la verità, se un manager pubblico non sfonda il bilancio passa per fesso. Se risparmia, quei soldi vengono spartiti tra tutti i figlioli prodighi suoi colleghi, che bilancio non sanno neppure come si scriva. La giunta regionale nomina una ventina o una trentina di questi scienziati, poi se ne frega altamente. Chi dovrebbe controllarli? I direttori regionali? La Corte dei Conti? Il collegio sindacale? Per intenderci: il collegio sindacale sarebbero i revisori dei conti. Peccato che, come accadeva in Parmalat, siano pagati dal medesimo direttore generale che dovrebbero controllare. La Corte dei Conti sappiamo che esiste perché ogni tanto ne parlano in tv. Praticamente impossibile per un cittadino attirare l'attenzione della Corte dei Conti, che esiste in un limbo tutto suo, e una volta l'anno manda qualcuno in tv a dire che la gente non segnala a sufficienza le disfunzioni che oggettivamente esistono. A proposito di tempi della burocrazia, in questi giorni mi ha scritto il PRA, pubblico registro automobilistico, dicendomi di avere saputo dal comune di Torino che ho cambiato casa, indirizzo, residenza. Bene: è successo un anno fa; quindi vorrei sapere se sono più caproni quelli del comune di Torino o quelli del PRA. Strano che il comune abbia perso tempo rispetto ad un documento che mi ha rilasciato on line. Che dovevano verificare? Bastava telefonare all'amministratore, o mandare un vigile o un carabiniere. Di sicuro dodici mesi sono un tempo non solo lungo, bensì assurdo. Forse sono stati quelli del PRA ad impiegarci sei o sette mesi per correggere il file del mio indirizzo, per stamparlo su etichetta, e spedirmelo. In definitiva: siamo troppo ossequiosi verso questi imbecilli. Bisogna chiamarli con il loro nome, altrimenti continueranno a fregarsene della posta elettronica certificata, visto che spedire il cartaceo è molto più macchinoso. Altri caproni li ho individuati nell'azienda dove lavoro. Azienda per modo di dire, trattandosi di ospedale pubblico. Dodici mesi dopo aver cambiato residenza non so se siano riusciti a metabolizzare il mio nuovo indirizzo. In luglio, sul listino paga, c'era ancora quello vecchio. Non per essere cattivi, ma quando un'amministrazione perde un tempo esagerato per una cosa così insignificante, bisogna ricorrere ai licenziamenti di massa. Ci sono evidentemente troppi passacarte le cui braccia sono state strappate all'agricoltura. Io li manderei a vangare ed a spargere il letame a mano.

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