sabato 5 giugno 2010

Quei chiaccheroni degli americani

Il telefilm "Numbers" racconta le avventure di un matematico, che risolve crimini strampalati, utilizzando teoremi ancora più strampalati. I poliziotti di CSI adoperano vere diavolerie informatiche, che noi italiani dubitiamo siano in dotazione ai nostri sbirri. Dubitiamo altresì che i nostri sbirri sarebbero in grado di adoperarle, se le ottenessero. Sappiamo che le agenzie di intelligence americane sono numerose, quasi innumerevoli, sempre in competizione. Però loro, gli americani USA, nei film riescono quasi sempre a mettere d'accordo spionaggio e controspionaggio. Gli statunitensi ci appaiono ultra-cervellotici, perché hanno Microsoft, Apple ed anche Intel. Noi avevamo l'Olivetti, ma i politicanti l'hanno affossata. Gli americani ci hanno abituati a personaggi, uomini e donne, che, invece di andare a lavorare in fabbrica, si occupano di moda. Viene quasi da pensare che oltre oceano tutti vivano in villette, con giardino e macchinone. Poi però Obama si è arrampicato sugli specchi, per estendere l'assistenza sanitaria a molti quasi indigenti. Segno che non tutti da quelle parti hanno grossi conti in banca, specie dopo la crisi, che li ha martellati come e più di noi. Dobbiamo purtroppo dubitare che la cervelloticità americana si fermi ai film ed ai convegni, perché purtroppo proprio non riescono a tappare la falla che sputa fiumi di petrolio. Nessun matematico o fisico pare in grado di formulare un teorema adeguato. Ma la mazzata più grossa l'hanno subita quando quattro zingari di terroristi hanno abbattuto le torri gemelle. FBI e CIA non si erano parlati e capiti. Così alcune migliaia di persone ci hanno lasciato le penne nel più grosso attentato terroristico di tutti i tempi. Essere troppo cervellotici nei film non produce danni, ma nella realtà sarebbe meglio lasciar perdere la finanza ed i teoremi, perché la vita reale richiede interventi concreti.

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