domenica 12 dicembre 2010

ORGANIZZATORE DI SCAMPAGNATE

Bisogna riconoscere che il PD e la CGIL riescono a portare un sacco di gente a Roma, a farsi una bella manifestazione, gridare slogan, per poi tornare felici alle proprie calde abitazioni non necessariamente proletarie. Peccato per Bersani che quella gente non basti ad aggregare i voti necessari a far fuori Berlusconi. Lui, il Berlusca, non disdegna le videoconferenze. I suoi accoliti sono felici quando l’uomo di Arcore parla da grandi distanze, come fosse una specie di dio delle telecomunicazioni. Anche Bersani è stato inneggiato dalla folla romana, e si è commosso. Dice che è ora di finirla, che ora di cambiare, che Berlusconi si deve vergognare. Bersani è un po’ ripetitivo, ma i suoi non ci fanno caso. Diciamo che non tutti i suoi non ci fanno caso, perché alcuni gli preferiscono Vendola. Bersani è bravo come tecnico, ma come leader al massimo suscita commozione. Fare piangere non è proprio il massimo per un capo. Se il Machiavelli fosse ancora tra noi, gli dedicherebbe un libro: “il leader piangente, in maniche di camicia”. Quelli del PD sono sconcertati, come quelli della CGIL, come se fossero le stesse persone. La nuova segretaria generale della CGIL dice che Marchionne “sbaglia”. Quelli della CGIL hanno sempre usato a sproposito il verbo “sbagliare”. Attribuire con certezza l’errore agli altri induce a pensare che quel qualcuno che dice “sbagli” possieda la saggezza infusa. I comunisti hanno sempre invidiato i preti, ma i preti da parecchio tempo hanno adottato toni meno tassativi. Quelli della CGIL e del PD no. Nel PD ci sono dei “rottamatori”, che propongono di mandare a casa i deputati ed i senatori dopo un numero contenuto di mandati, in nome dell’alternanza. Ovviamente D’Alema, Fassino, Veltroni e finanche Bersani non sono d’accordo. Bersani peraltro forse è l’unico tra i tizi appena citati ad avere un lavoro fuori dal parlamento. Tutti gli altri hanno sempre e solo fatto chiacchiere, come Fini. Il fascistello pentito, dopo almeno sedici anni di amore e sottomissione nei confronti del duce di Arcore, è tornato vergine! Ora parla come uno di sinistra, cioè fa un sacco di chiacchiere prive di alcun spunto operativo. Dopo aver avallato ogni iniziativa di Berlusconi, ora lo accusa di essere sceso in politica per proteggersi dalla magistratura. Caro Fini, sei in ritardo di parecchi anni! Possibile che ci abbia messo tutto questo tempo per comprendere una verità nota a tutti fin dall’inizio. Ha un sacco di difetti, ma non è di certo scemo. Mi piacerebbe che tutti gli anti-Berlusconi, o almeno uno tra loro, proponesse di ridurre i deputati a ottanta: negli Stati Uniti sono quattrocento, ma rappresentano trecento milioni di persone. Ottanta è un buon numero, fatte le dovute proporzioni. Bersani non propone di eleggere i magistrati, ma negli States lo fanno. Cosa c’è di meglio che la designazione popolare? Con ottanta deputati avremmo una vera rappresentatività: uno ogni cinquecentomila elettori. La politica diventerebbe una cosa seria, ecco perché nessun politico propone una cosa simile.



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